Pierpaolo Spollon: emozioni a nudo tra palcoscenico e set

Sarà al fianco di Jesse Williams in Costiera, sta girando una commedia romantica e a teatro parla a tutti di emozioni: la nostra intervista a Pierpaolo Spollon.

Pierpaolo Spollon: emozioni a nudo tra palcoscenico e set

Tutti lo amano, tutti lo vogliono: Pierpaolo Spollon è l'attore del momento. Se avete vissuto gli ultimi anni sul pianeta Terra, vi sarete certamente accorti di lui, classe '89, made in Padova ma amato in tutta Italia - e a breve in tutto il mondo.
Il sensibile ma workaholic Riccardo Bonvegna di Doc - Nelle tue mani, il villain bipolare Sebastiano/Nanni in Blanca, l'introverso Filip de La Porta Rossa ma anche il fratello artista ne L'Allieva: Spollon ha letteralmente spopolato in TV, dove lo abbiamo anche visto "umiliarsi" (così dice lui) a Stasera c'è Cattelan e Boomerissima. Tanta (auto)ironia e un pizzico di disagio, sono questi gli ingredienti tutti millennial che l'attore esprime a colpi di meme sul suo profilo Instagram. Ma soprattutto, Spollon emana quella leggerezza calviniana che tutto è tranne superficialità e che lo fa "planare sulle cose dall'alto, non avere macigni sul cuore".

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Pierpaolo Spollon in una foto promozionale

E non è finita qui. Oltre ad aver scritto il suo primo romanzo, Tutto non benissimo, che ha presentato il 12 maggio al Salone del Libro di Torino, per il cinema sta ultimando le riprese di Fatti vedere, la commedia romantica di Tiziano Russo (Skam 6) dove ritroverà Matilde Gioli. Insieme a lui anche Francesco Centorame e Asia Argento. Ma soprattutto, Adam Bernstein (Breaking Bad, Better Call Saul, Shameless) lo ha voluto nel cast di Costiera, la serie Prime Original con Jesse Williams. Noi già vediamo il medical match: Bonvegna vs Jackson Avery. Chi vincerà?

Cosa aspettarci da Costiera, la serie Original di Prime Video

Incontrato al TIC Festival di Terni è lo stesso Spollon a rivelarci come andrebbe a finire in un ipotetico scontro tra i due. "Riccardo Bonvegna gli mangia in testa a Jackson Avery. Gli insegna un sacco di cose. La sanità italiana è una delle migliori del mondo nonostante viva una situazione delicata. Perché è molto delicata, stiamo andando in default, ma la sanità italiana è esportata in tutto il mondo. Quindi lui sarà anche un attore di Hollywood ma qui stiamo parlando di sanità italiana. Bonvegna regna!" In Costiera ritroverà anche la collega Maria Chiara Giannetta ma l'attore mette subito le mani avanti: "La nostra non sarà una storia d'amore". Non lo vedremo di nuovo nei panni del bad boy, del villain tormentato, quindi? "Non avremo una storia d'amore", ribadisce e la curiosità sale alle stelle.

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Una foto dell'attore

Anche perché, come ci fa sottilmente notare, Bernstein è "un regista che qualche esperienza ce l'ha" (ride, ndr). "Ritrovarsi a che fare con lui e con Jesse Williams, che è un attore che gioca nella serie A mondiale delle serie tv, è un bel metro di giudizio sul proprio percorso. E io sono contento del mio metro di giudizio questa volta. È molto strano che io dica questa cosa, però al momento sono contento. Poi è vero anche che io non ho mai la percezione né nel bene né nel male di cosa succede: quando penso che sia bene, è male. Quando penso che sia male, è bene. Quindi questa cosa che penso sia bene mi sta preoccupando moltissimo. In entrambi i casi ho l'ansia, questa è la verità".

Quel che provo dir non so...

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Spollon a teatro con Quel che provo dir non so

Ansia. Una delle emozioni che a Pierpaolo Spollon stanno molto a cuore e che sono al centro del suo spettacolo teatrale Quel che provo dir non so, che lo porta già da molti mesi in giro per l'Italia. Le emozioni sono per lui un tema fondamentale, o per meglio dire urgente. "Tutti sappiamo cos'è un'emozione, tutti sappiamo che le proviamo e questo sembra essere sufficiente. E invece purtroppo, soprattutto in questo periodo storico in cui la tecnologia fa da padrona, non è più sufficiente, dobbiamo un attimo fare un passo indietro". Che è quello che l'attore fa nel suo spettacolo, nel quale, ci tiene a specificare, "non voglio ergermi, andare sul pulpito con il ditino..." ma semplicemente parlare di emozioni.
"Lungi da me fare un'autobiografia della mia vita. Che poi, ho 36 anni e non ho niente da insegnare a nessuno. Però ho visto che nella mia vita c'è stato un momento nel quale non mettevo attenzione alle emozioni, non mi fermavo a rifletterci, e le cose sono andate a scatafascio". Quindi il consiglio che dà a tutti è semplice: "Fermatevi. Perché è sano fermarsi e riflettere o parlare con qualcuno che ne sa più di noi".

