Piigs: l'Europa “suina” contro l'austerity

Adriano Cutraro, Federico Greco e Mirko Melchiorre firmano la regia a sei mani di un documentario che si addentra nella crisi economica europea avvalendosi delle interviste a personalità del calibro di Noam Chomsky e Yanis Varoufakis. In sala grazie a Fil Rouge Media.

Piigs - Ovvero come imparai a preoccuparmi e a combattere l’austerity: Yanis Varoufakis in un'immagine tratta dal documentario
Piigs - Ovvero come imparai a preoccuparmi e a combattere l’austerity: Yanis Varoufakis in un'immagine tratta dal documentario

"Non puoi spendere tutti i soldi per alcol e donne e poi chiedere aiuto". Una frase infelice quella pronunciata dal socialdemocratico olandese Jeroen Dijsselbloem. Il Presidente dell'Eurogruppo che qualche settimana fa ha fatto discutere per le sue esternazioni circa la solidarietà mostrata dai paesi del nord Europa nei confronti di quelli meridionali flagellati dalla crisi economica. Una difficoltà dovuta, secondo il politico, ai presunti "vizietti" che li hanno messi in ginocchio costringendoli a chiedere aiuto ai virtuosi cugini. Un'affermazione arrivata una manciata di giorni prima del summit romano che ha visto riuniti i ventisette leader dell'UE per firmare la Dichiarazione di Roma, testo siglato per sottolineare il rilancio e rafforzare l'intesa tra i Paesi dell'Unione contro il dilagare delle correnti populiste, a sessant'anni di distanza da quei Trattati che ne gettarono le basi.

Piigs - Ovvero come imparai a preoccuparmi e a combattere l’austerity: Yanis Varoufakis in un'immagine del documentario
Piigs - Ovvero come imparai a preoccuparmi e a combattere l’austerity: Yanis Varoufakis in un'immagine del documentario

Due profili della stessa medaglia fatta di continui bracci di ferro, frecciatine, intese, governi tecnici, ed una serie di tecnicismi dei quali buona parte dei cittadini ignora il significato in nome di un'alfabetismo economico che li allontana da ciò che in realtà influenza le loro vite. In questo quadro s'inserisce Piigs - Ovvero come imparai a preoccuparmi e a combattere l'austerity. Ispirandosi, in parte, al titolo della celebre pellicola diretta da Stanley Kubrick, Adriano Cutraro, Federico Greco e Mirko Melchiorre hanno realizzato un documentario per raccontare la crisi economica europea e le dirette conseguenze dell'austerità.

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Un'Europa "suina"

Piigs - Ovvero come imparai a preoccuparmi e a combattere l’austerity: Noam Chomsky in un'immagine del documentario
Piigs - Ovvero come imparai a preoccuparmi e a combattere l’austerity: Noam Chomsky in un'immagine del documentario

PIIGS. L'acronimo dispregiativo (dall'inglese pigs, maiali) coniato nel 2008 dall'Economist per apostrofare Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia e Spagna. Gli Stati europei dalle infelici politiche economiche che rendono impossibile ripagare il debito pubblico accumulato. Parte da qui il lavoro di Cutraro, Greco e Melchiorre per raccontare le conseguenze di un'Europa a due velocità dove l'una fagocita l'altra mentre le tende la mano. Cinque anni di ricerche e due di riprese per un progetto finanziato in crowfunding nato con l'intento di mostrare come la politica dell'austerity, attuata per uscire dalla crisi, ci stia spingendo sempre più verso l'orlo del precipizio. A dare man forte alla tesi dei tre registi il contributo di intellettuali, politici, economici ed esperti finanziari che da anni cercano di sfatare i dogmi sui quali si basano le politiche dell'UE. Noam Chomsky, filosofo e "Babbo Natale" dei fratelli di Captain Fantastic, l'ex ministro delle finanze greco Yanis Varoufakis, il consulente economico di Bernie Sanders, Stephanie Kelton, l'insider finanziario Warren Mosler, Paul De Grauwe della London School of Economics e lo scrittore Erri De Luca.

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Piigs - Ovvero come imparai a preoccuparmi e a combattere l’austerity: Erri De Luca in un'immagine del documentario
Piigs - Ovvero come imparai a preoccuparmi e a combattere l’austerity: Erri De Luca in un'immagine del documentario
Piigs - Ovvero come imparai a preoccuparmi e a combattere l’austerity: un momento del documentario
Piigs - Ovvero come imparai a preoccuparmi e a combattere l’austerity: un momento del documentario

Un'indagine quinquennale che, attraverso interviste, immagini di repertorio, sezioni animate e la voce narrante di Claudio Santamaria, sfata i "miti" su deficit, inflazione e debito pubblico basati su un errore di calcolo commesso nel 2010 ad Harvard e scoperto anni dopo da uno studente americano. Una svista che ha finito per influenzare negativamente le nostre vite aumentando vertiginosamente il divario discriminante tra ricchi e poveri e favorendo il dilagare della disoccupazione. Lo scopo dei registi è, dunque, quello di dimostrare come le politiche di austerità abbiamo creato più danni che benefici, forti anche del contributo prestigioso e preparato degli intervistati. Una scelta narrativa che soffre, però, dell'assenza dell'altra "campana" probabilmente racchiusa da Cutraro, Greco e Melchiorre nelle conseguenze dirette prodotte dalla messa in atto delle scelte finanziarie sostenute.

"100 cani, 95 ossi"

Piigs - Ovvero come imparai a preoccuparmi e a combattere l’austerity: un'immagine del documentario
Piigs - Ovvero come imparai a preoccuparmi e a combattere l’austerity: un'immagine del documentario

Se da un lato Piigs ha il merito di svelare i meccanismi infruttuosi che regolano Bruxelles e la Banca Centrale Europea dall'altra mostra gli effetti concreti e tragici scaturiti da quell'ingranaggio di leggi e decreti. Nel 1992 con il Trattato di Maastricht prendeva forma un'embrionale Unione Europea. Nello stesso anno a Monterotondo nasceva Il Pungiglione, una cooperativa sociale che assiste disabili e persone in difficoltà regalando loro dignità ed opportunità. Cento dipendenti capeggiati dalla testarda Claudia Bonfini per centocinquanta assistiti. Il documentario pone simbolicamente a confronto la crisi dell'UE con quella della cooperativa messa in ginocchio e a rischio chiusura come diretta conseguenza dell'austerity. La freddezza di quei tecnicismi prende quindi vita trasformandosi nella resistenza degli operatori sociali, nella dolcezza dei loro ospiti o nell'ironia che attraversa il progetto. Così facendo i registi rimettono l'essere umano al centro spodestando l'economia irreale delle banche per mostrarci la battaglia quotidiana di chi, invece, è stato messo spalle al muro costretto a litigarsi gli ossi.

Movieplayer.it

3.0/5