Ascrivibile appieno al campo del cosiddetto cinema d'inchiesta, 150 milligrammi, in uscita l'8 febbraio nelle sale italiane per BIM Distribuzione, è il film scritto e diretto da Emmanuelle Bercot che ripercorre uno dei più clamorosi scandali della cronaca francese dell'ultimo decennio: quello esploso in seguito alla pubblicazione del libro Mediator 150 mg - Combien de morts?, in cui la dottoressa Irène Frachon denunciava gli effetti estremamente dannosi del farmaco chiamato Mediator, talmente nocivo da aver provocato problemi cardiaci fatali a numerosi pazienti.
Candidato a due premi César per la miglior sceneggiatura e per l'attrice protagonista, Sidse Babett Knudsen, 150 milligrammi mescola il ritratto privato e familiare del personaggio di Irène con la ricostruzione delle varie fasi di questa canonica sfida fra Davide e Golia: la lotta fra un piccolo team di coraggiosi medici e un colosso dell'industria farmaceutica intenzionato a metterli a tacere. Un impianto narrativo ormai consolidato, che in molte occasioni abbiamo avuto modo di apprezzare sul grande schermo: sia nei casi di opere di finzione, sia in quelli di pellicole basate su vicende reali. Di seguito, dunque, ripercorriamo in rigoroso ordine cronologico dieci celebri film inchiesta - anzi, dieci famigerati scandali cinematografici del passato e del presente.
150 milligrammi: la crociata della dottoressa Frachon nel film di Emmanuelle Bercot
Tutti gli uomini del Presidente (1976)
È lo scandalo per eccellenza quando si parla di politica: una vergogna che probabilmente non ha eguali nella storia della Casa Bianca (per ora: entro quattro anni potremmo addirittura trovarci a riparlarne), e che Hollywood ha saputo raccontare quasi "in diretta" nel 1976, in un intramontabile classico diretto da Alan J. Pakula. Tutti gli uomini del Presidente, infatti, ripercorre le fasi dell'inchiesta del Washington Post che, nel gennaio 1973, avrebbero portato alla luce l'imbarazzante realtà dello scandalo Watergate, ovvero lo spionaggio messo in atto nella sede del Partito Democratico da parte di Richard Nixon: uno scandalo che, un anno e mezzo più tardi, sarebbe costato a Nixon la Presidenza degli Stati Uniti. Un modello insuperato di cinema d'inchiesta, arricchito da due grandi interpreti come Dustin Hoffman e Robert Redford.
Quiz Show (1994)
Ed è ancora Robert Redford, questa volta però nelle vesti di regista, a raccontare nel 1994 un'altra vicenda realmente accaduta: lo scandalo relativo a Twenty One, quiz televisivo di enorme successo, al centro nel 1958 di un gigantesco clamore mediatico. Quiz Show ricostruisce infatti le losche manovre che portarono il campione in carica del programma, Herb Stempel (John Turturro), considerato non abbastanza telegenico, a "cedere il posto" al giovane e brillante accademico Charles Van Doren (Ralph Fiennes), salvo poi denunciare l'accaduto. Una sapiente messa in scena e una scrittura raffinatissima per uno dei migliori film diretti da Redford.
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L'uomo della pioggia (1997)
Non è un evento reale, ma il romanzo omonimo di John Grisham a costituire la base per L'uomo della pioggia, dramma processuale sceneggiato e diretto nel 1997 da un gigante di Hollywood come Francis Ford Coppola. Al cuore del racconto, uno scandalo frutto d'invenzione ma che riecheggia diversi casi giudiziari analoghi: la battaglia legale intrapresa dal giovanissimo e inesperto avvocato Rudy Baylor (Matt Damon) e dal più astuto e scafato Deck Shifflet (Danny DeVito) contro una compagnia di assicurazione truffaldina, responsabile di aver respinto la richiesta di indennizzo di un ragazzo malato di leucemia. Un'opera rigorosa e incisiva sostenuta da un grande cast.
Insider - Dietro la verità (1999)
È ispirato invece a uno scandalo reale, quello legato alle rivelazioni di Jeffrey Wigand, un cosiddetto whistleblower all'interno dell'industria del tabacco, uno dei film più acclamati del grande Michael Mann, Insider, del 1999. Russell Crowe interpreta il ruolo di Wigand, che dopo un licenziamento decide di denunciare un losco segreto dell'azienda per cui lavorava: l'alterazione della composizione chimica di una marca di sigarette al fine di aumentarne l'effetto di dipendenza. Al suo fianco, Al Pacino presta il volto al giornalista Lowell Bergman, un produttore della rete CBS che decide di far intervistare Wigand nel seguitissimo programma TV 60 Minutes, a dispetto delle pressioni per metterlo a tacere.
