Un obiettivo da portare a termine - quello che lo porterà a Bangkok insieme ai concorrenti della seconda edizione di Pechino Express - ma anche qualche sogno impossibile, come l'Iran, ad esempio. A poche ore dalla quarta tappa dell'avventuroso reality targato RaiDue, Costantino Della Gherardesca si racconta nell'intervista che segue, parlando anche di alcuni dei personaggi che animano il programma, tra cui la Marchesa Daniela del Secco d'Aragona e Corinne Clery, che sul web si è già conquistata l'antipatia generale, oltre al soprannome poco lusinghiero (ma calzante) Corinne Sclery.
Nella puntata di stasera, dopo aver attraversato la regione degli altopiani centrali del Vietnam, i concorrenti dovranno raggiungere Saigon, che oggi si chiama Ho Chi Min, per un totale di 330 chilometri. Come anticipato da Costantino e in conclusione dell'ultima puntata, stavolta le cose stavolta si faranno davvero difficili per coloro che sono rimasti in gara: oltre alle due new entry, i figli di Gigliola Cinquetti, Giovanni e Costantino Teodori, ci sono anche i "Ciavarros" Massimo e suo figlio Paolo, quindi la coppia formata dalla Clery e il suo fidanzato Angelo Costabile, le belle Ariadna Romero e Francesca Fioretti, gli olimpionici Alessandra Sensini e Massimiliano Rosolino, i prestanti Alessio Sakara e Stefano Venturini, i "laureati" Daniel Moreno Mendoza e Laura Caratelli e last but not least, la Marchesa e il maggiordomo Gregory. La scorsa puntata abbiamo visto i nostri eroi alle prese con incontri bizzarri (l'eccentrico tizio con problemi di impotenza, ad esempio), assaggi di specialità locali (il pregiatissimo caffè vietnamita), baci all'aglio, e molto altro ancora. Per la tappa di stasera si è parlato di "coppie che scoppiano, nuove alleanze tra i concorrenti e primi cedimenti fisici", e già così ce n'è abbastanza per fiondarsi a commentare su Twitter - magari insieme allo stesso Costantino @cdgherardesca - o attraverso i diversi hashtag lanciati per il programma, #savethetoyboy, #mozzarelloni, #CorinneSclery.
Sono una persona che soffre una fortissima agorafobia: non vado nei luoghi troppo affollati, non esco la sera e vivo nel terrore, in generale, di tutto. Gli studi televisivi me li son fatti andar bene, ma non i palchi. Per Pechino Express, sia nelle vesti di concorrente che di conduttore, sono stato strappato fuori dal mio habitat in un modo drastico, ed ho vissuto delle fortissime emozioni da cui solitamente mi nascondo accuratamente. Il risultato è che amo l'Asia, follemente. E che, in un certo senso, sono uscito allo scoperto.
Durante ogni puntata gli spettatori ne vedono di tutti i colori, tra incontri bizzarri, scontri culturali, gare, qualche litigio, anche se fortunatamente non si arriva mai ai livelli di altri programmi. Ma quali sono le vere difficoltà di lavorare ad un programma del genere, a parte quello che si vede sullo schermo?
La più grande difficoltà per me, per la produzione Magnolia e per gli autori sono certamente gli orari. Il capo progetto, Cristiano Rinaldi, ha una forza sovraumana, e noi facciamo del nostro meglio per stargli dietro. La sveglia è alle 5 del mattino e, solitamente, si va a letto quattro o cinque ore dopo i concorrenti, verso l'una di notte. Quindi, insomma, il mancato riposo ci mette duramente alla prova. Poi, chiaramente, ci sono anche le temperature. Da conduttore ahimé mi devo vestire decentemente con le maniche e sicuramente con i pantaloni lunghi, e stare fisso a fare i lanci sotto 43 gradi e con svariati tipi di insetti che mi mordono sulle mani e sul viso. Devo rimanere impassibile nonostante il disagio. Durante la puntata di lunedì scorso io e Adriano, un cameraman, ci eravamo beccati un intossicazione da cibo... e sfortunatamente non abbiamo potuto passare la tappa in dei bagni occidentali con tanto di carta igienica.
La scorsa settimana, prima della messa in onda della terza tappa, avevi annunciato "una sorpresa di merda" - e sei stato di parola, sia che ti riferissi al caffè "lavorato" dalla donnola, che alle due simpaticissime new entry. Quale altro genere di sorprese ci aspetta in futuro?
La puntata di stasera sarà... la puntata dei conflitti.
Sfortunatamente la Marchesa non recita. Io la adoro follemente, è la mia farabutta preferita. Nella vita è esattamente quello che vedete davanti alle telecamere, se non addirittura peggio. Diciamo che se dovessi fare un viaggio in barca a vela attraverso l'oceano Pacifico magari non mi augurerei di farlo con lei. Un'oretta e mezza in uno dei ristoranti di lusso che frequenta assieme a lei sarebbe meraviglioso. A parte il conto, che sicuramente finirei per pagare. Ma lo farei volentieri, d'altronde una Marchesa come lei non dovrebbe nemmeno vederlo in foto uno scontrino fiscale.
Hai preso le difese di Corinne Clery, che nessuno sopporta. Da adesso in poi sarà ricordata più per il ruolo da dominatrice in Pechino Express, che per quello da sottomessa in Histoire d'O...
Certo che ho preso le difese di Corinne! Simpatici o meno, sono le coppie della gara che dirigo. E devo tutelarli come posso. Vorrei che più persone avessero la scioltezza e sincerità di Corinne davanti alle telecamere. Daniel Moreno Mendoza, il laureato spagnolo, è un altro concorrente che è molto libero davanti alle telecamere. E' una cosa che apprezzo. Anzi, la esigiamo sia gli autori che io.
Questa è facile: manderei la Leosini ad interrogare la Marchesa.
Dopo aver attraversato l'Oriente con Pechino Express, quali altre realtà o comunità ti piacerebbe esplorare (e far conoscere) via reality?
Il mio sogno sarebbe il Medio Oriente, ma con Pechino Express è difficile per motivi di permessi e lunghi tratti di deserto dove i concorrenti non troverebbero passaggi. Magari potrei farlo con un altro programma, chillosà. Certamente se un produttore mi offrisse di andare in Iran, accetterei immediatamente a mio rischio e pericolo. Per quanto riguarda Pechino Express mancano due grandi continenti da esplorare: il Sud America e, ovviamente, l'Africa.