Difficilmente i sequel sono all'altezza dell'originale, eppure Ralph Spacca Internet riesce nell'impresa di essere addirittura migliore di Ralph Spaccatutto, film in cui il cattivo del videogioco anni '80 Felix Aggiustatutto, Ralph Spaccatutto appunto, prendeva la scena alleandosi con la piccola Vanellope, uno dei personaggi del gioco Sugar Rush, in un viaggio coloratissimo attraverso la nostalgia.
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In Ralph spacca Internet: Ralph Spaccatutto 2 invece, al cinema in Italia dal primo gennaio, i registi Phil Johnston e Rich Moore sono andati oltre, catapultando i propri protagonisti nel vastissimo e intricato mondo di internet, cercando di analizzare il mondo di oggi, e il prossimo futuro, attraverso gli imprevedibili algoritmi dei social network e il linguaggio della rete.
Questa volta Ralph e Vanellope devono recuperare un volante nuovo per il gioco Sugar Rush e impedire così che venga spento per sempre. Per farlo devono vincere il pezzo all'asta su eBay e nel percorso incontrano una varietà infinita di personaggi, tra cui la barra di ricerca di Google, la spericolata Shank (che nella versione originale ha la voce di Gal Gadot), protagonista del gioco Slaughter Race, e diversi loschi figuri del dark internet.
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Le principesse Disney come non le abbiamo mai viste
Tra i vari incontri fatti da Vanellope e Ralph, quello che ha conquistato il pubblico di mezzo mondo è con le principesse Disney: Ariel, Belle, Jasmine, Cenerentola e le altre tutte insieme in un unica stanza. Roba da perdere la testa. Quando ci siamo ritrovati davanti a Phil Johnston e Rich Moore a Roma, all'anteprima italiana del film, non abbiamo potuto esimerci dal chiedere loro uno spin-off interamente dedicato alle principesse e ai loro pigiama party: "Potrebbe essere interessante, un film sul pigiama party delle principesse Disney" ci hanno detto, continuando: "Sarebbe una copertura: in realtà sono supereroine, delle detective. C'è del potenziale. Fantastico: andata!"
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Scherzi a parte, Ralph Spacca Internet ci mostra le principesse Disney come non le avevamo mai viste, ironizzando parecchio sugli atteggiamenti all'antica di molte di loro. In questi anni si parla molto dell'esempio fornito dalle principesse e dai personaggi femminili in generale: secondo i registi cosa significa oggi essere delle principesse? Per Moore: "È cambiato da quando ho lavorato a questo film: credo che molte persone considerassero le principesse soltanto come delle belle modelle, senza pensare ai percorsi difficili che hanno dovuto intraprendere per arrivare dove sono. Io le vedo come delle eroine: sono sopravvissute a rischi incredibili per arrivare dove sono. Sono più toste di quanto le ricordassi: hanno una grande forza d'animo, si sono fatte forza in tempi difficili, sono forti quanto gli eroi maschi delle storie Disney e di qualsiasi storia. Quando la gente chiede se è strano che Vanellope sia una principessa Disney e guidi la macchina dico no. Sono tutte diverse, ognuna nel suo mondo, quindi Vanellope ci sta benissimo. Sono sopravvissute toste: sapevano cosa volevano e l'hanno conquistato."
Il cameo di Stan Lee e il segreto per essere buoni genitori
Nel film Vanellope va nel regno di Oh My Disney, in cui confluiscono tutti i mondi e i franchise della Casa del topo: qui incontra anche la versione animata di Stan Lee. "È commovente: mi manca. Siamo orgogliosi di averlo nel film" ci ha detto Moore, seguito da Johnston: "Stan Lee ha influenzato molto entrambi e molti registi che amano i personaggi imperfetti che poi diventano eroi. È quello che abbiamo fatto con Ralph e Vanellope." Alla fine del film, uno dei personaggi fa intuire di aver scoperto il segreto per essere dei bravi genitori: per Johnston consiste in: "Ascoltare e ridere: rido sempre con i miei figli e cerco di ascoltarli. E mi assicuro che mi stiano a sentire."
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