Con dicembre, entriamo finalmente nel vivo della Awards Season americana: nel corso di questo mese, infatti, vengono assegnati i primi riconoscimenti da parte della critica e di altre associazioni cinematografiche e vengono annunciate le nomination per i Golden Globe e i premi delle varie guild. In pratica arrivano i responsi dei cosiddetti precursors, ovvero i trofei che anticipano (e in molti casi influenzano) le tendenze dell'Academy of Motion Picture Arts and Science.
Ma non parleremo soltanto di premi, nel nostro aggiornamento dedicato alla Oscar Race, bensì anche delle reazioni del pubblico rispetto ai titoli in odore di candidatura: in particolare, questa settimana ci concentreremo su The Imitation Game, il film biografico sul matematico Alan Turing che vede protagonista un intenso Benedict Cumberbatch, e che sta già suscitando fervidi entusiasmi tanto in Europa quanto in America...
Miglior film: Boyhood vs Birdman?
Parlando di precursors, dunque, i primi risultati sembrano confermare le nostre previsioni di alcune settimane fa: a puntare al titolo di frontrunner nella "stagione dei premi" è indubbiamente Boyhood, l'acclamatissima cronaca di dodici anni nella vita di Mason Evans Jr., filmata quasi in "tempo reale" da Richard Linklater. Forte del sostegno unanime della critica, Boyhood ha iniziato la propria marcia trionfale aggiudicandosi il New York Film Critics Circle Award per miglior film e miglior regia; e siamo pronti a scommettere che si tratta solo dei primi di una lunga serie di riconoscimenti che potrebbero portare l'opera di Linklater a diventare il "film da battere" alla notte degli Oscar. Al momento, il principale rivale di Boyhood nelle categorie principali sembra essere Birdman (o Le imprevedibili virtù dell'ignoranza), la commedia a sfondo teatrale di Alejandro González Iñárritu, che ha conquistato il Gotham Award (trofeo dedicato al cinema indipendente) come miglior film (ma nella stessa cerimonia, Boyhood ha ricevuto in compenso il premio del pubblico): insomma, al momento si profila un duello fra due prodotti indie entrambi di altissimo valore.
Oltre ai New York Film Critics Circle Award e ai Gotham Award, l'altra associazione che ha annunciato i suoi premi di fine anno è stata la National Board of Review, istituzione antichissima giunta addirittura alla 86esima edizione dei propri trofei. E in questo caso, il responso dei giurati è stato abbastanza sorprendente: ad imporsi su tutti gli altri titoli è stato infatti A Most Violent Year, dramma criminale di J.C. Chandor ambientato nella New York del 1981. Accolto dalle lodi della critica, A Most Violent Year ha vinto tre National Board of Review tra cui miglior film, dimostrando così di poter essere una delle pellicole che ritroveremo a gennaio fra i candidati all'Oscar più prestigioso. Buona partenza anche per American Sniper, che ha ottenuto il premio per la miglior regia al veterano Clint Eastwood; va detto tuttavia che Eastwood è in realtà un beniamino del National Board of Review, che in passato gli aveva già tributato un gran numero di trofei. Per quanto riguarda i film stranieri, invece, ai New York Film Critics Circle Award è stato premiato il sofisticato Ida di Pawel Pawlikowski (Polonia), mentre il National Board of Review ha preferito la black comedy Storie pazzesche di Damián Szifron (Argentina): entrambe le pellicole rappresenteranno i rispettivi paesi agli Oscar, ed hanno ottime chance di strappare una candidatura.
Gli attori e le attrici: favoriti e sfidanti, da Michael Keaton a Marion Cotillard
Passiamo ora alle categorie riservate agli attori, con i primi, significativi esiti della awards season. Nella corsa come miglior attore, quest'anno particolarmente intensa e combattuta, i due favoritissimi restano al momento Eddie Redmayne per La teoria del tutto e Michael Keaton per Birdman: se Redmayne è, a nostro avviso, l'attore da battere, Keaton ha già messo a segno un paio di punti importanti, assicurandosi il Gotham Award e il National Board of Review. Quest'ultimo trofeo è stato assegnato ex aequo anche a Oscar Isaac per A Most Violent Year, benché per Isaac, data la concorrenza agguerritissima, sarà molto difficile anche solo rientrare nella cinquina. Il New York Film Critics Circle Award come miglior attore è stato assegnato invece a Timothy Spall per la sua maestosa prova in Turner di Mike Leigh: Spall non ha certo il "peso divistico" di altri aspiranti candidati di quest'anno, come Benedict Cumberbatch o Steve Carell, ma la vittoria fra i critici di New York potrebbe essere un'indicazione positiva per il suo futuro in zona Academy.
