Negli scorsi mesi vi abbiamo tenuti informati sull'awards season 2022/2023 e soprattutto sulla corsa agli Oscar, con le previsioni aggiornate in vista dell'annuncio delle nomination per gli Academy Award, che saranno rese note nella giornata di martedì. Dopo l'assegnazione dei Golden Globe, dei Critics' Choice Award e dei premi della critica, e tenendo conto delle candidature ai BAFTA Award e alle varie guilds cinematografiche americane (fra cui Directors Guild Award, Producers Guild Award e Screen Actors Guild Award), la competizione per entrare nelle cinquine dell'Academy e nella rosa dei dieci titoli in lizza come miglior film appare ormai abbastanza definita; eppure, le nomination agli Oscar 2023 potrebbero riservarci più di una sorpresa.
L'anno scorso, a pochi giorni dalle candidature, avevamo ipotizzato sei colpi di scena, non molto probabili ma nemmeno impossibili: ebbene, ben quattro di questi (Ryusuke Hamaguchi, Penélope Cruz, J.K. Simmons e Judi Dench) si sarebbero poi effettivamente realizzati, sovvertendo i pronostici della vigilia. Per martedì prossimo, invece, quali potrebbero essere i 'sorpassi' imprevisti alla lettura delle candidature per la novantacinquesima edizione degli Academy Award? Di seguito proviamo a proporvene una mezza dozzina, uno per ciascuna delle categorie principali...
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Miglior Film: Women Talking
Accolto dagli elogi della critica a inizio settembre al Festival di Telluride, Women Talking ha rappresentato finora l'esempio emblematico di un concorrente dell'awards season fortissimo sulla carta, ma puntualmente 'deprezzato' in termini di riconoscimenti: ad oggi, il dramma firmato da Sarah Polley ha ricevuto il Critics' Choice Award per la miglior sceneggiatura adattata e una nomination per il miglior cast ai SAG Award, ma è stato ignorato quasi del tutto dalle altre guilds americane e ha riportato un'autentica fumata nera ai BAFTA. Se a questo si aggiunge una distribuzione assai limitata da parte della United Artists e un modestissimo responso al box-office americano (ad oggi appena ottocentomila dollari), le chance di Women Talking agli Oscar appaiono a dir poco flebili.
Ma tuttavia, in un'epoca in cui il successo commerciale non è più un fattore così determinante nell'ambito dell'awards season, è lecito sperare che l'opera di Sarah Polley, incentrata sugli abusi sessuali consumati contro le donne di una piccola comunità anabattista, sia riuscita comunque a far breccia fra i membri dell'Academy, rientrando così fra i dieci candidati all'Oscar come miglior film del 2022.
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Miglior Regista: James Cameron per Avatar - La via dell'acqua
Da una piccola produzione indipendente che sta faticando a trovare il suo spazio nelle sale, passiamo ora al massimo campione d'incassi internazionale del 2022: Avatar - La via dell'acqua, che proprio in queste ore sta tagliando il traguardo dei due miliardi di dollari. Fino a pochi giorni fa, mentre il suo attesissimo sequel macinava un record dietro l'altro, sembrava dunque che James Cameron stesse per assicurarsi la sua terza candidatura all'Oscar come miglior regista; ma l'esclusione ai Directors Guild Award e ai BAFTA Award ha azzoppato di colpo le quotazioni del cineasta canadese. Ciò nonostante, è ancora presto per considerare il regista di Titanic del tutto fuori gara: certo, stavolta la nomination è un obiettivo difficile, ma l'impatto di Avatar fra i suoi colleghi potrebbe riportare Cameron in pista agli Oscar.