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Erin Brockovich (2000)
Altra storia vera e, come già ne L'uomo della pioggia, altro duello alla "Davide contro Golia" consumato nelle aule di tribunale: è quella di Erin Brockovich, oggi una delle attiviste politiche più note d'America, nel 1993 una giovane madre single che, dopo aver iniziato a lavorare presso uno studio legale, si schiera in prima fila nella battaglia contro una compagnia energetica colpevole di aver contaminato le falde acquifere di un'area californiana. Diretto nel 2000 da Steven Soderbergh, Erin Brockovich ha regalato a una bravissima Julia Roberts uno dei ruoli più intensi della sua carriera, facendole vincere il premio Oscar come miglior attrice.
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L'inventore di favole (2003)
Si ritorna nel mondo del giornalismo nel 2003 con L'inventore di favole: questa volta, però, lo scandalo è tutto interno all'ambiente giornalistico. Con diversi anni d'anticipo sugli odierni dibattiti relativi alle fake news e alle "verità alternative", il film scritto e diretto da Billy Ray illustra la reale vicenda di Stephen Glass (Hayden Christensen), giovane e lanciatissimo reporter del New Republic, la cui carriera si incrinerà all'improvviso quando il suo direttore, Chuck Lane (Peter Sarsgaard), scopre la natura fittizia alla base della maggior parte degli articoli del suo pupillo.
Fair Game - Caccia alla spia (2010)
Valerie Plame è stata fino al 2003 un'ufficiale della CIA, per la quale ha lavorato per quasi vent'anni fino a quando, nel corso del cosiddetto CIA-gate, la sua copertura non è stata smascherata pubblicamente da un articolo del Washington Post. Il cosiddetto "scandalo Plame" ha coinvolto infatti anche il marito della donna, l'ambasciatore Joseph C. Wilson, il quale ha accusato l'amministrazione dell'allora Presidente George W. Bush di aver lasciato trapelare queste informazioni alla stampa, mettendo in pericolo sua moglie. Una vicenda estremamente controversa, che si è rivelata un drammatico boomerang per lo staff di Bush, e che nel 2010 è stata ricostruita nel film di Doug Liman Fair Game, con Naomi Watts e Sean Penn, basato proprio sul libro autobiografico della Plame.
Il caso Spotlight (2015)
Sulle orme di un classico come Tutti gli uomini del Presidente, nel 2015 Tom McCarthy ha firmato e diretto Il caso Spotlight, l'acclamato dramma giornalistico premiato con l'Oscar come miglior film. Lo scandalo al cuore della pellicola, davvero impressionante, è quello esploso all'inizio del 2002 con la pubblicazione, sulle colonne del Boston Globe, di un dettagliato reportage riguardante la sistematica opera di insabbiamento, da parte dei vertici della diocesi di Boston, dei casi di pedofilia legati a membri della Chiesa cattolica. Un incalzante e rigoroso film d'inchiesta in cui il minuzioso lavoro d'indagine è mostrato tutto dall'interno, passo dopo passo, in un racconto magistrale.
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The Program (2015)
E in tema di scandali, non poteva mancare l'autentica "caduta di un idolo": un'icona dello sport, il campione del ciclismo Lance Armstrong, la cui sensazionale serie di vittorie e di trofei è stata messa in discussione quando, nel 2012, è emersa la drammatica verità del costante utilizzo di sostanze dopanti da parte dello sportivo americano.
L'ascesa e la fine del mito di Armstrong sono state ripercorse dal regista Stephen Frears in un film di due anni fa, The Program, in cui il ruolo di Armstrong è stato affidato a un convincente Ben Foster.
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Snowden (2016)
Concludiamo infine con uno degli scandali più devastanti della nostra epoca: una vicenda che ha fatto tremare il Governo degli Stati Uniti, e la cui eco è rimbalzata da un angolo all'altro del globo, già raccontata nel magnifico documentario Citizenfour. L'anno scorso, invece, è stato il regista Oliver Stone a portare al cinema la figura di Edward Snowden, il giovane tecnico informatico della CIA che, nel 2013, è diventato un whistleblower, rivelando al Guardian le attività di sorveglianza e di violazione della privacy messe in atto dalla National Security Agency. Una vicenda incredibile e inquietante, rievocata nel film Snowden attraverso l'interpretazione di Joseph Gordon-Levitt nel ruolo del protagonista.
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