Patriot, la serie tv creata da Steven Conrad per Amazon Prime Video, ritorna con una seconda stagione che mantiene intatto il livello di originalità che ha permesso al progetto di distinguersi fin dal suo debutto all'interno di un panorama televisivo sempre più ricco di titoli di ogni genere.
Le otto puntate inedite si svolgono quasi interamente a Parigi e Lussemburgo per raccontare un nuovo capitolo della storia dell'agente sotto copertura interpretate dall'attore Michael Dorman, mantenendo un'atmosfera difficile da definire spaziando tra generi come comedy, dramma e persino musical.
Il cast della serie sembra inoltre ormai a proprio agio nell'atmosfera a tratti surreale che contraddistingue il progetto, passando dai momenti più leggeri a quelli drammatici con convinzione e senza sbavature, conducendo gli spettatori a un finale emozionante che potrebbe concludere definitivamente la storia in modo soddisfacente, pur lasciando aperta la speranza di una continuazione.
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Una nuova missione per la spia 'triste'
Dopo essere sopravvissuto quasi a fatica alla missione mostrata nella prima stagione, l'agente dei servizi segreti americani John Tavner, interpretato da Michael Dorman si ritrova con a disposizione 11 milioni di euro e nessuna, o quasi, possibilità di influenzare le elezioni in Iran. Tom (Terry O'Quinn), il padre di John chiede quindi al figlio di uccidere il candidato a favore del programma nucleare a Parigi, in quella che è una missione dalle conseguenze globali. A complicare la situazione dell'agente ci sono una madre (Debra Winger) coinvolta personalmente e politicamente e scelte che faranno emergere il suo potenziale lato paterno e la voglia di una vita il più possibile normale.
La stagione si apre con la scelta di John, combattuto tra il desiderio di liberarsi dagli obblighi e gli avversari, lasciando che Agathe (Aliette Opheim) prenda i soldi, o agire per cercare di proteggere il fratello Edward (Michael Chernus) che è prigioniero, il padre e la nazione. La decisione, ovviamente, avrà delle importanti ripercussioni sulla sua psiche e il compito di uccidere Cantar Walley sarà segnato da errori e difficoltà di vario tipo.
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Un'originalità che conquista
La narrazione, costellata da numerosi salti temporali che svelano nuovi dettagli del passato dei protagonisti, si rivela come accaduto nella prima stagione una vera e propria esperienza da vivere mantenendo la mente aperta per apprezzare l'intelligente stranezza e l'originalità che contraddistingue la serie di Amazon. A sostenere il progetto è l'interpretazione di Dorman che incarna alla perfezione "l'uomo triste" che si sforza e lotta, più contro se stesso che con gli altri, per compiere la sua missione e si ritrova di fronte all'impossibilità di scegliere il proprio destino. Il protagonista, dall'aspetto distante da analoghe figure portate sul piccolo e grande schermo, è un eroe incredibilmente umano che non si lascia sconfiggere dalle avversità, nemmeno quando non sembra esserci via d'uscita, e compie errori comprensibili e alcune volte inaspettati per una spia esperta. Gli spettatori riescono a immedesimarsi senza alcuna difficoltà in questo uomo comune che fa emergere i suoi pensieri in musica, con canzoni memorabili che danno voce alle riflessioni e commentano gli eventi, anche i più assurdi come la perdita delle dita.
Personaggi in continua evoluzione
Patriot ha inoltre il grande merito di equilibrare un contesto composto di intrighi internazionali con le difficoltà rappresentate dai legami sociali esistenti tra i vari personaggi, che si tratti di genitori e figli o di fratelli dalle personalità quasi opposte. Dorman riesce con la sua interpretazione misurata a rendere credibili le emozioni provate dal suo personaggio, in continua evoluzione, e soprattutto quella determinazione tranquilla e senza limiti che rappresenta la sua arma migliore di fronte alle avversità. La presenza di una figura come Alice (Kathleen Munroe), una moglie comprensiva e comunque critica nei confronti della situazione del marito, regala una prospettiva in più che arricchisce il racconto con uno sguardo meno legato ai doveri e più radicato nell'amore e nella lealtà e in questa seconda stagione questa visione diventa sempre più centrale, anche grazie alla presenza di una bambina innocente coinvolta in questa intricata rete di piani e menzogne. Gli otto episodi, rispetto ai precedenti, sanno inoltre sfruttare meglio tutti i personaggi secondari, dalla detective Agathe a Dennis (Chris Conrad), l'amico di John dalle tante nevrosi e fobie.
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Un mondo ricco di spunti e ironia dark
Steven Conrad, autore e regista di tutte le puntate, costruisce un mondo in cui le parole hanno ancora un peso, che si tratti di monologhi interiori in musica, o di lunghe discussioni che spesso virano verso un'atmosfera surreale, come accade con un ragazzino "assunto" dai protagonisti. Il creatore della serie a livello visivo spazia tra inquadrature divertenti con i corpi immersi nell'acqua per dare vita a due dimensioni fisiche diverse a drammatiche scene ambientate di notte, ben costruite sfruttando gli aspetti più freddi e meno romantici della città di Parigi, lontana visivamente e metaforicamente da ogni possibile stereotipo turistico. Oltre all'ironia che diventa centrale verso la fine della stagione, con un episodio leggero e più personale, la seconda stagione di Patriot conquista affrontando ogni argomento al centro degli eventi, che si tratti del desiderio di paternità o dei piani per modificare l'ordine politico mondiale, senza mai seguire schemi già utilizzati al cinema o in tv, spaziando dai momenti più duri alla tenerezza degli attimi in cui John viene consolato dalla madre. Conrad sfrutta i propri interpreti con intelligenza e in particolare mette in evidenza il talento davvero cameleontico e magnetico di Dorman, a proprio agio in versione cantante folk e in quella da agente depresso e ferito, fisicamente e psicologicamente.
La scelta di modificare i titoli di testa, in questo caso accompagnati dal brano Sure Shot dei Beastie Boys, risulta inoltre vincente e le piccole modifiche create per ogni sequenza di apertura sono ben legate agli eventi.
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Un finale catartico
Seguire quanto accade sullo schermo, con un continuo intrecciarsi di personaggi e problemi, potrebbe risultare a tratti complicato, tuttavia Patriot è una serie che gestisce ogni elemento, persino la violenza, con un'intelligenza rara all'interno del panorama televisivo. Il season finale, così ricco di speranza e significati metaforici nel seguire l'impresa del personaggio di Dorman, è davvero catartico ed emozionante, lasciando gli spettatori con l'ammirazione per la performance del protagonista, il cui sguardo nelle ultime scene della puntata racchiude tutta la stanchezza che prova e il suo reale desiderio di un nuovo inizio privo delle responsabilità che gravano da tempo sulle proprie spalle.
Movieplayer.it
4.5/5