Un personaggio, un mito, quattro nuove storie. E soprattutto un grande nuovo interprete, che arriva a raccogliere un'eredità nel rispetto di ciò che è stato e dell'iconico Piedone di Bud Spencer che tutti portiamo nel cuore. Ma qui si va avanti - si deve fare - ma lo si mette in pratica con quel doveroso rispetto per il personaggio e il suo interprete. Questo l'approccio di Titanus e Wildside, al lavoro su questa nuovo Sky Original che vedremo sui canali dell'emittente satellitare e in streaming su NOW, ed è questo il sentimento che è emerso nella chiacchierata con Salvatore Esposito che ne è protagonista, con gli autori e altri membri del cast nella nostra visita sul set della produzione prossimamente in arrivo.
Quattro nuove storie del formato classico di Sky, come i Delitti del Barlume e Petra, quasi dei film indipendenti come quattro erano i film storici dedicati al Commissario Rizzo di Bud Spencer, ovvero Piedone lo sbirro, Piedone a Hong Kong, Piedone l'africano e Piedone d'Egitto. Un nuovo cammino che vede Esposito come fulcro del racconto accompagnato da Fabio Balsamo e Silvia D'Amico, per la regia di Alessio Maria Federici e sceneggiature di un team di autori guidato da Beppe Fiore. Sono stati tutti loro a guidarci in questo lavoro che stanno ultimando proprio in questo periodo, trasmettendoci l'entusiasmo e il rispetto che li ha trascinati in questa nuova avventura.
Far rivivere il mito
"Piedone è uno dei capostipiti del poliziottesco comico" ha ricordato Maria Grazia Saccà di Titanus, sottolineando come sia stato uno dei loro grandi successi. Per questo sono stati inizialmente "intimoriti" nell'affrontarlo, ma rassicurati dal fatto che "la cifra stilistica" è stata trovata subito e nel rispetto di ciò che era stato, mettendolo in scena "dando un tocco di contemporaneità". Un timore condiviso anche da Nils Hartmann di Sky Studios Italia, perché era in agguato il rischio di far qualcosa che scimmiottasse l'originale, ma "senza una sua dignità". Rischio e timori fugati dopo aver letto gli script delle nuove storie e vedendo l'anima del progetto che è stato portato avanti. Un mito che rivive, quindi, nel rispetto ma con una propria identità, sostenuto dal "calore e l'energia di Napoli." Perché "non poteva che essere Napoli" a fare ancora da sfondo a tutto, come dichiarato da Sonia Rovai, Amministratore Delegato Wildside, per una produzione che "è stata una folgorazione per come è stata presentata fin dal primo momento", lavorando sul territorio per "creare nuove sinergie" e "continuare a conoscere Napoli e le maestranze che ci sono".
Chi è il nuovo Piedone?
Ma chi è il nuovo personaggio al centro del Piedone di Sky? Si tratta di Vincenzo Palmieri, il personaggio interpretato da Salvatore Esposito, un ispettore di polizia che viene dalla strada come il suo mentore, che altri non è che il mitico Piedone di Bud Spencer, l'ispettore Rizzo protagonista dei cult del passato. Palmieri è scorbutico e indisciplinato, ma ha dalla sua un talento per le indagini che fa perdonare queste sue spigolosità. È però un individuo che crede nella giustizia, anche se pensa che il metodi tradizionali e puramente legali possano non bastare per raggiungerla. Per questo arriverà a scontrarsi con Sonia Ascarelli, la commissaria a capo del distaccamento di polizia del porto di Napoli, che invece crede fermamente nelle regole e nelle procedure. Terza figura portante del racconto Made in Sky è Michele Noviello, ispettore aggiunto che è finito a lavorare in Polizia anche se avrebbe voluto occuparsi di storia medievale.
All'inizio della nostra storia troviamo Palmieri a Stoccarda, mascherato e coinvolto in incontri di wrestling, all'estero al lavoro per l'Interpol finché una serie di situazioni non lo costringono a tornare a Napoli e chiudere i conti con il suo passato. Nel capoluogo campano dovrà conquistare la fiducia della propria squadra, cosa non semplice dato il suo approccio sui generis, da perfetto allievo del commissario Rizzo. Per Palmieri è la chiusura di un cerchio, ma anche l'opportunità di affrontare i fantasmi del proprio passato.
