Venezia, Telluride e Toronto: come di consueto, la tripletta dei festival di fine estate ha fatto emergere alcuni tra i film più apprezzati del 2019, molti dei quali saranno probabilmente i titoli su cui produttori e distributori sceglieranno di puntare in vista dell'imminente awards season e degli Oscar 2020. Tenendo conto anche del Sundance e di Cannes, è già possibile dunque individuare una selezione di film da festival che, in virtù degli elogi raccolti fra la critica, dovrebbero rimanere al centro dell'attenzione da qui ai prossimi mesi, nella speranza di guadagnarsi candidature e riconoscimenti di prestigio.
Oltre ai 10 film che analizzeremo di seguito, ci sarebbero molte altre pellicole di cui rendere conto: quelle accolte positivamente, ma forse non abbastanza da garantirsi un posto in prima fila nella corsa agli Oscar (Le Mans '66 - La grande sfida, Ad Astra, A Hidden Life); quelle per le quali tutte le lodi si sono concentrate su un singolo interprete (è il caso di Renée Zellweger nel biopic Judy); e poi i film che hanno visto naufragare le proprie ambizioni da premio di fronte alle reazioni fredde o negative della stampa (Jojo Rabbit, Il cardellino). Senza dimenticare le 'incognite' ancora in attesa di fare il loro debutto: 1917, Bombshell, Piccole donne e, ovviamente, The Irishman. E nell'attesa, ecco a voi dieci grandi successi festivalieri da tenere d'occhio per la stagione a venire...
Che valore hanno i premi e i festival cinematografici?
The Farewell
Primo in ordine di uscita negli Stati Uniti, dove ha debuttato il 12 luglio dopo gli applausi al Sundance Film Festival, The Farewell si è rivelato l'ennesima scommessa vinta per il distributore indipendente A24, raggiungendo nel corso dell'estate un discreto totale di diciassette milioni di dollari. Secondo lungometraggio della regista e sceneggiatrice Lulu Wang, nata in Cina e cresciuta in America, The Farewell, recitato in inglese e mandarino, descrive il rapporto fra la giovane aspirante scrittrice Bill Wang (Awkwafina) e i componenti della sua famiglia, in particolare dal momento in cui Bill scopre che alla sua adorata nonna materna (Zhao Shuzhen) rimangono solo pochi mesi di vita. Ironia, autenticità e commozione sono gli ingredienti che hanno reso questa commedia agrodolce una delle maggiori sorprese della stagione estiva.
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C'era una volta a... Hollywood
Budget, campagne promozionali e un potere mediatico ben più consistenti contraddistinguono invece uno dei film-evento dell'estate 2019, C'era una volta a... Hollywood, il nuovo lavoro di Quentin Tarantino, già proiettato in concorso a Cannes e dal 26 luglio nelle sale americane, distribuito da Sony. Questa rievocazione nostalgica della California del 1969 e dell'immaginario cinematografico dell'epoca, di cui vi abbiamo parlato nella nostra recensione di C'era una volta a... Hollywood, si avvale della presenza di una coppia di superstar del calibro di Leonardo DiCaprio e Brad Pitt, di cui Tarantino sfrutta in maniera formidabile il talento e la statura divistica, con Margot Robbie che presta invece il volto all'attrice Sharon Tate. Dopo aver già incassato più di trecento milioni di dollari in tutto il mondo, C'era una volta a... Hollywood approderà finalmente in Italia mercoledì prossimo.
Joker
Fino a qualche settimana fa non sarebbe stato scontato immaginarlo in un elenco di "titoli da festival", eppure Joker di Todd Phillips è uscito in trionfo dalla Mostra di Venezia 2019, aggiudicandosi il Leone d'Oro come miglior film. Questa disturbante origin story dedicata al più acerrimo avversario di Batman (per maggiori informazioni vi rimandiamo alla nostra recensione di Joker), in uscita il 4 ottobre in America e il giorno prima in Italia, è già diventata il concorrente più quotato della Warner Bros per la stagione dei premi, specialmente in virtù di un eccezionale Joaquin Phoenix e del suo impressionante ritratto del folle protagonista. Fra la stampa anglosassone le reazioni sono piuttosto discordanti, ma la forza mediatica di questo Joker dovrebbe comunque riuscire a portarlo in competizione ai prossimi Oscar.
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Parasite
Se The Farewell è parlato in gran parte in mandarino, c'è almeno un'altra pellicola in lingua straniera che potrebbe competere per diversi premi importanti, e non solo nella categoria per il miglior film internazionale. Già ricompensato al Festival di Cannes con la Palma d'Oro (la prima attribuita a un'opera dalla Corea), Parasite è stato salutato come il capolavoro di Bong Joon-ho: un affresco di lotta di classe che oscilla fra i territori del thriller e della commedia nera e che sta suscitando un entusiasmo pressoché unanime. Negli Stati Uniti Parasite uscirà l'11 ottobre, distribuito da Neon, ma prossimamente arriverà pure nelle sale italiane.
