In assenza di veri orrori, gli uomini ne hanno creati di propri. Ed erano molto peggio. Le persone hanno bisogno di mostri o diventano loro stesse dei mostri.
Ci ha tenuto compagnia su Disney+ per i mesi dell'horror per eccellenza, ovvero ottobre e novembre poiché hanno nel mezzo Halloween, con la notte delle streghe e la vigilia di Ognissanti a fare da spartiacque. Stiamo parlando di Piccoli Brividi, la serie teen horror ispirata alla collana di libri di R.L. Stine, bestseller mondiale di Scholastic, prodotta da Disney Branded Television e Sony Pictures Television. Ora che è disponibile sulla piattaforma anche l'ultima puntata, ci sembra il momento perfetto per una spiegazione del finale che metta un punto su dove è arrivato lo show e soprattutto se dove potrebbe andare in futuro, se continuerà (non è stato ancora ufficialmente rinnovato, ma visto il successo ci sembra abbastanza probabile).
Tutti per uno, uno per Slappy
Nell'ultimo episodio di Piccoli Brividi, scritto dai creatori Rob Letterman & Nicholas Stoller e diretto da David Grossman, è stata svelata l'origin story del pupazzo per ventriloqui Slappy, che aveva semplicemente incanalato lo spirito di una persona malvagia da parte dell'artigiano che lo aveva costruito, Mahar, inizialmente suo socio in affari. L'uomo in questione (Chris Geere) era un soldato che nel 1879 durante una guerra non ben identificata scoprì un antico tempio e delle antiche sacre scritture che divennero formule magiche per sua bocca e lo salvarono da morte certa. Inizialmente sembrava voler aiutare Mahar e la sua attività (un circo in rovina) ma ben presto quest'ultimo scoprì che voleva sacrificare mille anime "per il bene dell'umanità" e decide di fermarlo.
Kanduu (questo il nome dell'uomo-demone), una volta liberato dall'adolescente con difficoltà sociali Harold Biddle molti anni dopo (1993), doveva essere rinchiuso perché stava trasformando il ragazzo in una persona malvagia: il gruppo di "amici" formato dai genitori dei protagonisti della serie provò a fermare il pupazzo, ma ottenne anche la morte di Biddle, ora tornato a vendicarsi sui loro figli tre decenni dopo. Questo anche a causa di Nathan Bratt (Justin Long), posseduto da Biddle perché in questo finale di Piccoli brividi scopre di essere il discendente di quello stesso Mahar. L'insegnante ha risvegliato Slappy perché aveva bisogno di un nuovo finale per il libro che ha scritto su quanto accaduto a Port Lawrence: un pretesto che conferma l'indole codarda del personaggio. Ora lo stesso Nathan ha la possibilità di correggere i propri errori eliminando per sempre Kanduu con la sua stessa magia, proprio come aveva fatto il suo antenato secoli prima.
5 idee per il costume di Halloween ispirate a Barbie e ai più grandi successi del 2023
Benvenuti a Horrorland
Il titolo del finale, Benvenuti a Horrorland, è simbolico per il circo che Kanduu sta costruendo in memoria di quello dell'ex socio e amico che lo ha tradito Mahar quando si è reso conto della pericolosità dell'essere soprannaturale. Kanduu trasforma sotto mentite spoglie i genitori dei protagonisti in burattini, proprio come aveva fatto Biddle coi genitori, compreso Lucas (Will Price). Gli altri adolescenti - Isaiah, Margot, James, Isabella - riescono a sfuggire all'inganno e una volta che si ritrovano alla pira di sacrificio che Kanduu ha organizzato, riescono a fermare lo spirito maligno e a liberare i genitori dalla maledizione.
Non è finita qui
Come forse era in parte prevedibile, Piccoli brividi viaggia sui binari dell'intrattenimento generalista senza impegno - come avevamo spiegato nella nostra recensione - e quindi anche il finale viene trattato in questa maniera, non presentando una simil-miniserie ma una serie vera e propria e quindi un finale di stagione e non di serie, con moltissimi conti lasciati in sospeso. Primo fra tutti il fatto che forse Kanduu rivive ancora in Nathan (come da inquadratura finale allo specchio, nel bagno dell'ospedale).
Inoltre il destino di Isaiah sembra segnato (vediamo l'encefalogramma piatto scorrere sullo schermo) ma allo stesso tempo è ancora in bilico (Margot usa le antiche scritture per provare a resuscitare il ragazzo come era successo al soldato nel 1879). Il ragazzo durante l'ultimo attacco di Kanduu si era sacrificato per proteggere proprio Margot (Isa Briones) dopo averle confessato i propri sentimenti. L'occasione era stata il ritorno del gruppo da Seattle, dove la ragazza ancora non sa se si vorrà trasferire con la madre. Nel frattempo lei si era anche lasciata con Lucas poiché quest'ultimo era convinto che il suo posto fosse a Port Lawrence, dove è nato e cresciuto. Il triangolo quindi non è risolto ma è tutto da sviluppare, e ci potrebbe essere un non-morto ora nell'equazione. Il tema del finale è il seguente: i veri mostri sono gli umani che a volte hanno bisogno di essi per non diventare loro stessi delle creature dell'orrore. L'orrore, ancora una volta, è molto più umano che soprannaturale, tristemente.