Cresciuto in un paesino dalle atmosfere ovattate e fiabesche, tra feste in piazza ed impegni parrocchiali, Leone (Herbert Ballerina), dopo anni passati ad immaginarsi come sarebbe stato avere una famiglia invece di trascorrere l'infanzia e l'età adulta tra le mura dell'orfanotrofio gestito da Don Isidoro (Maccio Capatonda), alla soglia dei trentacinque anni scopre di avere un padre che desidera conoscerlo. Si tratta di Don Costabile (Mario Pupella), boss mafioso che in punto di morte vuole lasciare in eredità al figlio le redini del business di famiglia. Ma Leone è troppo ingenuo e goffo per diventare il leader mafioso che il padre immaginava nuovo Capo dei Capi. Una purezza d'animo della quale si accorge anche Sonia (Daniela Virgilio), poliziotta sotto copertura in un'indagine messa in atto per incastrare lui e tutti gli altri rappresentati delle famiglie rivali, che finirà per aiutare e farsi aiutare dall'improbabile boss.
Alla presentazione romana della pellicola abbiamo incontrato Herbert Ballerina, Enrico Lando e Daniela Virgilio, rispettivamente protagonista, regista e co-protagonista femminile di Quel bravo ragazzo, primo film che vede l'uomo che usciva la gente svestire i panni di spalla comica di Maccio Capatonda per esordire come personaggio principale in una commedia di genere. Abbiamo parlato di ossessione social che contagia anche i boss, evoluzioni femminili e del lavoro sulla sceneggiatura.
Herbert Ballerina, Enrico Lando e Daniela Virgilio parlano di Quel Bravo Ragazzo: