Il filone degli eroi letterari che hanno una seconda e migliore vita nella serialità in streaming, nello specifico su Prime Video, ha in comune anche l'affidarsi spesso a cospirazioni governative per la propria trama. Questo perché nelle storie spionistiche non si sa mai di chi fidarsi e il fatto che siano proprio le persone a noi più vicine a tradirci ha sempre un certo impatto sugli spettatori. Così dopo aver chiuso Jack Ryan di Tom Clancy, l'attenzione è tutta sul Jack Reacher di Lee Child, giunto alla seconda stagione, appena conclusasi sulla piattaforma, e di cui è già stato ordinato un terzo ciclo di episodi. Arrivati quindi all'epilogo, ci sembra il momento opportuno per fare il punto su una stagione che si è rivelata da subito migliore della precedente, perché più coesa e appassionante, grazie al lavoro corale fatto intorno al protagonista: eccoci alla spiegazione del finale di Reacher 2. Non proseguite se non volete spoiler sull'ultima puntata, ovviamente.
Tutti per Reacher...
Nel rendezvous e confronto finale atteso dopo il cliffhanger del penultimo episodio di Reacher, finalmente il protagonista (Alan Ritchson) si trova faccia a faccia con Shane Langston (un temibile Robert Patrick), responsabile della sicurezza della New Age e fautore dell'accordo di vendita attraverso il progetto governativo segreto Little Wing che creava missili infallibili, che non mancavano mai il bersaglio, anche se inizialmente venivano deviati. Reacher viene catturato da Langston e dai suoi uomini nella stessa struttura in cui sono tenuti prigionieri anche Dixon (Serinda Swan) e O'Donnell (Shaun Sipos), mentre fuori ci sono Neagley (Maria Sten) e gli uomini del senatore Lavoy. La squadra scopre definitivamente il non coinvolgimento di Tony Swan (Shannon Kook), il loro ex compagno nell'Esercito, all'Unità Speciale di Investigazione del 110° MP apparentemente presa di mira dalla New Age ma in realtà solamente vittima di una sequela di eventi.
Swan, come vice responsabile della sicurezza, aveva scoperto cosa stavano combinando nell'azienda e voleva denunciare l'accaduto. Aveva avvisato Marlo Burns (Christina Cox), che a sua volta aveva parlato con Langston non sapendo che fosse implicato. Lui aveva minacciato lei e la figlia e per questo la donna era fuggita: l'aver provato a rintracciarla ha portato alla morte del detective Russo (Domenick Lombardozzi) alla fine dello scorso episodio. A quel punto Tony, che non aveva accettato di essere corrotto, aveva provato a coinvolgere i suoi ex commilitoni, Calvin Franz (Luke Bilyk), Manuel Orozco (Edsson Morales) e Jorge Sanchez (Andrés Collantes) per raccogliere maggiori prove contro l'azienda, ma uno dopo l'altro sono stati eliminati da Langston (utilizzando il DNA di Swan per incastrarlo) perché lui ha una regola: non lasciare nessun testimone vivo. L'uomo vorrebbe eliminare anche i compagni dell'unità sopravvissuti ma non ci riesce, finendo invece vittima della sua stessa avidità. Attraverso una serie di combattimenti al cardiopalma, i tre riescono a liberarsi ed a riunirsi con Neagley.
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...Reacher per tutti
Reacher riesce ad impadronirsi dell'elicottero che avrebbe dovuto portare Langston e i suoi dall'ingegnere e dal misterioso intermediario dall'identità sconosciuta A.M. (Ferdinand Kingsley) per ricevere le istruzioni su come attivare i missili, e poi concludere la vendita e fuggire col denaro. Saranno invece il personaggio titolare, Dixon, O'Donnell e Neagley ad andare all'appuntamento, recuperare i missili e il denaro ed eliminare anche le ultime due pedine del gioco pericoloso in atto, tra l'altro proprio con uno dei missili. Viene fermato anche il piano del senatore Malcolm Lavoy (Noam Jenkins), ovvero il firmatario del disegno di legge che aveva nascosto tra le righe il progetto Little Wing per lucrarci sopra. L'uomo viene arrestato contemporaneamente agli eventi dalla Homeland Secutity avvisata da Reacher: quest'ultimo aveva capito che il senatore gli aveva dato i propri uomini solo per eliminare tutte le prove (il mediatore e l'ingegnere) e i prossimi sarebbero stati lui e il suo team.
Nonostante le vittime e le tragiche perdite, e l'ex unità dell'esercito praticamente dimezzata, c'è un happy ending generale per i protagonisti. Infatti i soldi recuperati dai titoli al portatore che A.M. teneva con sé nella propria valigetta, ben 65 milioni di dollari, vengono trasformati dai "Fantastici 4" in bonifici, assegni e quant'altro da destinare a coloro che sono rimasti: le famiglie degli ex commilitoni, quella del detective Russo. E ancora gli stessi O'Donnell (le future scuole dei figli), Dixon (il necessario per avviare una propria attività e non dover più lavorare su commissione), Neagley (le spese mediche per il padre malato); e Reacher, che può finalmente comprarsi uno spazzolino nuovo. Ma glielo compra Dixon dopo un'ultima notte passata insieme - "Si tratta di qualcosa del passato da chiudere, non del futuro da aprire" gli dirà la donna. Quindi a quel punto il personaggio titolare usa il denaro per comprarsi un abbonamento annuale agli autobus attraverso gli Stati Uniti così potrà viaggiare coperto. A quel punto saluta Neagley, che gli fa promettere che non dovrà passare così tanto tempo per sentirsi, solo perché qualcuno sta cercando di ucciderli. Quando un anziano passeggero gli chiede cosa ci facesse in città risponde "visitavo la famiglia", perché quello rappresentava per lui la 110°, e su dove sia diretto, asserisce: "Non lo so". Lo scopriremo nella terza stagione di Reacher.