Quanto era bella una volta la fantascienza russa? Se dobbiamo prendere a termine di paragone Project Gemini, thriller sci-fi a tinte horror del 2022 ora disponibile su Prime Video, la domanda viene spontanea, suscitata dal rimpianto per opere suggestive, importanti e profonde, di tutta un'altra pasta rispetto a questa che, sembrerà incredibile, sembra più un'americanata.
Un'impressione alimentata dal fatto che nonostante sia un film russo, con la regia del kazako Serik Beyseu e la sceneggiatura di Natalia Lebedeva e Dmitrij Zigalov, i protagonisti di Project Gemini abbiano tutti nomi inglesizzati. Ma questa non sarà l'unica stranezza di questo pastrocchio fantascientifico, del quale, come vedremo in questa recensione, non ci è rimasto un bel ricordo.
La trama di Project Gemini: nello spazio per cercare di sopravvivere
In Project Gemini siamo in un futuro distopico. Un virus delle piante a causato la distruzione di quasi tutta la flora terrestre e sta facendo praticamente sparire l'ossigeno sulla terra, pertanto il destino dell'umanità sembra segnato. Ma incredibilmente vengono scoperti sulla Terra due artefatti di provenienza aliena, dai quali sembra poter nascere di nuovo la vita, da esportare però su pianeti più abitabili. La salvezza sarà affidato pertanto a una missione che avrà lo scopo di esplorare questa possibilità di vita nello spazio. Ma ben presto tutto inizia ad andare storto, l'astronave si perde in un punto sconosciuto dell'universo e iniziano i litigi di chi è a bordo fra prepotenze e ambizioni personali.
Script confuso tra scene senza logica e flashback melodrammatici
Fin dalle prime scene, Project Gemini mostra il suo più evidente marchio di fabbrica: la confusione. D'accordo, siamo nel mondo della fantascienza, ma qui si superano con estrema superficialità tutta una serie di passaggi narrativi che meritavano almeno un minuto di approfondimento e giustificazione. Siamo insomma di fronte a una sceneggiatura per certi versi inspiegabile, che sembra scritta non da due, bensì da tante persone che non si sono mai confrontate fra loro, tale è l'accatastarsi di fatti senza un coordinamento.
Troppe cose accadono senza motivo e senza giustificazione, si salta velocemente di palo in frasca, come in un flusso di scene scombinate e senza logica, con il risultato di un minestrone indigeribile pieno di incongruenze. Come se non bastasse, il tutto è appesantito da flashback con un insopportabile tasso di zucchero, con interminabili dialoghi e interpretazioni dal sapore melodrammatico.
Buone intenzioni, ma tanta superficialità e confusi paradossi temporali
Ed è un peccato perché lo spunto iniziale poteva essere suggestivo ed è evidente anche un certo sforzo per le scenografie, la fotografia e gli effetti speciali. Si avverte chiaramente anche la volontà dei realizzatori di ispirarsi a capolavori de genere, Alien e Prometheus su tutti: non c'è nulla di male, a patto di svolgere il compito in un certo modo, non quello confuso, superficiale e irritante di Project Gemini, dove tutto procede senza un perché e senza motivazioni, a partire dal ritrovamento degli artefatti. In un battibaleno le arcane scoperte aliene, un motore a curvatura e una misteriosa sfera che può creare la vita, vengono capite, manipolate e utilizzate dai protagonisti per costruire una Terra 2.0 nel pianeta prescelto.
Naturalmente le cose vanno male, la missione viene proiettata in una zona sconosciuta dello spazio, dove però, guarda caso, c'è un pianeta che potrebbe essere pure meglio di quello sul quale erano diretti. Con inaudita facilità, i nostri eroi decidono di portare sul pianeta la sfera, che però porta con sè un trojan, una sorta di virus bio-meccanico che non ha delle buone intenzioni verso gli umani. Ma non è tutto, poi arriveranno una serie di confusi paradossi temporali, che cercano di cucire tutto e dare una parvenza di soluzione al malloppone. E visto che ci arriva già stremati, sarà la mazzata finale.
Conclusioni
Come abbiamo visto in questa recensione, Project Gemini è un thriller sci-fi a tinte horror che nonostante le stuzzicanti premesse e i discreti effetti speciali, fa acqua da tutte le parti, penalizzato da una sceneggiatura confusa e scombinata, che dà vita a una narrazione dove si accumulano notizie ed eventi senza logica.
Perché ci piace
- Si salvano alcuni effetti speciali e lo spunto iniziale.
Cosa non va
- Uno script dove regna il caos, con eventi che si susseguono senza motivazioni o un filo logico.
- I salti narrativi rivelano una totale superficialità.
- I flashback melodrammatici appesantiscono ulteriormente il minestrone.