Dopo un imprevisto black out al cinema La Compagnia di Firenze, sede del Florence Korea Film Fest 2023, l'arrivo di Park Hae-il ha riportato la luce. L'attore amatissimo, scelto da Park Chan-wook per interpretare il tormentato (e innamorato) detective al centro di Decision to Leave, è ospite del festival fiorentino insieme al regista di Hansan: Rising Dragon, Han Min-kim, dove Park Hae-il interpreta il condottiero Yi Sun-Shin, ammiraglio coreano attivo nella seconda metà del '500.
"Quando mi è stato proposto questo ruolo ero perplesso, mi sono chiesto se ero in grado di farlo" ci racconta l'attore. "Il costume era la prima porta per passare dall'attore al personaggio, mi ha permesso di calarmi nell'epoca storica, facendomene capire le difficoltà. Mi sono talmente appassionato che ora che sono a Firenze visiterò lo Stibbert, il museo delle armature".
Personaggi di finzione e personaggi reali: differenze di metodo
Parlando del metodo adottato per calarsi nei panni dell'intrepido condottiero di Hansan: Rising Dragon e del poliziotto di Decision to Leave, Park Hae-il riflette sull'approccio diverso nell'accostarsi a un personaggio reale rispetto a uno fictional e spiega: "Il fatto di aver interpretato un personaggio realmente esistito in Hansan mi ha spinto a dedicarmi in maniera molto seria al ruolo. Sentivo una grande responsabilità perché quest'epoca storia è un periodo molto doloroso nella storia della Corea. in più mi dovevo accostare a personaggio eroico, che ha salvato il paese. Nel film precedente, _L'impero e la gloria - Roaring Currents, il personaggio era stato interpretato meravigliosamente dal protagonista di Old Boy, Choi Min-sik, che ne aveva fornito una versione energica e battagliera. Il mio ammiraglio è più freddo e calcolatore"_.
Completamente diverso è l'approccio avuto nell'interpretare il detective al centro dell'acclamato Decision to Leave, Jang Hae-joon, che mette in discussione lavoro e famiglia dopo l'incontro con una misteriosa immigrata cinese, sospettata di aver ucciso il marito. "Con Park Chan-wook abbiamo fatto tante riflessioni su come riuscire a creare il personaggio del detective Jang" ci spiega l'attore. "Siamo giunti alla conclusione che, con una preparazione solida e concreta, alla fine viene tutto da sé. Jang è un uomo gentile, integerrimo sul lavoro. Come attore volevo restituire il ventaglio di emozioni che il personaggio attraversa dopo l'incontro con la donna cinese, dal sospetto all'interesse fino alla curiosità. Verso la fine del film deve gestire un'incredibile ondata di emozioni che rischia di travolgerlo".
Decision to Leave: Park Chan-wook trasforma l'ossessione in amore (e viceversa)
Buoni e cattivi
Qualche anno prima di Decision to Leave, Park Hae-il aveva interpretato un altro thriller poliziesco incentrato sulla ricerca di un killer, Memorie di un assassino - Memories of Murder di Bong Joon-ho, ma stavolta nei panni del sospettato. "Credo che la cosa sia più difficile sia interpretare un personaggio solo buono o solo cattivo" spiega lui sorridendo. "Ci saranno davvero persone così nella realtà? Non credo. Non lo sono io". Quel che è certo è che l'esperienza sul set con Bong Joon-jo, che lo ha diretto anche in The Host, e con Park Chan-wook, è stata davvero preziosa per Park Hae-il, soprattutto dopo il riconoscimento internazionale ricevuto dai due cineasti.
"Per me è un onore aver lavorato con registi di questo calibro" ammette. "Grazie al loro successo, il pubblico ha riscoperto anche gli altri miei film, quindi gli sono molto grato". Parlando delle differenze di metodo dei due cineasti, Park ammette che è difficile confrontarli perché "ognuno ha le sue strategie. Sono molto simili, ma anche molto diversi. Hanno una visione del mondo molto specifica. Si impegnano molto, anche più di tanti esordienti, e questo è il motivo per cui ogni loro progetto è completamente nuovo e diverso dal precedente".
Decision to Leave e La donna che visse due volte: vertigini allo specchio
8 ore di trucco per interpretare un anziano in A Muse
Tra i ruoli più indimenticabili di Park Hae-il impossibile non citare A Muse di Ji-woo Jung, dove l'attore trentacinquenne interpreta un settantenne. "Non lo volevo fare" ammette lui. "Ma il regista mi ha consigliato di leggere il romanzo originale, storia di questo poeta anziano che desidera tornare alla gioventù. Sono una persona curiosa, così ho fatto il test del makeup. Per trasformarmi in un anziano ci solo volute 12 ore. All'epoca in Corea non c'era grande specializzazione nel settore trucco. Mi sono chiesto 'Ma lo devo fare per 40 volte?' Alla fine siamo riusciti a ridurre il tempo al trucco a 8 ore. Siccome mi spalmavano sulla pelle un collante, abbiamo girato ogni due giorni per evitare danni. Dopo il film la mia filosofia sull'età è cambiata molto e dentro di me è cresciuto questo anziano".
Pur aderendo a progetti artistici e di nicchia, Park Hae-il non disdegna affatto i prodotti commerciali. Quando gli chiediamo le ragioni del successo globale di un prodotto coreano come la serie Netflix Squid Game, ci risponde con una risata: "Se lo sapessi mi vedreste in tutti questi progetti".