Ci si sente pieni di british humour nello scrivere la recensione di Quiz, la miniserie di ITV che arriva dal 16 marzo su TIMVISION. Tre episodi da un'ora, tutti scritti da James Graham che si è basato sulla sua opera teatrale omonima, e sul libro Bad Show: the Quiz, the Cough, the Millionaire Major di Bob Woffiden e James Plaskett, e diretti nientemeno che da Stephen Frears. Davanti alla macchina da presa un trio di altrettante star: Matthew Macfadyen (il marito di Sarah Snook in Succession, visto anche in Pride and Prejudice) e Sian Clifford (la sorella di Phoebe Waller-Bridge in Fleabag) interpretano la coppia incriminata Charles e Diana Ingram, Michael Sheen (The Queen, Master of Sex, Good Omens, Prodigal Son), infine, è Chris Tarrant, il conduttore dello show.
UNA TRUFFA ANNUNCIATA
Perché la coppia incriminata? Quiz racconta la storia vera di Charles Ingram, un ex maggiore dell'esercito inglese, che nonostante la sua apparente inettitudine riuscì a vincere il tanto agognato milione di sterline nel 2001 al celebre game show Chi vuol essere milionario? La coppia venne subito dopo accusata di aver barato durante il quiz del titolo dando vita ad uno scandalo che appassionò la stampa e i cittadini britannici (forse con meno eco nel mondo, poiché l'attenzione mondiale venne presto calamitata dall'attacco alle Torri Gemelle). I tre episodi della miniserie hanno una struttura circolare che gioca con i piani temporali: si parte dal processo per poi tornare indietro alla nascita del quiz inglese da un format americano. Da lì i primi vincitori e partecipanti, fra cui prima il cognato e poi la stessa moglie del maggiore Ingram. Il secondo episodio è incentrato sulla messa in atto della truffa ai danni del game show e nel terzo si torna al processo e alle sue conseguenze.
Grande abilità quella di Graham nell'imbastire una sceneggiatura di poche parole, nello spirito dell'aplomb inglese, e allo stesso tempo del "flusso-fiume di coscienza" che il maggiore Ingram riesce a tirare fuori per dare la risposte giuste (o a detta sua, perché questo è ciò che vogliono gli autori, "la spettacolarizzazione, la farsa"). Altrettanto puntuale ed elegante il regista di The Queen e Philomena, che insistendo su dettagli e primi piani dei protagonisti aumenta la tensione narrativa per ciò che succederà ai personaggi durante il quiz e poi nel corso del processo.
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COLPO DI TOSSE
Una delle forze della miniserie è raccontare di un quiz adattato in oltre 100 paesi ed entrato a far parte della cultura popolare, compresi i suoi modi di dire, come "È la tua risposta definitiva?" o "L'accendiamo?", che quindi tutti conoscono. I famigerati colpi di tosse che svelarono (almeno così sembra) la truffa erano di Tecwen Whittock, ex concorrente dello show e professore universitario, con cui Diana si era messa in contatto frequentando il sottobosco degli appassionati dei giochi a premi, diventano un tormentone anche per la stessa miniserie. Il club degli appassionati è una vera e propria "famiglia" che opera in segreto per aiutarsi a vicenda e a scalare la piramide verso il milione di sterline in questo caso. Un gruppo di appassionati incalliti che vuole trovare un modo per vincere la sorte e il caso. C'è un discorso molto interessante sulla percezione di ciò che vediamo attraverso il montaggio che viene fatto per un video fra le prove dell'accusa, e ciò auto-ironicamente e meta-televisivamente si può trasporre a quanto fa la miniserie con la storia raccontata, che però si rivela molto attenta ad essere il più possibile neutra nella messa in scena del fattaccio.
Macfadyen e Clifford sono perfetti nei panni di un'anonima coppia inglese, che cerca qualche diversivo per dare uno scossone alla propria vita abitudinaria, mentre Sheen e gli altri interpreti dei dirigenti di ITV fanno da perfetto contraltare con il proprio carisma da "animali televisivi". Il celeberrimo colpo di tosse divenne un tormentone e una presa in giro, come farà notare l'avvocato della difesa interpretato da una meravigliosa Helen McCrory (Peaky Blinders, Penny Dreadful), agguerrita e allo stesso tempo estremamente calma sul caso montato dall'accusa. Quiz si dimostra proprio questo: una sorta di auto-tormentone seriale, che intrattiene piacevolmente con uno spiccato humour inglese e una compostezza di attori e messa in scena, che non provoca scossoni ma piuttosto qualche risata ... fra un colpo di tosse nervosa e l'altro.
Conclusioni
Concludiamo la recensione di Quiz lodando la scrittura e messa in scena di James Graham e Stephen Frears, insieme all’interpretazione piena di aplomb di Matthew Macfadyen e Sian Clifford, e al carisma di Michael Sheen. Un intrattenimento di qualità che cerca di rimanere il più neutro possibile nel raccontare una truffa che magari non tutti conoscono, e di cui si parla ancora oggi nel Regno Unito.
Perché ci piace
- La scrittura asciutta di James Graham e la regia che si concentra su dettagli e primi piani di Stephen Frears.
- L’interpretazione volutamente “anonima” di Matthew Macfadyen e Sian Clifford, insieme al carisma di Michael Sheen e degli altri interpreti dei dirigenti di ITV.
- Il discorso auto-ironico e meta-televisivo della percezione data dal montaggio nell’audiovisivo.
Cosa non va
- La miniserie potrebbe risultare poco avvincente per chi cerca maggiore pathos e azione e una resa drammatica più pronunciata.