Preparate i fazzoletti perché il film arrivato su Sky e in streaming su Now in questo mese di agosto, e tratto da una storia vera che arriva dalla Russia, è davvero di quelli ad alto tasso di commozione. Come vedremo nella recensione di Palma - Un amore di cane, il film del 2021 di Aleksandr Domogarov Jr. ripercorre una vicenda incredibile realmente accaduta negli anni Settanta: protagonista un cane pastore femmina, capace di un amore incondizionato prima per il suo padrone e poi per un bambino di nove anni.
Dall'abbandono in aeroporto all'amicizia con un bambino
Il tema di Palma - Un amore di cane è chiaro fin dall'incipit: un uomo sta per prendere un volo assieme al suo cane pastore Palma, ma sciaguratamente si accorge di aver perso i documenti necessari per portare l'animale sull'aereo. Supplica di chiudere un occhio, ma l'addetta è irremovibile. Messo di fronte a una scelta dolorosa e a un viaggio di lavoro davvero irrinunciabile, decide di abbandonare il cane in aeroporto. Palma finisce per creare problemi alla struttura, cerca di scappare alla cattura, finché non fa amicizia con Kolya (Leonid Basov), un bambino di nove anni che dopo la morte della madre è costretto a stare con il padre (Viktor Dobronravov), un pilota d'aereo che però conosce a malapena. Mentre il cane imperterrito continuerà ad attendere il suo padrone, recandosi sotto la scaletta a ogni atterraggio di quel volo preso dall'uomo, tra Palma e Kolya si creerà un legame speciale, un vero amore che però dovrà superare mille difficoltà.
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Un cane strappalacrime, ma c'è anche il rapporto padre-figlio
Come detto, il film è ispirato a una storia vera, accaduta a metà anni Settanta all'aeroporto Vnukovo di Mosca. E questo ovviamente porta a emozionarsi ancora di più per quanto succede sullo schermo, come del resto inevitabilmente succede nelle storie di devozione animale verso l'uomo. Certo Aleksandr Domogarov Jr. è abile a pigiare sul fronte emotivo, dando un taglio tipico di film per famiglie alla sua opera e non nascondendo il proposito di tirare fuori qualche lacrima agli spettatori.
Sotto questo aspetto il film funziona egregiamente: cane e bambino cominciano condividendo lo stesso senso di solitudine che li pervade e anche per questo diventano amici inseparabili. Inoltre il cane gioca un ruolo fondamentale anche nel rapporto padre-figlio, che come nelle belle favole finirà per ricucirsi proprio grazie a Palma. Lo scorbutico padre infatti via via si addolcirà, rivedrà le sue priorità tra lavoro e famiglia e utilizzerà proprio il cane per aiutare il bambino a superare la recente perdita della madre.
Zucchero ed edulcorazioni, ma il pastore femmina che interpreta Palma è strepitoso
D'altro canto, per riuscire nell'intento, la dose di zucchero utilizzata è notevole, soprattutto rispetto alla storia originale. A parte un momento iniziale di ostilità delle autorità aeroportuali nei confronti di Palma, poi la notorietà delle gesta del cane porta tutti a scaldare i cuori e a fare del cane un vero eroe amato e coccolato da tutti, compresi passeggeri e personale dell'aeroporto. In realtà la vera Palma ha dovuto invece subire anche ingiustizie e maltrattamenti mentre aspettava che il suo proprietario ritornasse. Ma sull'altare dei buoni sentimenti è ovvio che qualche aspetto venisse edulcorato, anche le atmosfere dell'epoca sovietica, della quale si percepiscono solamente sullo sfondo le restrizioni e le plumbee rigidità.
Il top emotivo arriverà quando il proprietario tornerà davvero e a quel punto anche Palma verrà messa di fronte a una scelta importante, mentre a seconda degli interessi in gioco - i sentimenti del bambino, il ritorno del padrone e il ritorno di immagine pretesa dalle autorità - verrà tirata da una parte o dall'altra. E in questo il cane che ha interpretato Palma, ovvero un pastore femmina di sette anni di nome Liliya, è davvero bravissima grazie a degli occhi capace di trasmettere incertezza, tristezza e amore.
Conclusioni
A conclusione della recensione di Palma - Un amore di cane, va riconosciuto che il film russo ispirato a una storia vera riesce perfettamente nel suo intento di emozionare grazie a uno script costruito ad hoc e a buone interpretazioni, soprattutto quella del pastore femmina che interpreta Palma. Va detto però che alcune volte l’espediente narrativo diventa un po’ troppo zuccheroso e va oltre la linea di guardia.
Perché ci piace
- La bravura di Liliya, il pastore femmina che ha interpretato Palma.
- La capacità del film di riuscire a emozionare.
- Lo sviluppo del rapporto padre-figlio oltre al tema chiave cane-uomo.
Cosa non va
- Qualche passaggio strappalacrime sembra un po’ troppo artificiale.
- Alcuni aspetti della storia reale sono stati edulcorati.