Salvatore Esposito e Bud Spencer
"Secondo me chi non è stato fan di Bud Spenser ha qualche problema" ci ha detto con sincerità Salvatore Esposito, "per me ha rappresentato i primi veri supereroi. Raccontava e rappresentava quelli dalla parte dei più deboli, sempre in inferiorità numerica, ma capace di uscire illeso da ogni situazione." Un approccio a cui "abbiamo voluto rendere omaggio con questa produzione", che non è un remake ma "un vero sequel, ambientato 40 anni dopo", con il nuovo protagonista cresciuto "all'ombra del Commissario Rizzo". Una produzione che per Esposito ha diverse caratteristiche interessanti, a cominciare dal mix di generi tra crime e leggerezza, action e sentimenti, con "storie che sanno andare oltre il semplice caso da risolvere". "E poi c'è Napoli" ha ribadito, ricollegandosi a quanto detto anche dai produttori, "sempre un valore aggiunto in qualunque progetto. Sono contento di tornarci dieci anni dopo il debutto con Gomorra, è stato bello ritrovarsi in famiglia e fare nuove conoscenze, ma è stato incredibile il modo in cui la città ci ha accolti."
L'esperienza sul set e tematiche importanti
Una sensazione sottolineata anche da Silvia D'Amico: "Sono sempre stata super cinica, non ero di quelli che pensano alla magia di questo luogo. Napoli non è la mia città preferita, ma anche il mio personaggio è così. Eppure è stata tutta una magia per come mi sono inserita in questo progetto." Nel parlare del suo commissario capo ha espresso i timori iniziali: "è un ruolo nuovo per me ed avevo paura di cadere nei cliché, ma con mia sorpresa ho smesso di pensare a come dovevo essere e sono diventata Sonia Ascarelli." Si è invece trovato a mettersi alla prova con registri diversi Fabio Balsamo, che è grato a Federici per avergli permesso questa esperienza. "Il mio è l'unico personaggio a essere compiuto: malinconico, umano, ironico. Abbiamo mantenuto l'ironia su una linea molto sottile sulla quale bastava poco per esagerare e non essere funzionali alla narrativa. L'ironia doveva essere al servizio della situazione e mai non credibile."
Anche perché si parla di temi delicati e importanti, come il caso di revenge porn con ragazzine coinvolte in una vicenda che ha a che fare con un video che viene diffuso o l'uso dei social, che "da padre ha rappresentato un confronto spaventoso con la realtà", come ci ha detto Alessio Maria Federici. Ma un aspetto a cui hanno fatto attenzione gli autori è la "trasversalità sociale" ha spiegato Peppe Fiore, "con casi che attraversano tutti gli strati sociali della città" e che hanno un comune denominatore importante: "la rabbia che tracima in violenza." Altrettanta attenzione è stata dedicata all'uso della violenza in questa produzione Sky Original, perché c'era la necessità di riprodurre l'approccio dei film con Bud Spencer ma senza risultare anacronistici e irrispettosi: "Il nostro mestiere cambia continuamente" ha spiegato Federici, "e dovevamo trovare il giusto compromesso per essere credibili e gestibili nell'ottica di mantenere la legalità." Perché l'intento di Palmieri è di "mantenere l'equilibrio tra l'utilizzo della violenta e il suo primo obiettivo che è la giustizia."
Il wrestling come strumento
L'idea di usare il wrestling viene da Salvatore Esposito che ha spiegato come cercassero "un modo per raccontare quelle mazzate. Dovevamo trovare una chiave per giustificare che questo ispettore riuscisse a difendersi senza l'uso delle armi. L'idea del wrestling è venuta perché associa l'intrattenimento con l'essere atleti. Le coreografie nascono da prese, lanci e comunque dall'autodifesa. Così poteva essere il modo per raccontare non la violenza, ma il sapersi difendere." Un espediente che funziona e ci lascia con grande curiosità dopo aver assistito sul set proprio alle riprese di una di queste sequenze, che promettono una chiave di lettura interessante per il personaggio e il suo sviluppo, ma anche quella sana dose di azione e spettacolo che una produzione di questo tipo necessita. E non vediamo l'ora di capire quanto Salvatore Esposito sia riuscito a seguire le orme del mito per proporci qualcosa di nuovo e ugualmente potente.