Luca Barbareschi, dalla tv con Se mi lasci non vale al cinema con Paradiso in vendita, interpretato da Bruno Todeschini e Donatella Finocchiaro. Una pellicola che vuole raccontare l'arroganza del potere, che crede di poter comprare la bellezza.
La trama? Per superare una profonda crisi finanziaria, il governo italiano decide di vendere ai francesi Filicudi, una delle magnifiche isole delle Eolie, il cui nome antico è Phoenicusa. Il Governo francese spedisce sull'isola François, soprannominato Richelieu e , dietro la promessa del suo governo di farlo diventare presto Ministro, il grande stratega cercherà di acquisire, nell'ombra, tutte le proprietà degli isolani a costo di manipolazioni, negoziazioni, compravendite e lottizzazioni. Sulla sua strada però si metterà la determinata sindaca.
Paradiso in vendita, un film d'altri tempi
A proposito del film, Barbareschi, durante la presentazione, ha spiegato che: "Mi arrivò una sceneggiatura dei fratelli Cugia su una storia che leggevo quotidianamente sui giornali. Era il periodo dei 'pigs', tutti vendevano un pezzo del proprio Paese a qualcun altro. A quel punto ho deciso che meritava di essere raccontata e ho cambiato il luogo nell'isola di Filicudi. Il working title infatti era proprio Svenduti. Ho lasciato il cuore su quell'isola, che frequento da quarant'anni. Volevo fosse una fiaba politica, un'invenzione che racconta qualcosa di reale. Non ancorata solamente alla storia dei mafiosi siciliani che vivono lì dagli anni '70.C'è una hubris della finanza speculativa incredibile: sono convinti che la ricchezza sia più importante dell'identità di un Paese. La Sicilia Film Commission è stata fondamentale in questo".
La parola ai protagonisti della pellicola
Il microfono passa ai due protagonisti, prima Bruno Todeschini, che interpreta l''usurpatore' francese: "Io sono nato in Svizzera da madre francese e padre italiano quindi ho sempre avuto un problema d'identità dovunque vivessi (ride). Luca mi chiamò per dirmi che il personaggio era mio ma io sapevo di non parlare bene l'italiano e non mi sentivo pronto, così mi sono recato sull'isola 3-4 settimane prima delle riprese in modo da farmi l'orecchio sulla lingua. Non ho potuto non innamorarmi di questo posto paradisiaco e dei suoi abitanti. Quasi un sogno, proprio come il nostro film".
Tocca a Donatella Finocchiaro parlare della sua sindaca: "Lei è la dimostrazione che c'è ancora della dignità, dell'amor proprio, si fa portavoce di questa battaglia e ribellione all'invasore francese, un personaggio bellissimo fin dalla prima lettura a cui ho sentito subito di appartenere. Non se ne facevano commedie così da un po' di anni in Italia e questo mi ha portato ad accettare: un film che fa ridere e commuovere, diventando romantico verso la fine".
Continua: "Lei è una donna fiera, combattiva, una leonessa che aizza tutti gli isolani, ha scritto leader nel sangue ed è una donna di cultura, faceva la maestra, ha una madre e una figlia di cui occuparsi da quando è rimasta vedova. Ho vissuto due mesi in questo paradiso in terra e Luca è stato una bellissima sorpresa come regista, sempre attento e puntuale nel correggere i propri attori per la riuscita della scena. Non lo fanno tutti, forse aiuta il fatto che lui stesso sia stato attore per tanti anni".
L'importanza della musica
La colonna sonora ha un ruolo fondamentale in Paradiso in vendita: parte dall'artista locale Rosa Balestrieri fino a Kaballà, che Barbareschi ha voluto fortemente: "Io nasco negli anni '90 e metto insieme musica pop e dialetto siciliano, per far sentire il legame con la mia terra, penso che Luca abbia visto questo nelle mie canzoni, una certa 'meditarrenità' e da lì siamo partiti. Io e Antonio Vasta abbiamo condiviso l'ideazione. Il film è una commedia corale italiana nel miglior senso possibile, c'è un'ironia e un romanticismo nelle musiche che spero si percepiscano".