Ozi – La voce della foresta, recensione: un film d’animazione tra social ed ecologia

Dopo l'anteprima al Giffoni, arriva in sala il film animato di Tim Harper, prodotto da Leonardo DiCaprio e incentrato su una giovane orangotango che diventa influencer e vuole sensibilizzare l'umanità. Al cinema.

La protagonista del film Ozi con una farfalla.

L'animazione, quando indirizzata chiaramente ai più piccoli, deve trovare sempre nuovi modi per rinnovarsi e raccontare l'attualità. Lo fa anche Ozi - La voce della foresta diretto da Tim Harper che, dopo l'anteprima alla 54° edizione del Giffoni Film Festival, arriva al cinema.

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Ozi - La voce della foresta: un primo piano della protagonista.

Prodotta da Leonardo DiCaprio e realizzata in ottica green, proprio per parlare alle nuove generazioni a cui sappiamo sta molto a cuore il destino del nostro Pianeta, la pellicola è ambientata nella foresta pluviale. La protagonista Ozi è una giovane orangotango il cui habitat naturale viene distrutto dall'uomo. Salvata da un gruppo di volontari e convinta che i genitori siano morti nell'incendio, impara a comunicare con la lingua dei segni, si affeziona agli umani e diventa nientemeno che un'influencer poiché affascinata dalla tecnologia. Proprio quest'ultima però le farà scoprire che mamma e papà potrebbero essere ancora vivi: a quel punto dovrà prendere la decisione più difficile di tutta la sua vita.

Un film ecologista

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I protagonisti del viaggio impossibile al centro della storia

Già da queste prime informazioni, è chiaro come la storia di Ozi - La voce della foresta provi ad unire gli strumenti odierni come i tablet e i social network con la battaglia per la salvaguardia del pianeta Terra, molto cara a DiCaprio. Ozi decide di abbandonare la propria comfort zone e partire per un lungo viaggio verso il villaggio degli umani per vederci chiaro sul destino dei genitori e su quello dell'intera foresta. Un ribaltamento interessante rispetto al plot a cui siamo abituati, dell'animale cresciuto dall'uomo in cattività che qui invece deve trovare il coraggio di abbandonare le coccole a cui era abituato, come in Madagascar.

Anche Ozi però attraversa un viaggio di formazione sia fisico sia metaforico, accompagnata da una scimmia e un ippopotamo che cercano anche loro il proprio posto nel mondo ma hanno perso fiducia nel concetto di "casa", sentendosi destinati a rimanere nomadi. Questo percorso li porterà a confrontarsi con tematiche attualissime come la deforestazione, il seguito e il potere della comunicazione virtuale, la presa di consapevolezza delle persone e la loro sensibilizzazione a tematiche come queste.

Ozi - La voce della foresta: nessun posto è come la natura

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Un confronto tra Ozi e Chance

Il film d'animazione, che diventa un invito a provare a cambiare il mondo fin da bambini, con piccoli gesti e con un'educazione mentale che sia già ecosostenibile, utilizza l'ironia e l'avventura come strumenti per parlare di temi più maturi e seri. Si vede così come si possa utilizzare questo tipo di linguaggio anche per questi scopi. Il tema cardine* accanto a quello ecologista è la definizione di cosa si consideri casa, se un luogo fisico oppure le persone che formano i propri affetti. Purtroppo è proprio a livello tecnico che la pellicola risulta un po' acerba, e anche nella caratterizzazione dei personaggi di contorno, non sempre riuscita, mentre si fa strada una narrazione altalenante** che alterna momenti di grande tensione a tempi morti e storyline allungate inutilmente.

Il messaggio di fondo però è talmente attuale e potente che fa soprassedere sui difetti del lungometraggio. Gli animali della foresta ricoprono un doppio ruolo come gli umani rappresentati: nessuno è solo buono o solamente cattivo, ma sono entrambi pieni di sfumature e divengono parte di entrambe le categorie, sia causa sia soluzione alla crisi climatica imperante, ed è in questa scala di grigi che si eleva il film, diventando qualcosa di più di semplice intrattenimento per bambini.

Conclusioni

Come spiegato nella recensione, Ozi – La voce della foresta si distingue nel panorama animato attuale per la propria voce che si fa sentire sulla tematica ambientale, così da sensibilizzare gli spettatori fin da piccini. Allo stesso tempo, però, viene frenata da una storia e uno sviluppo che guardano sì all’oggi (la protagonista influencer) ma sono un po’ troppo altalenanti. I personaggi di contorno, umani o animali che siano, vengono mostrati né solamente in modo positivo né solamente negativo e questo è un bene; peccato però che la loro caratterizzazione in funzione del racconto non faccia sempre centro. Rimane però un lavoro di valenza tematica fondamentale, soprattutto oggi.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
4.3/5

Perché ci piace

  • Il tema della crisi ambientale attraverso i social media.
  • Il rapporto umani-animali così come la loro caratterizzazione non sono canonici.
  • Il ribaltamento dei ruoli e le sfumature che riguardano i protagonisti.

Cosa non va

  • L’animazione a livello tecnico non è eccelsa.
  • I personaggi secondari si perdono un po’ lungo la strada.