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Harriet
Le recensioni dal Festival di Toronto, per quanto complessivamente positive, non hanno mancato di sottolinearne il carattere più convenzionale, eppure Harriet corrisponde a tal punto al canonico film da Oscar che difficilmente non verrà tenuto in considerazione dai membri dell'Academy: si tratta infatti di un dramma storico ambientato negli Stati Uniti prima della Guerra di Secessione e incentrato sulla reale vicenda di Harriet Tubman, ex schiava diventata una paladina del movimento per l'abolizionismo. Scritto e diretto dalla regista Kesi Lemmons e con un'intensa Cynthia Erivo nel ruolo del titolo, Harriet farà il suo esordio nelle sale americane l'1 novembre per Focus Features.
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Waves
Dopo il successo di The Farewell, la distribuzione A24 si prepara ad affrontare un'altra sfida con un film che si è dimostrato una delle più apprezzate sorprese dei Festival di Telluride e Toronto: Waves, in uscita negli Stati Uniti l'1 novembre. Scritto e diretto dal giovane Trey Edward Shults (il regista di It Comes at Night), Waves è incentrato sulla difficile elaborazione del lutto di una famiglia afroamericana che vive nel Sud della Florida e sui rapporti fra genitori e figli; il cast include Sterling K. Brown, Renée Elise Goldsberry, Lucas Hedges e il venticinquenne Kelvin Harrison Jr, particolarmente elogiato per la sua interpretazione.
Storia di un matrimonio
Reduce dalla valanga di premi per Roma, Netflix sembra avere tutte le intenzioni di essere protagonista anche della prossima awards season; e aspettando The Irishman, per ora la freccia più potente del suo arco è senz'altro Storia di un matrimonio, il nuovo dramedy firmato da Noah Baumbach, che arriverà il 6 novembre nelle sale americane e il 6 dicembre su Netflix. Forte di una strepitosa accoglienza ai Festival di Venezia e di Toronto (a questo proposito, vi segnaliamo la nostra recensione di Storia di un matrimonio), il film dipinge con realismo, pathos e un'ironia irresistibile le varie fasi della separazione di una giovane coppia, Charlie e Nicole, e il conflitto che si scatena fra loro per il figlio Henry. Giustamente definito il capolavoro di Baumbach, Storia di un matrimonio si avvale delle interpretazioni magnifiche dei due comprimari, Adam Driver e Scarlett Johansson.
The Report
E se non bastasse Storia di un matrimonio, quest'anno Adam Driver è il protagonista assoluto anche di un altro titolo lodatissimo dalla critica fin dalla sua presentazione al Sundance Film Festival: The Report, esordio alla regia dello sceneggiatore Scott Z. Burns. Driver ha il ruolo di Daniel J. Jones, un investigatore incaricato da una Commissione del Senato di indagare sui metodi adoperati dalla CIA negli interrogatori successivi all'11 settembre e sull'impiego di pratiche di tortura. Tratto da una storia vera, The Report unisce la valenza etica e politica della vicenda a un profondo rigore narrativo, e fa leva su un ricco cast che comprende Annette Bening nella parte della senatrice Dianne Feinstein. Amazon porterà il film il 15 novembre nei cinema americani e lo renderà disponibile in streaming dal 29 novembre.
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A Beautiful Day in the Neighborhood
A solo un anno di distanza dall'ottimo Copia originale, la regista Marielle Heller potrebbe tornare in competizione agli Oscar 2020 con un'altra pellicola, già molto applaudita al Festival di Toronto: A Beautiful Day in the Neighborhood, che la Sony distribuirà il 22 novembre negli Stati Uniti. Tom Hanks mette il proprio carisma al servizio del ritratto di Fred Rogers, icona della TV americana, amato per la solarità sprigionata nel programma per bambini Mister Rogers' Neighborhood, mentre Matthew Rhys è Lloyd Vogel, un cinico giornalista con una difficile situazione familiare che accetta di incontrare Rogers per scrivere un profilo su di lui. E le prime recensioni hanno confermato che A Beautiful Day in the Neighborhood è uno dei potenziali crowdpleaser della stagione.
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I due Papi
A chiudere un'altra, gloriosa annata per Netflix sarà il film I due Papi, che dopo aver galvanizzato la critica ai Festival di Telluride e di Toronto arriverà il 27 novembre nei cinema americani e il 20 dicembre in streaming. Diretto dal regista brasiliano Fernando Meirelles, I due Papi racconta con sfumature umoristiche il faccia a faccia fra Papa Benedetto XVI, interpretato da Anthony Hopkins, e il Cardinale Jorge Mario Bergoglio, impersonato da Jonathan Pryce, nel periodo precedente alla clamorosa rinuncia di Ratzinger e all'elezione di Francesco I: il risultato è un'analisi delle diverse anime della Chiesa Cattolica, condotta sullo schermo da una coppia di veterani impegnati in un duetto recitativo che promette scintille.
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