Durante l'incontro stampa, lo ripetono e lo sottolineano più volte: "Siamo una famiglia". Ed è vero. Perché a vederli insieme, esce fuori tutta la loro coesione e la loro passione, strutturata in base ad una comicità che, banalmente, potremmo definire intelligente, se non fosse anche originale, indicativa e rappresentativa.
Inutile dire infatti che la loro "prima serie comedy" sia già un successo: Pesci piccoli - Un'agenzia. Molte idee. Poco budget., ideata e interpretata da(i) The Jackal, e disponibile in esclusiva su Prime Video dall'8 giugno, dimostra infatti l'estro e l'inventiva della content factory partenopea, da sempre fedele a sé stessa e al formidabile gruppo, a cominciare da Fabio Balsamo, Gianluca Fru, Aurora Leone, Ciro Priello. "La prima volta che produciamo una serie, in totale siamo una ventina! E questa volta ci siamo tutti...", spiega Fru. Insieme a loro, abbiamo incontrato anche Martina Tinnirello - esordiente, nonché la vera protagonista di Pesci piccoli! - e il regista Francesco Ebbasta, che ha ideato lo show targato Prime insieme a Alessandro Grespan su sceneggiatura di Luca Vecchi e Stefano Di Santi.
The Jackal feat. Martina Tinnirello (che è una sorpresa!)
La trama? Tutto ruota attorno ad una piccola agenzia di comunicazione, nella quale lavorano Ciro, Fabio, Fru e Aurora. Tra riti, tradizioni, amicizia, l'ambiente verrà stravolto dall'arrivo di una nuova creativa, interpretata da Martina Tinnirello, molto meno avvezza al gioco di squadra e al clima giocoso dell'agenzia. Se vi state chiedendo come è nato il titolo, è lo stesso Ciro Priello a spiegarlo: "Non avevamo idea di come chiamare la serie. Aurora ho proposto il nome, essendo una piccola agenzia in un mare di agenzie. E ci è piaciuto!". "Questa è la nostra prima serie comedy perché è la prima che va effettivamente in piattaforma", prosegue.
Se i The Jackal sono al loro massimo, non è da meno la presenza di Martina Tinnirello: "È stato meraviglioso entrare in questo mondo di Alice nel paese delle meraviglie. Prima di questa esperienza non avevo fatto nulla... ed è stata una sorpresa affrontare il set.... ci ho messo tre giorni per capire cosa fosse il dop!", proseguendo: "Mi sono stupita, e vorrei continuare a lavorare in squadra. E vivere del mio lavoro, pensando al presente". Nel corso degli episodi, sono numerose le trovate che, ci scommettiamo, diventeranno una sorta di tormentone. Come sono nate? Lo spiega Gianluca Fru: "L'ispirazione arriva dalla vita reale. Il contenitore con le merendine c'è nei nostri uffici, e altre cose arrivano da racconti di altre persone".
Umorismo, talento, napoletanità
Fabio Balsamo, invece, confida quanto sia importante essere sinceri. Soprattutto in un gruppo unito come quello dei The Jackal. "Ci vediamo tutti i giorni, e sul set siamo trasparenti. Anche i punti su cui discordiamo. Poi Aurora ha voluto il camerino più grande... e li ci sono state polemiche". Ed è poi Aurora Leone che interviene: "Siamo stati coinvolti nella parte finale della scelta di casting. La novità? Martina ha un ruolo di rottura, ed è stata fondamentale. Ma è così ironica che è un personaggio che piace". Sempre Aurora, si sofferma sui vari special guest che si alternano nelle sei puntate che compongono _Pesci piccoli: "Da Achille Lauro a Herbert Ballerina, ogni guest ha porta qualcosa di diverso".
A supportare l'umorismo del gruppo, la regia di Francesco Ebbasta, capace di dare alla serie un certo respiro e un certo taglio, risultando (molto) efficace dal punto di vista visivo: "Conosco i The Jackal prima ancora che esistessero", spiega il regista. "Hanno un talento eterogeneo, hanno sensibilità nel riconoscere il valore della squadra. Volevamo raccontare i piccoli contesti di provincia, e raccontare chi lavora con i social senza essere dei nomi riconosciuti. Raccontiamo il quotidiano, e le dinamiche di gruppo. E poi c'è Napoli, che è di sfondo, ma i personaggi se la portano dietro. Pensando poi alla musica, come Raiz e Gigi D'Alessio".
"Siamo una famiglia"
Come vedrete, Pesci piccoli - Un'agenzia. Molte idee. Poco budget è colmo di citazioni e riferimenti, organizzati nel modo più fluido e naturale possibile: "Il meccanismo sit-com ci stava stretto, e via via cambiamo i toni. La puntata quattro è una mockumentary in stile The Office. E riflettiamo sull'omaggio e sulla copia", dichiara Francesco Ebbasta. Ma qual è il segreto dei The Jackal? Semplicemente, potrebbe non esserci, come racconta Ciro: "Parliamo di tutto, anche di cose che non ci piacciono. In fondo, ci conosciamo da una vita. Era da tanto che non affrontavamo un progetto così lungo. Abbiamo fatto tanto, anche in solitaria. Ma spero di poter continuare a raccontare storie. Credo sia la forza più grande che abbiamo. Quella di The Jackal è una famiglia".
In fondo, per Aurora Leone il gruppo vuol dire solo una cosa: "Facciamo esperienze diverse, ma poi torniamo a casa". In fondo, "non è solo il budget a determinare le cose. La mentalità che abbiamo è crescere e imparare. Siamo e saremo sempre pesci piccoli. C'è sempre qualcuno più grande di te, e bisogna essere contenti di cioè che si fa. La comicità aiuta a ridere delle problematiche. Bisogna riempirsi di ciò che abbiamo, non di ciò che non abbiamo", riflette Fabio, in uno slancio filosofico a cui controbatte Fru: "Sì, siamo tipo gli Avengers!".