"Annamo a pijà er gelato" è una delle frasi cult che arrivano dal mondo di Zerocalcare. In particolare dal suo irresistibile amico Secco. Dopo Strappare lungo i bordi la sanno anche i bambini, la conosce anche chi non conosce Zerocalcare. Si parte da qui, da questo tormentone che ritorna, con altre varianti e altri colori, in Questo mondo non mi renderà cattivo. Insieme a Zero, Secco e Sarah, allora, andiamo a rileggere le frasi celebri della serie di Zerocalcare.
1. I maschi nati negli anni Ottanta non possono parlare di sentimenti
"I maschi nati negli anni Ottanta non possono parlare di sentimenti. Di lavoro puoi parlare, ma con Secco è come se parli con un cane nel deserto". Siamo all'inizio della storia e tutto ha il via da un discorso, sulla panchina, tra Zero e Secco. Zero poi ci spiega che con Secco puoi parlare solo di gossip. "Una sintesi non scontata tra Bridgerton e la mentalità ultras di tipo classico di scuola anglosassone".
2. È come se gli avessero campionato la frase e spingessero sempre play
Sempre di Secco si parla, e della sua frase cult. Zero ce lo spiega bene. "È come se gli avessero campionato la frase e spingessero sempre play: Annamo a pijà er gelato?" Per raccontarci in immagini la ripetizione continua di questa frase Zerocalcare raffigura Secco come una sorta di Robocop.
3. È come se un mese fa arriva un pacco che nessuno se vole accollà
È uno dei momenti più toccanti di Questo mondo non mi renderà cattivo. Zerocalcare ci racconta con una metafora come vengono percepiti da molti i migranti e i centri d'accoglienza "È come se un mese fa arriva un pacco che nessuno se vole accollà. Impiccia, non c'ha la bolla d'accompagno. Quindi je fanno il giro delle sette chiese e alla fine lo portano in un quartiere che per convenzione chiameremo Tor Sta Ceppa. Come tutte le volte che arrivano sti pacchi, dopo due secondo sò arrivati i nazisti e hanno cominciato ad aizzà la gente".
4. A me non me se bevono. Ormai ho fatto una serie per Netflix
"A me non me se bevono. Ormai ho fatto una serie per Netflix". Proprio riguardo ai disordini intorno al centro d'accoglienza, Zero parla con la mamma che ha paura che venga arrestato. E parte un flusso di coscienza sulla gente che, a titolo diverso, è stata in galera, da Tupac a "Tony" Gramsci.
5. L'Epistassi de Münchausen di Secco: gli esce il sangue dal naso per tutto
Un altro momento spassoso che riguarda Secco è quella che Zero chiama "L'Epistassi de Münchausen". A Secco, a quanto dice, esce il sangue dal naso per tutto. Sei in gelateria e non c'è il cioccolato fondente, ma solo quello normale. "Nun me lo posso pijà, me esce er sangue dar naso"...
6. Potresti anche essere uno de Trieste che guarda tanto i Cesaroni
In due momenti Zerocalcare risponde alle polemiche nate in occasione di Strappare lungo i bordi sulla sua parlata romana. Così, ecco la signora di Bolzano a cui l'Armadillo, in veste di professore universitario di Linguistica del Malandrino Avanzata e Lessico importante dal valore universale, spiega che "te se bevono" vuol dire "lo arrestano". Poi, sul divano, è Zero a chiedere proprio all'Armadillo se la sua parlata è davvero così romana. E lui risponde: "Al limite c'hai un po' de inflessione. Potresti anche essere uno de Trieste che guarda tanto i Cesaroni".
7. La squadra dei magnati dal senso di colpa
Zerocalcare, tra i suoi amici, è quello che ha avuto successo, e questa cosa la sente, tanto da metterla anche nella serie. "La squadra dei magnati dal senso di colpa, quelli che hanno svoltato da soli. Quelli che credevano che la soluzione era collettiva, o svoltavamo tutti o nessuno. Invece te svolti ma non puoi godere perché intorno hai le macerie".
8. Stamo a ridere così non sentimo i mostri che ce strillano dentro
Vi avevamo raccontato questo momento già quando parlavamo delle canzoni, e della scena con Friday I'm In Love dei Cure. È una scena poetica e dolorosa. "Quel momento me lo ricordo perché a noi ce capita de ride un sacco, però non sorridiamo quasi mai, non abbiamo quella sensazione delle facce morbide, distese. La nostra faccia è tutta accartocciata perché stamo a ridere sguaiatamente così non sentimo i mostri nostri che ce strillano dentro, oppure tutta in tensione perché ce rode er c..o e e stamo quasi a fà er botto. Invece tranquilli e sereni non ce stamo mai".
