Quando è stato presentato a Cannes 2013 - dove poi avrebbe vinto una Palma d'Oro "speciale", perchè attribuita virtualmente sia al regista che alle due protagoniste Léa Seydoux e Adèle Exarchopoulos - buona parte della critica ha sottolineato la naturalezza con la quale Abdellatif Kechiche ha raccontato La vita di Adele la storia di una ragazza che ha la sua prima, vera storia d'amore con Emma, una giovane dagli occhi e capelli azzurri. Una naturalezza, nel raccontare la storia di un amore lesbico, che solo adesso viene fuori in un'opera realizzata per il cinema, perché se è vero che nel film di Kechiche la storia di Emma e Adéle viene trattata come una qualunque storia d'amore - dando il giusto spazio sia alla sensualità che alle emozioni, ma anche allo sviluppo dei personaggi nel loro percorso attraverso una particolare fase della loro esistenza - va detto infatti, che fino ad ora, le relazioni saffiche sono quasi sempre state raccontate attraverso punti di vista fortemente condizionati dal fatto che si trattasse di rapporti non-ordinari, almeno per il grande pubblico.
E nel percorso a tappe che abbiamo voluto intreprendere con questo articolo, ci siamo guardati indietro per vedere in che modo il cinema mainstream e il piccolo schermo hanno raccontato storie di donne in amore fino ad oggi, e abbiamo constatato, che anche in opere di qualità, difficilmente si è tentato di uscire fuori da certi tracciati, evidentemente considerati meno accidentati e più sicuri da percorrere. Ovviamente, torniamo a sottolinearlo, il nostro percorso riguarda quasi esclusivamente prodotti mainstream, e non i cosiddetti film "a tematica lesbica" dei quali nessuno vuole mettere in dubbio le qualità, ma che restano pellicole di nicchia, e quindi rivolte ad un pubblico sicuramente più aperto, ma ristretto.
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1 - Amori da ridere
Ovvero quando la storia tra due donne viene sfruttata per mettere in discussione o ridimensionare le qualità sentimentali e sessuali del protagonista maschile. Si tratta quasi sempre di storie che non hanno uno spazio di rilievo all'interno della narrazione principale, ma che appunto vengono utilizzate per dare "colore" ad un personaggio maschile non particolarmente fortunato con le donne. Un esempio lampante è Woody Allen, che in Manhattan viene lasciato da sua moglie Jill (Meryl Streep) per un'altra donna; ma a subire lo stesso trattamento, qualche anno dopo, sarà il timido Ross Geller (David Schwimmer) di Friends, che suo malgrado dovrà accettare il fatto che la sua ex-moglie, Carol, ha una relazione stabile con Susan. In Italia invece, il nostro Enrico Montesano, in Sotto sotto, strapazzato da anomala passione non la prende con altrettanta filosofia quando scopre che sua moglie Ester non lo tradisce con un rivale, ma con un'amica, ma la sua reazione, del tutto incontrollata, è uno degli aspetti più divertenti della commedia di Lina Wertmuller.Curiosamente, ad invertire drasticamente questa tendenza, nel 2010, ci penserà Lisa Cholodenko con il suo I ragazzi stanno bene, una commedia nella quale la storia d'amore tra due lesbiche ha un ruolo centrale, e l'incontro tra la rossa Jules (Julianne Moore) e il prestante Paul (Mark Ruffalo) e la successiva relazione "clandestina" diventa il pretesto per sottolineare gli aspetti più spigolosi del carattere dell'insopportabile compagna di lei, Nic (Annette Bening) eccessivamente rigida, severa e maniaca del controllo.
2 - Amori proibiti
Due donne costrette a vivere di nascosto la loro relazione: una situazione che abbiamo visto spesso sullo schermo - sia al cinema che in TV - e che dal punto di vista narrativo, contribuisce a rendere più avvincente una storia d'amore. D'altronde in tutte le love story di fiction, anche le più solari, è previsto che i due innamorati si confrontino con degli ostacoli: da Giulietta e Romeo di Shakespeare, fino Beautiful, una storia d'amore non è pienamente vissuta (dal pubblico) senza impedimenti di varia natura. Nel caso di amori al femminile, l'ostacolo più scontato è rappresentato dalla società, a partire dalla famiglia, che non accetta il rapporto, ma anche la comunità in cui le due amanti vivono, non particolarmente disponibile ad accettare una coppia lesbica.E all'interno di queste società, spesso troviamo donne coraggiose, che vivono la loro storia in circostanze impossibili, come le due cognate di Fire, di Deepa Mehta - che tra l'altro fu osteggiato da integralisti induisti - o che si ritrovano a subire le pesanti conseguenze dei loro sentimenti, come Teena Brandon in Boys Don't Cry, interpretata in maniera convincente da Hilary Swank, o le due protagoniste di Creature del cielo, anche questo ispirato ad una vicenda realmente accaduta (quella della scrittrice Anne Perry, che in seguito è diventata una delle "signore del giallo" inglese). In altri casi invece, le donne che amano di nascosto sono tratteggiate in modo negativo - o comunque carico di ombre - come la dottoressa Kerry Weaver di E.R. - Medici in prima linea, che solo successivamente sarà protagonista di storyline di grande importanza sociale e relative all'affidamento del figlio avuto dalla compagna scomparsa.
