Nell'ambito della presentazione viareggina della commedia firmata dal duo Miniero/Genovese, il cast si è concesso in conferenza stampa alla platea dei cronisti.
Luca Miniero, uno dei due registi. Come si lavora in coppia?
Luca Miniero: E' diverso a seconda delle fasi del film. Nella fase di scrittura è più facile lavorare in coppia, perché ci si confronta, si dividono le scene da scrivere a seconda della scaletta. C'è comunque uno scambio continuo. Sul set invece è diverso, ci vuole un grande accordo. Spesso infatti le coppie di registi sono fratelli. E' una fase più difficile, perché è un momento attivo. Noi ci muoviamo molto prima, prepariamo già tutto dividendoci i compiti, facciamo molte prove con gli attori in modo che si sentano a loro agio. Nella fase di montaggio è invece interessante, perché insieme a noi c'è il montatore che diventa spesso l'ago della bilancia fra le diverse posizioni. Io e Paolo lavoriamo insieme da 10 anni, prima nella pubblicità, poi nei corti e nei film. Incantesimo Napoletano è stato il nostro primo film ed è andato molto bene, nascendo come pellicola con un piccolo budget.
Carlo Delle Piane, che impressione ha avuto facendo questo film?
Carlo Delle Piane: Da anni volevo fare un personaggio brillante, ecco perché quando ho letto il copione ho accettato subito. Anche perché io devo insegnare al giovane timido a conquistare una donna. Una sorta di riscatto! (Ride). Poi è più difficile fare un film brillante rispetto ad un film drammatico. In più ho avuto la fortuna di avere dei colleghi fantastici. Io temevo la bambina, perché spesso i bambini sono odiosi, e invece è stata brava, credibile, simpatica. Con Anna Falchi pensavo di ritrovare una bella ragazza che portasse sul set solo la sua bellezza, e invece ha avuto il coraggio di tagliarsi i capelli, poco trucco, insomma meno appariscente. E' una persona che ha voglia di imparare, di fare una carriera passo per passo, senza saltare i passaggi, non come i reality di oggi che pretendono di creare un personaggio da un momento all'altro.
Lorenza Indovina, ti ha divertito il tuo personaggio?
Lorenza Indovina: Si, molto e penso che si veda. Ci siamo molto divertiti sul set e questo perché sono molto amica degli altri attori. Non ho potuto lavorare molto con Anna, non avevamo scene insieme, e questo mi è dispiaciuto. Quando ho saputo che avrebbe recitato in questo film, me la sono immaginata proprio così com'è: una brava attrice con tanta voglia di imparare.
Pierfrancesco Favino, interpreti un timido patologico. Sei un timido anche tu o ti sei dovuto trasformare?
Pierfrancesco Favino: No, sono timido anch'io, ma il copione esigeva un personaggio al limite della credibilità, patologico tanto da suscitare il divertimento. Basta pensare a come cammina, quelle gambe rigide...
Anna Falchi, tu interpreti una spogliarellista pensante... Anna Falchi: Si, è il personaggio saggio di questo film. Questa donna convive serenamente con la sua solitudine profonda. E' stato molto difficile interpretarla, perché ci sono molti monologhi, soprattutto il videodiario che lei tiene. Il colmo di questo personaggio è che interpretando una spogliarellista, per la prima volta non mi hanno chiesto di spogliarmi.
Simona Caparrini, tu interpreti la portiera dispettosa. Come ti è sembrato il tuo personaggio?
Simona Caparrini: Ho girato le mie scene solo con Carlo. Fra i nostri personaggi c'è un rapporto di odio e comunicazione. Questo infatti è un film anche sulla solitudine delle persone. Carlo trova quindi il modo di comunicare con la portiera, anche se solo attraverso scherzi e ripicche continue.