Tra le categorie di prodotti di intrattenimento in continuo ampliamento su Netflix c'è senza dubbio quella del true crime, la piattaforma streaming continua infatti a stupire l'appassionato di questo genere di documentari con una serie di titoli davvero originali, dedicati a storie davvero sorprendenti (e ovviamente estremamente inquietanti). Come vedremo in questa recensione di Our Father, l'ultimo arrivato in catalogo è un documentario che parte da un fatto di cronaca che definire disturbante è davvero dire poco: il caso del dottor Cline, un medico di una prestigiosa clinica della fertilità che, tra gli anni Settanta e Ottanta, realizzò il sogno di centinaia di donne di diventare madri. Peccato, però, che il seme utilizzato non provenisse né dai loro mariti (molte coppie si rivolgevano a lui per la fecondazione assistita) né da dei donatori anonimi, ma proprio dallo stesso dottore, che produceva campioni all'evenienza.
Ci vorranno più di trent'anni perché il suo operato venga alla luce, basteranno la curiosità dei suoi innumerevoli figli (c'è chi non si ritrova nei tratti somatici dei genitori, chi vuole scoprire qualcosa di più sul proprio padre biologico essendo nato da un donatore sconosciuto) e l'accessibilità ai moderni test di DNA. La realtà che la sua prole si troverà di fronte è però decisamente più sconvolgente di quello che avrebbero mai potuto immaginare: pare che l'uomo abbia messo incinta quasi un centinaio di donne inconsapevoli, ma il numero reale deve essere ancora accertato.
La prole del Dottor Cline
La narratrice principale - anche se moltissimi dei figli di Cline e delle madri che si sono sottoposte alle sue procedure si sono fatti intervistare e hanno preso parte al documentario - è Jacoba Ballard, una donna che, spinta da curiosità e dal non sentirsi veramente parte della sua famiglia d'origine (è l'unica ad avere capelli biondi e occhi chiari), decide di fare un test del DNA. Dopo aver ricevuto i risultati si renderà conto di avere numerosi fratelli e sorelle ed inizierà una serie di indagini che la porteranno a scoprire l'identità del suo vero padre, il dottore che aveva aiutato i suoi genitori con il loro problema di infertilità.
Lei, e i numerosi consanguinei che di volta in volta scoprirà di avere, cercheranno - giustamente indignati per l'accaduto - di portare il Dottor Cline davanti alla giustizia, cosa che però si rivelerà molto più complessa del previsto, visto che secondo la legislazione locale uno stupro può essere considerato tale solo se viene usata violenza. Pur non avendo dato il loro consenso ad essere inseminate da Cline, le madri si erano recate nel suo studio di loro spontanea volontà e per questo l'uomo, pur avendole in qualche modo truffate, non può essere incriminato.
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Una storia intrigante
Our Father tratta un caso particolarmente sconvolgente e interessante, dando il giusto spazio sia all'esperienza delle vittime (che si trovano a venire a patti con un nuovo modo di vedere se stesse, la propria famiglia e le proprie origini) che al percorso che hanno intrapreso per consegnare l'uomo alla giustizia. Se il loro appello alle autorità non ha inizialmente riscosso successo, è stato grazie ai media che la prole di Cline ha guadagnato una certa visibilità.
Se la parte iniziale del documentario coinvolge seguendo la storia di come decine di consanguinei siano venuti a conoscenza l'uno dell'altro, è nella seconda metà, dedicata più nello specifico al processo giudiziario, che Our Father solleva le questioni più interessanti, interrogandosi su come il corpo di una donna venga considerato e trattato nella società in cui viviamo, che deve ancora andare incontro a molti - necessari - cambiamenti, soprattutto nella punizione di reati come appunto lo stupro. Anche le diverse considerazioni fatte sul ruolo dei media e di internet - insieme alla breve divagazione complottista - risultano particolarmente stimolanti, ma avrebbero meritato decisamente più spazio. A questo punto ci chiediamo se il materiale a disposizione sarebbe stato sufficiente per una docuserie, piuttosto che per un film. Al termine della visione restiamo con la voglia di saperne di più, e per questo avremmo desiderato un maggiore approfondimento di certe tematiche.
Conclusioni
Concludiamo questa recensione di Our Father, il documentario Netflix prodotto dalla Blumhouse di Jason Blum, sottolineando come si tratti di una storia sconvolgente ed inquietante ma, nel sollevare alcune questioni e toccare certe tematiche, ci sarebbe stato bisogni di un maggiore approfondimento.
Perché ci piace
- Una storia che sconvolge e cattura.
- Il grande numero di voci che vi hanno partecipato.
Cosa non va
- Certe tematiche meritavano un maggiore approfonfimento.