In alcuni casi - paradossalmente - è proprio il cinema a soffocare queste storie: durante la presentazione del suo Pomodori verdi fritti alla fermata del treno, nei primi anni Novanta, il regista Jon Avnet giustificò in maniera poco convincente la scelta di rendere meno esplicita (rispetto al romanzo dal quale il film era tratto) la storia d'amore tra le due protagoniste.
Più positivo, in generale, il messaggio conclusivo di Fucking Åmål - il coraggio di amare, di Lukas Moodysson, con un amore nascosto che esce coraggiosamente allo scoperto per scelta delle protagoniste.
3 - Storie in nero
Una versione esasperata degli amori proibiti, in cui le conseguenze di un sentimento vissuto senza consapevolezza, di nascosto oppure in maniera malsana, si spingono a conseguenze davvero estreme e sono al centro di storie allucinate, nere, di forte tensione. In Diario di uno scandalo, ad esempio, il rapporto tra due insegnanti, Sheba e Barbara, la seconda più anziana di decadi - interpretate rispettivamente da Cate Blanchett e Judi Dench - degenera fino a trasformarsi in un incubo proprio a causa della folle ossessione maturata da Barbara nei confronti della nuova collega.
In Mulholland Drive invece, la relazione tra Betty e Rita - una Naomi Watts ancora sconosciuta al grande pubblico e la sensuale Laura Harring - è al centro di uno dei noir più cupi di David Lynch, una pellicola di non facile interpretazione ambientata in una Los Angeles torbida e onirica al tempo stesso. Ancora più cupo è il rapporto che lega Nina e Lily ne Il cigno nero di Darren Aronofsky, interpretate da Natalie Portman e Mila Kunis, in bilico tra erotismo, paranoia e competizione.
4 - Saffo e Soft Core
A proposito di erotismo, non si possono non citare quelle passioni saffiche costruite per stuzzicare il pubblico maschile, più che per raccontare le effettive dinamiche di una relazione omosessuale tra donne. In alcuni casi non è facile decidere se una particolare sequenza (o un rapporto) sono stati raccontati senza alcuna intenzione di coinvolgere sul piano sessuale gli spettatori - lo stesso film di Kechiche ha ricevuto alcune critiche, in merito - ma spesso le intenzioni sono chiare. Non è necessario snocciolare titoli su titoli - il genere soft-core è pieno di donne o fanciulle impegnate in performance bollenti - basta pensare solo a qualche titolo mainstream, come Femme Fatale di De Palma - ricordate la sequenza iniziale con Rebecca Romijn e Ria Rasmussen? - o a Basic Instinct, col rapporto tra Sharon Stone e Leilani Sarelle, per citarne solo un paio. In alcuni casi la relazione tra due donne viene costruita per inserire l'elemento della trasgressione in un film che altrimenti sarebbe ordinario e "venderlo" meglio. Una tattica che funzionava negli anni Novanta, con pellicole come Bound - torbido inganno, pericolosa love story tra un'idraulica butch e la pupa di un gangster. Sesso, pallottole e stereotipi.
5 - Amori televisivi
In principio furono Willow e Tara in Buffy - l'ammazzavampiri, e nello specifico nell'episodio La vita è un musical: i due personaggi interpretati da Alyson Hannigan e Amber Benson, segnarono una piccola, ma importante tappa nel mondo della televisione con quella che viene definita la prima sequenza di sesso tra donne mostrata in una serie televisiva di un network. Da allora gli amori lesbici sono diventati sempre più comuni sul piccolo schermo, sia in serial a tema quali The L Word e la successiva Lip Service, che nelle altre serie, tra cui quelle più popolari. La televisione, che da sempre è il media più "conservatore", apre agli amori al femminile, inserendoli con naturalezza nelle storyline di alcune serie televisive, oppure sfruttandoli per accendere l'interesse mediatico su altre serie. In The Wire, ad esempio la detective Kima Greggs vive una relazione con la sua compagna, ed è perfettamente integrata nel suo team lavorativo, mentre nella seconda stagione di American Horror Story, Asylum, gli autori scelgono di fare un salto indietro nel tempo per raccontare gli orrori dell'intolleranza vissuta dalla scrittrice Lana Winters (Sarah Paulson) e dalla sua compagna, una maestra elementare, negli anni Sessanta. Gli stessi autori di American Horror Story, inoltre, hanno firmato una serie come Glee, che in più di un'occasione ha trattato temi come quelli dell'accettazione e dell'integrazione, raccontando anche storie di amori omosessuali, sia al maschile che al femminile. Altri serial che hanno puntato su storyline incentrate su relazioni lesbiche - con esiti differenti, va detto - sono The Good Wife, Pretty Little Liars e Grey's Anatomy. La serie di Shonda Rhimes, tuttavia fu contestata per il modo sbrigativo in cui si scelse di chiudere la storia d'amore tra Erica e Callie, anche se la dottoressa Torres successivamente si è sposata con un'altra donna, con la quale ha messo su famiglia.Leggi anche: Le 15 migliori serie TV della nostra (e vostra) adolescenza