9. I Blues Brothers je salivano sopra con la macchina e tutti a ride
La riflessione sui nazisti arriva all'inizio della serie per tornare poi più tardi. Sandrina la bibliotecaria è stata appena arrestata dopo una manifestazione. "Stamo a parlà de gente che litigava coi nazisti. Non ho capito perché Indiana Jones li pijava a frustate e tutti: eh, da paura, genio. I Blues Brothers je salivano sopra con la macchina e tutti a ride. Invece Sandrina mò è l'appestata". Più tardi si parla ancora di chi è stato arrestato. "Stai accettando di tacere sugli amici tuoi in galera, contravvenendo alla prima regola fondamentale della decenza umana. E cioè che prime de fa salì le donne incinta e i ragazzini sulle scialuppe quando affonda tutto c'è che non s'accanna la gente in galera. Ma questo è il primo passo verso il Lato Oscuro". E via con le immagini di Darth Vader.
10. Stai a perde i capelli, eh?
È il momento dell'ingresso in scena di Cesare, girato con un'atmosfera da film horror. Il racconto di Zerocalcare crea attesa per poi sciogliersi in una risata, in una di quelle domande che accadono per davvero. "Dalla sua bocca è uscita cattiveria pura, una lama forgiata dalle fiamme dell'inferno: stai a perde i capelli eh?".
11. Non so imita' l'accento sardo: me esce una roba tipo maestro Yoda
È una delle gag più divertenti della serie, ed è legata al mondo di Star Wars. Incontriamo Maddalena, la mamma di Cesare. "Sta a Roma 60 anni e parla con l'accento sardo, che non è culturale, è genetico" ci spiega Zero. "Però non so imita' l'accento sardo: me esce una roba tipo maestro Yoda". "Maddalena sono, la mamma di Cesare. Ho saputo che incontrati ieri vi siete. Tanto contento era". È una gag nata per caso: Zerocalcare aveva mandato dei vocali alla produzione con dei test per il doppiaggio di Maddalena, e loro hanno detto che sembrava Yoda. Così Zerocalcare ha insistito in questa direzione.
Questo mondo non mi renderà cattivo: perché è il manifesto politico di una generazione
12. Tu unisci, quello devi fa', unire non dividere.
Zero in Questo mondo non mi renderà cattivo deve andare ospite allo show televisivo, a parlare del suo lavoro e di un film d'animazione. Ma sente che deve parlare anche di quello che sta accadendo nel quartiere, degli arresti, del centro d'accoglienza. Così chiede consiglio al produttore del film. Che gli risponde così. "Tu unisci, quello devi fa', unire non dividere. Il mercato è così: te premia quando sei uno che c'ha qualcosa di forte da dire, però non lo dice".
13. A parte lavora' che cosa fai nella vita?
La riflessione è di quelle importanti. Siamo il nostro lavoro, è quello che ci definisce, che ciò dice chi siamo. Ma poi? "A parte lavora' che cosa fai nella vita? Quando me lo chiedono è come se la scimmia de 2001: Odissea nello spazio me colpisse in faccia con il femore di mammuth!".
14. Non ci sta Orfeo dentro 'sta storia
Uno dei parallelismi che portano avanti la serie è quello tra Euridice e Cesare, entrambi a modo loro persi negli inferi. La constatazione, a un certo punto, è amara. "Non ci sta Orfeo dentro 'sta storia. C'è solo Euridice che va all'inferno e nessuno la va a cerca'. Dopo 20 anni esce da sola, dopo che nessuno è andato a cercarla. E ti stupisci pure che non è più la stessa".
15. Che stamo a fa', Michel Gondry?
Una certa idiosincrasia verso Michel Gondry la ricordavamo anche dai lavori precedenti. E qui ritorna, durante in dialogo con Cesare. "Va bene tutto, ma le pippe sui sogni, la dimensione onirica, che stamo a fa', Michel Gondry?". Un'altra battuta verso un certo tipo di cinema (ma stavolta è Jean-Pierre Jeunet) arriva quando spunta la locandina de "Il melassoso mondo di Amélie"...
