Rivedendo oggi Poltergeist - Presenze Demoniache di Tobe Hooper viene fuori una lampante e dolorosa verità: oggi il cinema spettacolare soffre tremendamente di una mancanza di idee. I motivi possono essere molteplici e vari, e quel film, datato 1982, dimostra in modo preciso quanto la scrittura sia l'elemento più importante all'interno della concezione cinematografica. Figuriamoci quanto la scrittura possa essere importante nell'horror, il genere che più di tutti necessita di una forte componente narrativa in grado di generare la tanto decantata sospensione dell'incredulità. Riassumendo, nessun VFX può colmare le lacune di una sceneggiatura scadente.
Ecco, a quarant'anni dall'uscita di quella pellicola - che a fronte di un budget non altissimo guadagnò quasi ottanta milioni di dollari solo negli USA - la forza spaventosa di Poltergeist resta intatta, e per giunta è enfatizzata da un'eredità creepy capace di scavalcare il mito per diventare a sua volta un'assurda e drammatica leggenda. Molto più della trama in sé, riassumibile in una riga: una bambina viene rapita da alcuni spiriti aggressivi, che la intrappolano all'interno della sua stessa casa. Perché se Tobe Hooper dichiarò che da ragazzino ebbe a che fare con un inquietante poltergeist (dopo la morte di suo padre fu testimone di strani eventi paranormali accaduti in casa), il retaggio orrorifico e reale con cui oggi trattiamo il film arriva nientemeno che da Steven Spielberg.
Un film maledetto?
Reduce dal successo de I Predatori dell'Arca Perduta e di E.T., il regista (ri)mise mano sul materiale di Night Skies, film incompiuto dai tratti horror - fantascientifici. Diametralmente opposto a Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo, quella pellicola aveva al centro del plot un'invasione di scienziati alieni cattivi. Lo script venne chiaramente adattato da Spielberg insieme a Michael Grais e Mark Victor, tanto che alcuni temi di Poltergeist sono legati alla poetica del regista de Lo Squalo. La provincia americana, la centralità della famiglia, lo sguardo dei bambini verso il fantastico e il paranormale. Pur essendoci (saldamente) Hooper al timone, è innegabile che il film può essere considerato come un'estensione diretta della filmografia di Spielberg, capace immediatamente di creare un mito dai risvolti tristemente reali. Attorno a Poltergest infatti pare esserci una sorta di maledizione.
Una maledizione scaturita da una scena in particolare, probabilmente la più spaventosa: quella del bagno con gli scheletri. JoBeth Williams, che interpretava Diane Freeling, era innanzitutto riluttante a girare quella sequenza, perché attorno alla piscina c'erano troppi riflettori. Molti dei quali a pochi centimetri dal bordo. Un cavo finito nell'acqua sarebbe stato una catastrofe. Venne convinta da Spielberg (che restò in acqua con lei), senza però specificare che gli scheletri utilizzati erano... dei veri scheletri. La scelta stilistica venne poi spiegata: gli scheletri veri costavano meno di quelli in plastica. Ma ben presto si cominciò ad ipotizzare (senza nessuna base oggettiva, chiaro) che la maledizione in questione sia partita proprio da quella controversa sequenza.
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Non solo leggende...
Del resto non si può non parlare di Poltergeist senza citare il correlato blasone di essere tra i massimi esponenti dei cursed movies. Sul set l'animatronics del clow demoniaco quasi strangolò Oliver Robins; Zelda Rubinstein (che interpretava la medium Tangina) dichiarò di essere perseguitata da agghiaccianti visioni dopo una giornata di set e, successivamente all'uscita del film (e in seguito alla release dei sequel), ci fu una sfilza di tragedie: Julian Beck morì di cancro nel 1985, Heather O'Rourke morì per giardiasi nel 1988, Will Sampson venne stroncato da un'insufficienza renale nel 1987, Lou Perryman venne assassinato nel 2009 e Dominique Dunne venne uccisa dall'ex fidanzato il 4 novembre del 1982. Una settimana prima dell'uscita in sala di Poltergeist.
Ma l'impatto culturale e l'eredità del film non può e non deve essere confinato solo dietro leggende e maledizioni: Poltergeist può essere letto come un film sull'assuefazione derivata da una certa televisione (il poltergeist si manifesta alla piccola Carol Anne attraverso lo schermo della tv) oppure un film sull'abuso edilizio che ha deturpato il territorio naturalistico degli Stati Uniti; oltre a ciò è forte la decostruzione della tipica famiglia americana dai valori tradizionali, sospinti dagli ideali Repubblicani di Ronald Reagan prima e George H. W. Bush dopo. Senza considerare i due sequel, la serie tv e il remake del 2015, la legacy di Poltergeist si è poi espansa negli anni, facendo del film di Hooper uno degli horror più citati di sempre: I Griffin, I Simpson, X-Files, South Park, Ace Ventura, Dylan Dog. Pensate un po', addirittura le Spice Girls che, con il video di Too Much, resero "omaggio" alla cameretta stregata della dolce Carol Anne Feeling. Due anni dopo, però, le Spice si divisero. Sarà stato solo un caso?