Dalla Spagna all'Italia, il viaggio di Petra è partito dai romanzi di Alicia Giménez-Bartlett per arrivare sugli schermi di Sky, in una serie tv in quattro episodi che ha debuttato il 14 settembre. Quattro casi diversi ispirati ai primi quattro romanzi dedicati al personaggio di Petra Delicado, diventata Delicato nella versione nostrana che sposta il racconto da Barcellona a una splendida e suggestiva Genova sotto la guida sicura di Maria Sole Tognazzi. Un cambiamento "non difficile da accettare" per l'autrice spagnola dopo aver visto la città, la casa di Petra e il lavoro di adattamento svolto.
Ne abbiamo parlato con il cast, con Paola Cortellesi e Andrea Pennacchi che tratteggiano la coppia di protagonisti, con gli autori e la regista per una panoramica di questo interessante Sky Original che sta convincendo di settimana in settimana. "Vogliamo lavorare sulla varietà di generi" ha detto Nicola Maccanico nel presentare il progetto, "ma anche essere la casa dei talenti italiani e aumentare la presenza femminile nelle nostre produzioni. Petra inaugura una stagione Sky in cui le donne saranno sempre più centrali."
Di nuovo insieme
Non ha incontrato grandi difficoltà nel passaggio dal cinema alla televisione la regista Maria Sole Tognazzi, anche perché Petra è una serie composta da episodi che sono di fatto quattro film. "Ho dovuto capire come equilibrare gli elementi di questa storia" ha spiegato la regista "era importante essere fedele ai romanzi, che amavo molto, pur nel cambiamento visto che non siamo più in Spagna ma in Italia. Genova è una terza protagonista della storia: è una città portuale con una verticalità e delle tipologie di ambienti che mi hanno fatto capire che potevamo dare un tono mediterraneo alla serie."
Per questo lavoro la Tognazzi ha ritrovato Paola Cortellesi con cui aveva lavorato molti anni fa all'esordio. Un incontro fruttuoso per mettere in scena un "personaggio femminile del tipo che mi sta a cuore, una persona che non si preoccupa del giudizio degli altri e di poter vivere la propria vita." Lo conferma la Cortellesi che parla di "una donna che molte vorremmo essere, perché è libera senza nessun manifesto di nessun tipo. Sceglie di essere chi è senza nessun legame."
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Petra e Monte, la coppia perfetta
Ma non si tratta di una posizione femminista: "lo è forse" spiega la Cortellesi, "ma non si pone il problema. Non fa un manifesto delle sue scelte. Il suo è un comportamento che in una donna suscita scalpore e lo sa, ma non è una bandiera che porta, non per le altre donne." Petra è quindi quello che sente di voler essere, senza proclami, ed è con questa forte identità che si scontra il nuovo compagno d'avventura Antonio Monte.
Un vice ispettore vecchio stampa, interpretato da Andrea Pennacchi che lo descrive come "un personaggio di cui mi sono innamorato subito, vecchio stile e con tutte le cose anche non positive di avere un approccio tradizionalista". Quello che sorprende e coinvolge della serie è il rapporto che i due vengono a creare: "Diversi ma capaci di formare un piccolo branco e cacciare insieme" dice ancora l'attore nel raccontare un rapporto unico e originale, "più di un'amicizia, ma non una storia d'amore", di cui abbiamo parlato anche nella video intervista a Paola Cortellesi e Andrea Pennacchi.
La sfida dell'adattamento
Un rapporto molto ben definito dal lavoro di scrittura dei tre sceneggiatori Giulia Calenda, Furio Andreotti e Ilaria Macchia, che hanno dovuto affrontare più di una sfida in questa produzione. In primo luogo lo spostamento da Barcellona a Genova, che scopriamo con loro città come profonda e sfaccettata, capace di ospitare le diverse anime della serie. Inoltre il passaggio dall'ambientazione anni '90 ai giorni nostri. Ce ne parla Ilaria Macchia, che spiega come sia stato complesso "adattare le tecniche investigative di quegli anni. Ma abbiamo fatto la scelta iniziale di attribuire a Petra un particolare metodo investigativo che riguarda se stessa, usa se stessa, la sua esperienza personale, la sua sensibilità, e mette insieme i fatti in un modo che solo lei può fare."
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Petra al centro, anche perché "vorremmo tanto essere come lei" ha detto Giulia Calenda "che meraviglia sarebbe poter dire sempre quello che si pensa? È liberatorio, ma anche difficile, perché se ne pagano le conseguenze." Un personaggio vero e contraddittorio, da questo punto di vista "è una di noi" ed è forse il motivo per cui ci stiamo legando a lei.