Di figli, empatia e neuroni specchio

Proprio come fa il suo Bonvegna, che nella terza stagione di Doc deve fare i conti con l'assenza di Alba e ritrovare il baricentro. Nel descrivere tutti i suoi personaggi ci viene in mente solo un aggettivo: autentici. "Io ci presto molta attenzione", ammette, "ma anche il meno autentico dei personaggi parla sempre e unicamente di emozioni. Qualsiasi cosa nell'arte è, di base, un discorso sulle emozioni. Qualsiasi discorso che si improvvisa sull'arte è il tentativo di dare la possibilità al pubblico di proiettarsi su quello di cui parliamo e capire se li coinvolge o meno". Sta tutto nell'attivazione dei neuroni specchio, insomma: "Tu pubblico guardi una scena, le tue cellule specchio automaticamente si attivano, proietti te stesso in quella situazione e quindi ti commuovi, ti arrabbi, ... Quello è lo strumento più sano che c'è per insegnare qualcosa a qualcuno".

Pierpaolo Spollon
Pierpaolo Spollon in Doc

L'attore lo ha imparato a sue spese con i suoi figli e, da genitore, si è scoperto montessoriano. "Quando gli dico 'non devi fare questa cosa' non mi ascoltano per niente. Quando invece provo a fargli provare empatia, a fargli capire che se fanno qualcosa ci sono delle ripercussioni sugli altri, comprendono molto più facilmente". Questo ha fatto nascere la necessità di portare sul palco le emozioni, ma anche da una notizia sconcertante, ovvero che il 70% dei casi di depressione giovanile è dovuta dal fatto che i ragazzi non sanno riconoscere le loro emozioni. "Questa è una cosa allucinante. Non riconoscere una cosa che è di natura personale è una cosa che ti disarma no?", ci dice. "Alla fine il mondo dell'emozione è un mondo che tutti pensano di conoscere e nessuno invece sa niente e io, nel mio piccolissimo contributo di artista - mi vengono i brividi nel dirlo - facciamo di ragazzo che si interessa all'arte, cerco di restituire un pochino di luce e attenzione nel momento in cui nessuno si ferma pensare le sue emozioni".

Uno Spollon per tutti i gusti

E anche se scherza sull'essere "molto diseducativo" per i bambini che "si fermano solo sulle parolacce che dico", ammette di emozionarsi nel vedere che le famiglie prendono il suo spettacolo come stimolo per pensare alle emozioni. "Vengono spontanee le domande ai figli dopo lo spettacolo: come stai? Come ti senti? Cosa pensi delle emozioni? Questa è una cosa alla quale prima non pensavo mai e da quando sono padre invece è diventata fondamentale, preoccuparmi di quello che verrà dopo". Anche se, in questo, il lockdown ha giocato un ruolo importante: "La mia più grossa preoccupazione era: a 10 anni dal lockdown, che situazione familiare troveremo? E 'tra 10 anni' sta arrivando! Quindi quando vedo dei ragazzini tra il pubblico mi fa molto piacere".

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In una scena di Blanca insieme a Maria Chiara Giannetta

D'altronde Pierpaolo Spollon è un attore per tutte le età, ma non ditegli che è il Re della prima serata Rai che diventa scaramantico: "Prima lo era Beppe Fiorello, poi moriva sempre...non vorrei attirarmi questa cosa", scherza. No, la sua è una scalata fatta "mattoncino dopo mattoncino, come insegna il buon veneto".
"Con la mia agente abbiamo costruito questa casa meravigliosa in cui adesso sembra che le cose vadano bene ma mattoncini ne abbiamo da mettere ancora. Però è una bella soddisfazione!".

Commedia romantica o crime?

Intanto al cinema lo vedremo di nuovo accanto a Matilde Gioli in Fatti vedere, una "commedia romantica che non avevo mai fatto ma che è un genere che mi piace perché anche quello riunisce molto la famiglia. È una di quelle cose che fa sognare le persone quindi a me piace molto". Nel cast ci sono anche Francesco Centorame e Asia Argento ed è proprio questo gruppo - come anche quello in Doc - Nelle tue mani - ad avergli fatto comprendere l'importanza "di quell'ingrediente magico che è l'amalgama del cast per la riuscita di un progetto, al di là di una sceneggiatura e di attori validi". Ed è successo "magicamente anche in questo film, ci siamo trovati molto bene: siamo 4 attori, tutti si accoppiano bene con il loro duo ed è molto divertente".

Gioli Spollon E Centorame
Una prima immagine di Fatti vedere

All'appello, quindi, manca solo un giallo. Che sia giunta l'ora di vedere Spollon nei panni del detective? "Potrebbe. Potrebbe arrivare un noir, ma chi lo sa. Mi piace, mi diverte molto. Mi piacerebbe interpretare un detective". Ma il suo non potrebbe mai essere un investigatore tutto d'un pezzo perché, ci dice, "ho capito che qualsiasi cosa io faccia devo metterci sempre un po' di ironia quindi difficile che io possa fare un True Detective. Anche se io impazzisco per quel tipo di serie, sono quelle che consumo di più. True Detective, Breaking bad, Better Call Saul... quel tipo di serialità, il crime mescolato a un sottoterra di delinquenza, mi piace molto. Quindi, forse, chi lo sa, vedremo".