Nella categoria per la miglior attrice, invece, a scattare subito in vantaggio, come da pronostici, è Julianne Moore, struggente protagonista del bellissimo Still Alice, nel ruolo di una donna malata di Alzheimer: la Moore, universalmente considerata una delle più dotate attrici del mondo e ancora in attesa di un Oscar, si è aggiudicata infatti il National Board of Review Award e il Gotham Award, ma la valanga di trofei per la "rossa di Hollywood" è appena agli inizi. Ai New York Film Critics Circle Award, la statuetta come miglior attrice è stata assegnata alla diva francese Marion Cotillard per le sue superbe interpretazioni in due film distinti, usciti nel corso dell'anno negli Stati Uniti: C'era una volta a New York di James Gray e Due giorni, una notte dei fratelli Dardenne. Se il melodramma di Gray non ha riscosso un solido responso commerciale, mentre il film dei Dardenne ha la 'difficoltà' di essere una pellicola in lingua straniera, è pur vero che, dopo l'Oscar per La vie en rose, l'Academy non ha più candidato la bravissima Marion, e in molti attendono di rivedere la Cotillard in corsa per l'Oscar: che quest'anno sia finalmente la volta buona? E in tal caso, per quale dei due film ha maggiori possibilità di essere nominata? (Nel caso, noi azzardiamo a scommettere sul magnifico Due giorni, una notte.)
Attori e attrici non protagonisti: i frontrunner
Dopo avervi descritto la situazione nelle categorie riservate ai protagonisti, passiamo ora alla corsa per i vari premi dedicati ai cosiddetti supporter, dove si profilano sostanzialmente due distinti "duelli" da qui alla notte degli Oscar. Fra gli attori supporter, il grande favorito sembra essere J.K. Simmons, superbo comprimario, nei panni di un severissimo insegnante di musica, nell'acclamato dramma indipendente Whiplash di Damien Chazelle. Premiato con il New York Film Critics Circle Award, Simmons (conosciuto soprattutto dal pubblico televisivo) dovrà vedersela con un Edward Norton, tornato nei favori della critica grazie alla sua performance istrionica di un vanesio attore teatrale in Birdman, che gli è già valsa il National Board of Review Award. Fra le attrici supporter, invece, le due frontrunner della prima ora sono senza dubbio Patricia Arquette, madre affettuosa ma con la tendenza a scegliere gli uomini sbagliati in Boyhood, per il quale è stata premiata con il New York Film Critics Circle Award, e Jessica Chastain, molto applaudita per il ruolo della moglie ferocememte determinata di Oscar Isaac in A Most Violent Year. La Chastain ha appena vinto il National Board of Review Award, e sembra in procinto di tornare a competere per l'Oscar... che la terza volta sia quella buona?
The Imitation Game alla scalata del box office
Concludiamo il nostro articolo sulla awards race con un nuovo sguardo al box office, altro indicatore significativo della "forza" degli aspiranti titoli da Oscar. Come vi avevamo già raccontato nel precedente articolo, The Imitation Game di Morten Tyldum ha registrato un autentico trionfo al botteghino in Gran Bretagna, con quasi dieci milioni di sterline nelle prime tre settimane. Lo scorso week-end, inoltre, il dramma storico interpretato da Benedict Cumberbatch ha esordito anche negli Stati Uniti, incassando ben 479.000 dollari in appena quattro sale: il coinvolgente film sulla vita del matematico Alan Turing, costretto a celare la propria omosessualità mentre operava al servizio del Governo britannico per decifrare il codice segreto della macchina Enigma, si conferma uno dei film più attesi dagli spettatori di tutto il mondo, e nel corso della awards season potrebbe trasformarsi in uno strepitoso successo commerciale, lanciando così la volata a Cumberbatch per una nomination come miglior attore (ma occhio pure a Keira Knightley, che potrebbe conquistarsi una candidatura come miglior attrice supporter per la parte della più fedele collaboratrice e amica di Turing). In Italia The Imitation Game debutterà il 1° gennaio, distribuito da Videa.
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