Questo mondo non mi renderà cattivo: tutte le canzoni della serie di Zerocalcare
16. A 'sto paese prima se dicevi fascista era 'na cosa brutta
Si torna sul discorso su fascisti e nazisti. "Ma perché questo dice nazisti? Pensa che sta nel '45?" obietta un ipotetico spettatore della serie sul divano. Ed ecco la spiegazione nel monologo di Zerocalcare. "A 'sto paese prima se dicevi fascista era 'na cosa brutta. Mo' non gliene frega più niente a nessuno. Uno dice: vabbè è fascista però è bravo. Come a di': e vabbè è celiaco, è un dito al c..o quando vai a magna' fori. Il nazismo invece è l'ultimo baluardo che ancora fatica a trova spazio nel mercato democratico, forse grazie agli ebrei che ancora stanno un po' straniti per sto fatto della Shoah".
17. C'avevo ragione io, ve'?
"C'avevo ragione io, ve'?" è il nuovo tormentone di Secco, che da subito non aveva amato Cesare, anche se Zero crede fosse solo per gelosia. Il tormentone, con Secco è possibile anche questo, si lega al vecchio. "Annamo pijà er gelato ora che so che c'ho ragione?". E poi c'è anche il nuovo cult "peppe spray" che è il modo di Secco di chiamare il pepper spay, lo spray al peperoncino.
18. Quando una cosa te va liscia te metti a fa i numeri da circo per farla finì a...
Ecco un'altra frase cult dell'Armadillo di Valerio Mastandrea, coscienza critica di Zero. "Quando una cosa te va liscia te metti a fa i numeri da circo per farla finì a sangue e me..a". Questa frase piena di saggezza è collegata al "Master in Autosabotaggio" che l'Armadillo consegna a Zero.
19. Se sei bono a menà poi vestì come Lady Gaga
Si parla ancora di bullismo, di diversità, di omosessualità, di vestirsi in un certo modo. Zero, prendendo esempio a un personaggio del quartiere, se ne esce con questa amara riflessione. "Se sei bono a menà poi vestì come Lady Gaga e nessuno te dice niente, se non sei bono a menà..."
Questo mondo non mi renderà cattivo: Zerocalcare, il romano come identità e la parola come pensiero
20. Tra San Francesco ed Ebenezer Scrooge ci sta una via di mezzo
Si parla ancora di aiutare gli altri e e Zero tira fuori quest'altra perla di saggezza. "Tra San Francesco ed Ebenezer Scrooge ci sta una via di mezzo". Il suo tratto immaginifico per accompagnare queste parole crea una scena in stile supereroi dove i due personaggi si fondono per crearne uno nuovo: Medioman!
21. Almeno quando crepi non finisci nello stesso girone di Margaret Tatcher
Ed ecco un altro momento chiave, una riflessione molto intensa. Ancora una volta è la saggia Sarah a parlare. "Ci sono tre cose che ti fanno essere una persona giusta con gli altri. Aiuta chi te lo chiede senza stà a questionà. Andà sempre al passo del più lento. E non lascià indietro nessuno. Se li segui tutti e tre magari te becchi qualche sola. Ma almeno quando crepi non finisci nello stesso girone di Margaret Tatcher."
22. Sto legata al palo e ve guardo che ve allontanate e non me state manco a guardà
Ancora un monologo di Sarah arriva per commuoverci. "Tu ti sei sbloccato. Tutti vi siete sbloccati. Avete fatto cose. Io invece sono rimasta qua. Prima ero quella che poteva fà tutto. Poi sono rimasta quella che non stava a fà niente. E mo' so quella che non ha fatto niente. Non ti ricordi neanche quando pensi che stai a fà tutto bene. Poi sbatti gli occhi un secondo, li riapri, e capisci che hai buttato via la vita tua. Sempre ferma alla stessa casella, senza aver mai tirato un dado. Ora che finalmente è il turno mio, che me posso schiodà da sta casella, me chiudono la scuola e torno al via. Andare al passo del più lento... sai qual è il passo mio? Non c'è, perché sto legata al palo e ve guardo che ve allontanate e non me state manco a guardà".
23. Persone con molta melanina
Siamo al consiglio municipale e, a un certo punto, un politico dice la parola "ne..i". Il frame viene fermato: la parola viene sostituita con "persone con molta melanina". Zerocalcare lo dice chiaramente. "Non è per la dittatura del politicamente corretto. È una questione complicata. Se da un lato in un'opera di finzione c'è un razzista non ha senso che lo fai parlà pulitino come una zecca. Dall'altra è vero che se uno vuole che certe parole scompaiano dall'uso comune a una certa devi pure smettere di usarle, sennò va a finire che devono essere usate per sempre".