La ragazza di città
Appena giunta in un villaggio di provincia, dove assume il comando del piccolo distretto di polizia locale, una brillante ispettrice fresca di accademia s'imbatte ripetutamente in una ragazzina schiva e bizzarra. Scoprirà presto che la piccola Do-hee è la figliastra del principale imprenditore locale, un uomo violento e perennemente ubriaco che la picchia e la maltratta senza che nessuno muova un dito per difenderla.
Ben consapevole di stare agendo fuori dalla propria autorità, Young-nam prende la piccola sotto la sua ala protettiva, e, dopo la misteriosa morte della madre del suo patrigno, la prende in casa con sé. Maldicenze e accuse non tardano ad arrivare, ma Young-nam è destinata a scoprire che non sarà lei a salvare Dohee quanto il contrario.
La vittima silenziosa
L'elemento più gradevole di questo A Girl at My Door è il tandem costituito dall'eterea Bae Du-na e dalla giovanissima Kim Sae-ron, che danno vita sullo schermo a un rapporto molto dolce e toccante; nel complesso, tuttavia, il personaggio affidato all'attrice più esperta resta eccessivamente approssimativo, e di conseguenza Bae in qualche versante appare un po' spaesata e tende a scegliere la via più prevedibile; più interessante il personaggio interpretato dalla più giovane, un misto inquietante e affascinante di innocenza e bassa astuzia nei confronti della quale, tuttavia, non può che prevalere la compassione sia in Yong-na che negli spettatori.
La vita di Seoul
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Conclusione
Nel complesso, questo esordio di July Jung, nonostante l'inconsistenza dello script e una gestione del racconto un po' priva di inventiva e voglia di rischiare, riesce comunque ad affascinare grazie al rapporto ben tratteggiato tra le due protagoniste.
Movieplayer.it
2.5/5