Iniziamo la nostra recensione del secondo episodio di Petra con la conferma delle sensazioni positive avute alla visione dell'esordio della scorsa settimana, sostenute anche dal record di ascolti su Sky: Giorno da cani, che è tratto dal secondo romanzo dedicato al personaggio da Alicia Giménez-Bartlett, prosegue e sviluppa ciò che era stato introdotto nel corso della premiere, dedicandosi a un caso più articolato e complesso, consolidando il rapporto tra Petra e il suo compagno di indagini, il vice ispettore Monte.
Ospite indesiderato
In Giorno da cani tutto parte dal ritrovamento di un corpo senza nome che si rivelerà collegato a diverse attività illegali del mondo cinofilo e al commercio di cani da difesa. Non sarà l'unica vittima di un'indagine complicata e ricca di colpi di scena, ma anche di nuove conoscenze per i protagonisti di Petra, a cominciare da un bastardino che l'ispettrice decide di tenere con sé nel corso delle indagini e chiama Spavento per un aspetto non proprio da concorso di bellezza.
Tra indagine complessa e rapporti personali
Rispetto al caso della prima settimana, il secondo episodio di Petra dedica maggior spazio e respiro all'indagine, non avendo il difficile compito di bilanciarlo con la presentazione dei personaggi della serie, e lo script si muove con disinvoltura tra diversi ambiti della realtà cittadina per seguire la scia dei traffici della vittima. Un percorso che Petra Delicato e Antonio Monte non compiranno da soli: si aggiunge un importante livello di profondità al personaggio di Andrea Pennacchi, e all'efficace prova dell'interprete, nel tratteggiare i sentimenti che prova nei confronti di Valentina, un'addestratrice di cani da difesa conosciuta nel corso delle indagini.
Anche in questo lui e Petra si dimostrano opposti e complementari: se da una parte Monte si getta con tutto se stesso nel rapporto con la donna, Petra si dedica a un relazione passionale quanto superficiale con un'altra delle figure che fanno parte dell'indagine, il prestante veterinario interpretato da Alessandro Tedeschi, arricchendo l'immaginario da personaggio indipendente e anticonformista che si viene delineando di settimana in settimana. È attraverso questi incontri che il discorso sui protagonisti prosegue e si sviluppa, parallelo e speculare.
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La forza delle immagini
Se Petra funziona, però, non è solo grazie a queste colonne che ne reggono lo sviluppo, ma anche per le scelte di messa in scena e costruzione visiva portate avanti da Maria Sole Tognazzi, evidenti in questo secondo episodio come nel primo: la fotografia livida, i toni cupi, le riprese dall'alto di una Genova suggestiva in cui immergersi con tutte le sue anime. La regista ci fa scoprire una città ricca di scorci diversi tra loro e sottolinea questo viaggio con la musica, affidandosi allo score suggestivo di Andrea Farri e a canzoni dall'anima rock come Ain't Gonna Drown di Elle King o A Place Called Home di P.J. Harvey, perfette per accompagnare l'anima irrequieta di Petra.
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Conclusioni
Chiudiamo la recensione del secondo episodio di Petra, Giorno da cani, soddisfatti per la conferma delle sensazioni positive avute con la premiere della scorsa settimana. In questo secondo episodio, meno introduttivo, il caso a cui lavorano Petra e Monte gode di maggior respiro rispetto al debutto, ma parallelamente si consolida il rapporto tra la coppia protagonista che costruisce un rapporto originale, solido e autentico. Anche questa volta è molto buona la messa in scena di Maria Sole Tognazzi, sullo sfondo di una Genova da scoprire.
Perché ci piace
- Il maggior spazio dedicato al caso della settimana, dopo un primo episodio che doveva anche introdurre i personaggi.
- Il look della serie, la messa in scena curata da Maria Sole Tognazzi e una Genova tutta la scoprire.
- Il rapporto sempre più solido e originale messo in piedi da Paola Cortellesi e Andrea Pennacchi.
- Una protagonista forte e anticonformista di cui si sentiva il bisogno…
Cosa non va
- …ma in una serie che di base è un crime d’impostazione tradizionale e può non interessare a chi non ama il genere.