Uno dei film d'animazione di Natale 2023 è sicuramente Prendi il volo, la storia targata Illumination Entertainment/Universal Pictures dal 7 dicembre in sala che sta provando a spiccare il volo al box office italiano e di cui vi abbiamo parlato nella nostra recensione. Nel vederlo, non abbiamo potuto non pensare ai tanti elementi in comune con Alla ricerca di Nemo, uno dei film cult di Disney Pixar che proprio in questi giorni ha festeggiato il 20° anniversario dall'uscita. Quale miglior occasione quindi per mettere le due pellicole a confronto?
Alla ricerca di un'anatra
Prendi il volo è incentrato su un nucleo familiare composto da quattro anatre, due adulti e due pulcini, insieme allo zio Dan. Per quanto tutti e quattro i personaggi abbiano il proprio percorso e sviluppo nel corso del film, grande attenzione è data al rapporto tra padre e figlio, Mack e Dax. Il primo iper-protettivo e ansiogeno, che ha paura di qualsiasi cosa esista fuori dallo stagno dove hanno fatto il proprio nido poiché i predatori, lui lo sa bene, sono sempre in agguato; pensa così sia l'unico modo per proteggere i propri figli (oltre a Dax c'è anche la sorellina Gwen), ma il secondo sta affrontando l'età della curiosità per tutto ciò che è "fuori casa". Sarà la moglie Pam, fedele compagna con cui forse ha perso un po' il ritmo di coppia nel corso degli anni e che ritroverà nel corso della storia, a fargli capire che quella in cui si stanno annidando ora è una pericolosa routine. C'è bisogno di un battito d'ali per provare a rinverdirsi e soprattutto ad ampliare i propri orizzonti, senza vivere costantemente nella paura.
Mack si fa quindi coraggio e intraprende un viaggio, tanto letterale quanto metaforico, di migrazione (Migration è titolo originale del film) insieme ai propri familiari per attraversare gli Stati Uniti, dal New England ai Caraibi passando per New York. Durante il percorso avrà un duro confronto soprattutto col figlio maggiore, Dax, per come quest'ultimo voglia dimostrare di saper cavarsela da solo, e per come non riesca a fargli commettere i suoi sbagli, in modo che possa imparare dai propri errori. Tanto che sarà il giovane insieme alla sorellina a salvare i genitori una volta che finiranno intrappolati dal cattivo di turno, ovviamente un umano che vuole catturare le anatre solo per cucinarle all'arancia nel proprio ristorante.
Prendi il largo con i pesci pagliaccio
Alla ricerca di Nemo, uscito al cinema vent'anni orsono e che nel frattempo ha prodotto anche un sequel, Alla ricerca di Dory, rimane un caposaldo della Pixar nonché dell'animazione tutta, per come ha saputo raccontare i delicati equilibri e le contraddizioni del rapporto tra un padre e un figlio (eccoci di nuovo) nel mondo animale. In questo caso due pesci pagliaccio, Marlin e il personaggio titolare, che il genitore ha sempre messo in guardia dagli umani e dalla superficie, dove non bisogna mai risalire se non si vuole fare una brutta fine. L'anemone dove vivono come lo stagno di Prendi il volo (qui la recensione), la comfort zone letterale e metaforica da cui Marlin non vorrebbe mai uscire, perché in passato ha perso la moglie a causa di un predatore. In questo caso ci troviamo di fronte anche ad un'elaborazione del lutto e al trauma della perdita ad aggiungersi all'equazione della paura (sottraendo un membro del nucleo familiare), a differenza del lungometraggio Illumination.
Padre e figlio hanno solo l'un l'altro ed è anche per questo che Marlin è così terrorizzato dal mondo là fuori. Avrà però un'improbabile compagna di viaggio - che potrebbe diventare di famiglia - ovvero Dory, un pesce chirurgo totalmente smemorata che soffre di perdita di memoria a breve termine. Sarà lo spirito libero e curioso di lei a scrollare di dosso l'eterno terrore al pesce per aiutarlo ad affrontare il viaggio soprattutto dentro se stesso. Nemo viene catturato con una rete dagli umani pescatori (e predatori, peggiori di qualsiasi specie di pesci) e allora il padre dovrà farsi coraggio e vincere le proprie paure e i propri timori intraprendendo un viaggio attraverso la Barriera Corallina e l'Australia fino a Sydney per ritrovarlo e recuperarlo. Anche in questo caso duro sarà il confronto tra adulto e bambino, nell'età della scoperta e della curiosità verso il mondo esterno come Dax. Inoltre anche in questo frangente sarà il figlio a salvare il padre e Dory dalle grinfie degli umani e soprattutto da una rete che vuole catturarli per farli diventare una bella grigliata di pesce... con l'aiuto dei vari personaggi incontrati durante il film, proprio come in Prendi il volo. Entrambe le pellicole sembrano voler dirci questo: genitori vogliono istintivamente proteggere i propri figli ma questi ultimi potrebbero insegnare loro più di quanto pensano, mentre il cerchio della vita continua a girare.