Una nuova detective è sbarcata sui nostri schermi televisivi, pronta a racimolare consensi ed estimatori, assicurandosi un posto nell'Olimpo degli investigatori televisivi: si chiama Petra come la serie che ne racconta le indagini ed ha il volto di Paola Cortellesi. Se ci sentiamo fiduciosi sull'appeal che potrà avere sul pubblico, nonostante sia andato in onda un solo episodio dei quattro previsti per la prima stagione, non è solo per la prova della sua protagonista che ne sa rendere le complesse sfumature, o per il bellissimo rapporto creato con il collega Andrea Pennacchi, ma anche per il lavoro che c'è alle loro spalle, a cominciare dalla scrittura di Alicia Giménez-Bartlett, l'autrice spagnola che ha tratteggiato il mondo di Petra nei suoi romanzi.
La video intervista a Paola Cortellesi e Andrea Pennacchi
Davanti a una birra
Anticonformista e solitaria, il carattere dell'ispettore Petra Delicato è complesso e ricco di sfumature. Autentico, in qualche modo. Paola Cortellesi lo fa emergere poco a poco nel corso dello show, tra risposte sempre dirette, a volte dure, e un'ironia pungente che le è congeniale. Soprattutto lei e il suo coprotagonista Andrea Pennacchi riescono a mettere in piedi un rapporto in divenire e indefinibile, che parte dalla diffidenza e le frecciate ed evolve di scena in scena, di episodio in episodio, di birra in birra bevuta insieme, in qualcosa di forte e coinvolgente.
Il lavoro su questo difficile rapporto è una delle curiosità che abbiamo chiesto ai due protagonisti di Petra (ma ne abbiamo parlato anche nella recensione del primo episodio di Petra), riscontrando nelle loro risposte e nell'interazione tra loro che qualcosa di quelle dinamiche comunicative è andato oltre il set e traspare anche nella vita reale. Bravi entrambi a crearlo e renderlo per il pubblico, facendolo diventare una delle colonne portanti su cui poggia il nuovo Sky Original.
Gli opposti che attraggono: 15 coppie televisive agli antipodi
Genova nel cuore
Chi ha visto la serie e la bellissima sigla di testa, curata dall'illustratore e animatore Simone Massi, sa che Petra ha una scatola in cui ripone degli oggetti e abbiamo chiesto ai protagonisti cosa conserverebbero di questa esperienza se ne avessero una anche loro. A parte il rapporto tra loro, l'atmosfera sul set e le persone coinvolte, il pensiero comune è andato a Genova, la città che li ha ospitati. "Conoscevo già Genova per gli spettacoli teatrali" ha raccontato Paola Cortellesi, che ha però avuto modo di viverla più a fondo e in tutte le sue sfumature che non aveva mai potuto di apprezzare.
Una scoperta per lei e Pennacchi, ma anche per gli spettatori della serie. E il merito è di un lavoro di scrittura e regia che ha saputo adattare le atmosfere di storie create sullo sfondo di Barcellona a una realtà diversa, mantenendone l'autenticità e profondità. La Petra di Sky è cucita alla perfezione sulla città ligure e ne restituisce un'immagine che conquista, per atmosfere, luci, colori e varietà di ambienti. Un viaggio tra le strade della città che speriamo di poter continuare anche oltre questi primi quattro episodi della serie.