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Miglior Attore: Tom Cruise per Top Gun - Maverick
Sempre a proposito di blockbuster, l'altro film-fenomeno del 2022, in termini di entusiasmo collettivo, è stato Top Gun - Maverick, sequel diretto da Joseph Kosinski dell'iconica pellicola di Tony Scott del 1986. Agli Oscar, Top Gun - Maverick ha delle candidature assicurate come miglior film e in diverse categorie tecniche, mentre Kosinski conserva buone chance di figurare nella rosa per la miglior regia... possibile dunque che il principale artefice di questo successo, l'inossidabile Tom Cruise, non venga nominato come miglior attore? Sulla carta, ci sono almeno cinque interpreti che hanno registrato più segnalazioni e riconoscimenti rispetto a Cruise e che, pertanto, dovrebbero andare a riempire i cinque posti disponibili per l'Oscar; ma se la scarsa visibilità del suo Aftersun (attualmente disponibile su MUBI) dovesse penalizzare l'eccellente performance di Paul Mescal, occhio proprio al popolarissimo Tom Cruise.
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Miglior Attrice: Michelle Williams per The Fabelmans
Non è solo una delle migliori interpreti emerse negli ultimi due decenni, ma anche una delle attrici più stimate da Academy e soci, con all'attivo due Golden Globe, un SAG Award, un Emmy Award e quattro nomination all'Oscar; e attualmente è in gara per uno dei film in assoluto più apprezzati dell'intera awards season. Con queste premesse, l'Academy sceglierà davvero di ignorare la performance di Michelle Williams nel ruolo dell'eccentrica Mitzi, alter ego della madre di Steven Spielberg, in The Fabelmans? Il rischio, purtroppo, c'è eccome: pur essendo stata nominata al Golden Globe, infatti, la Williams non ha ricevuto la candidatura né per il SAG Award né per il BAFTA, e nella categoria per la miglior attrice non mancano affatto altre concorrenti validissime. Eppure, nella remota ipotesi che l'Academy non si sia lasciata conquistare fino in fondo dalle prove di Ana de Armas o di Viola Davis, aspettiamoci che Michelle Williams ottenga, a soli quarantadue anni, la sua quinta nomination all'Oscar.
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Miglior Attore Supporter: Judd Hirsch per The Fabelmans
Se Michelle Williams può essere considerata la co-protagonista di The Fabelmans, il suo comprimario Judd Hirsch compare sullo schermo per soli otto minuti nei panni del volitivo zio Boris: eppure, basta una singola scena all'attore ottantasettenne per lasciare il segno sul pubblico e ricordarci il vecchio adagio secondo cui "non esistono piccoli ruoli". Nell'arco di una carriera ultra-cinquantennale, quella nel film di Spielberg si è attestata come una delle più belle interpretazioni di Judd Hirsch: basterà a fargli guadagnare la sua seconda nomination all'Oscar come miglior attore supporter, ben quarantadue anni dopo Gente comune? Le chance sono abbastanza basse, anche tenendo conto del fatto che, nella medesima categoria e per lo stesso film, il suo collega Paul Dano appare ben più quotato; ma sappiamo anche che l'Academy ha spesso un occhio di riguardo per i 'veterani' (vedasi la nomination per Judi Dench l'anno scorso), e l'affetto della comunità degli attori nei confronti di Hirsch potrebbe rivelarsi determinante.
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Miglior Attrice Supporter: Jessie Buckley per Women Talking
Abbiamo già parlato di Women Talking e della sua situazione piuttosto incerta in vista delle nomination agli Oscar di martedì prossimo; ebbene, per un'opera costruita in primo luogo sui confronti verbali fra i personaggi, possibile che l'Academy decida di ignorare del tutto la sua lodatissima squadra di interpreti? Nel cast corale del film di Sarah Polley, a distinguersi è stata in particolare Jessie Buckley, che tuttavia è rimasta in ombra rispetto alle numerose aspiranti candidate all'Oscar come miglior attrice supporter; e in una categoria che quest'anno si profila combattutissima, uno dei cinque posti a disposizione potrebbe essere attribuito alla giovane attrice irlandese? Al momento le probabilità sembrano assai scarse, ma vale la pena ricordare che, appena due anni fa, Jessie Buckley si era aggiudicata a sorpresa una nomination all'Oscar proprio in questa categoria grazie a La figlia oscura... che il 'miracolo' possa ripetersi anche stavolta?
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