Le opere di Dario Argento hanno cresciuto generazioni di feticisti cinefili dell'orrore, come evidenzia la recensione di Onirica, omaggio di Luca Canale Brucculeri al maestro del brivido. Non si può dire che Brucculeri difetti di coraggio. Confezionare un omaggio così esplicito a un monumento come Dario Argento ricalcando le sue orme e rielaborando le sue opere più celebri in chiave originale non è un'impresa da poco e il regista esordiente se la cava piuttosto bene.
Torino, la capitale dell'esoterismo, città argentiana per eccellenza, diviene così teatro di Onirica, indagine subliminale su un misterioso serial killer che colpisce nella Torino semideserta di ferragosto ricalcando gli omicidi dei più celebri film di Dario Argento. I sospetti di una giovane poliziotta si concentrano su uno scrittore, esperto del mago del brivido italiano e autore di una biografia, ma tra incubi e visioni niente è come sembra.
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Torino, topografia del terrore della capitale del brivido
Quale è il modo migliore di omaggiare Dario Argento se non riprodurre fedelmente la sua visione dell'orrore in una Torino notturna da brivido? I meccanismi della narrazione che si dipana in Onirica riproducono fedelmente molti gialli all'italiana di Argento. Un killer che colpisce con incredibile efferatezza, un sospettato che prova a sbrogliare la matassa, tante figure di contorno ambigue, sogni e visioni a complicare ulteriormente la situazione.
Il tutto immerso in una Torino lunare. Luca Canale Brucculeri sfrutta le location argentiane mettendole in evidenza attraverso scritte in sovrimpressione. Si va dalla spettrale Villa Scott di Profondo Rosso alla Casa dell'Obelisco de Il gatto a nove code e non mancano neppure le ballerine della scuola di danza di Elena Markos, fondatrice di quell'Accademia di Friburgo frequentata dalla protagonista di Suspiria.
Il giallo all'italiana in versione 2.0
La trama di Onirica è portata avanti da sequenze tenebrose, inquadrature sghembe, sguardo insistito ai dettagli raccapriccianti e colori saturi: il regista sfrutta così al meglio tutti gli strumenti tecnici a sua disposizione per ricreare l'universo di Dario Argento. Al primo livello, Onirica si gode dunque come un gustoso gioco intellettuale in cui il pubblico è chiamato a riconoscere la miriade di riferimenti più o meno palesi al corpus argentiano. E' questo lo scopo primario dell'opera ed è giusto che su questo sia concentrata l'attenzione. Naturalmente c'è anche una trama gialla tutta da scoprire, un assassino da indovinare e un colpo di scena che, nella sua semplicità, è tutt'altro che telefonato. Il tutto immerso in una Torino diabolica e misteriosa, a tratti morbosa.
Un omaggio a Dario Argento
Nel suo omaggio a Dario Argento, Luca Canale Brucculeri sfrutta al massimo gli ingredienti che ha a disposizione ponendo attenzione ai dettagli, ai tagli di luce, alle inquadrature che spesso rievocano i celebri fotogrammi argentiani e anche alle musiche che spaziano dall'heavy metal ad atmosfere simil Goblin. La trama gialla non è priva di ingenuità e non tutti gli attori sono allo stesso livello. A tratti i limiti produttivi pesano sul film, soprattutto sulla scrittura dei dialoghi, ma va detto che lo stesso giallo all'italiana omaggiato da Onirica si caratterizzava per questo tipo di limi. L'omaggio sincero di Brucculeri, non sappiamo quanto consapevolmente, va più in profondità del previsto e anche per questa ragione non possiamo non apprezzarlo.
Conclusioni
Nonostante qualche ingenuità, la nostra recensione di Onirica mette in luce le qualità di un omaggio sentito e appassionato a Dario Argento realizzato da un autore giovane che ha studiato luoghi, temi e atmosfere del maestro del terrore per riproporne una sua personale versione che auspica un rilancio del giallo all'italiana in chiave moderna. Si apre la sfida allo spettatore per cogliere tutte le citazioni dell'immortale corpus argentiano.
Perché ci piace
- La passione con cui Luca Canale Brucculeri omaggia il maestro del brivido ci fa apprezzare la sua opera che cerca di svecchiare il giallo all'italiana pur mantenendone i caratteri essenziali.
- Al di là dell'omaggio a Dario Argento, la trama gialla invita lo spettatore a mettere in gioco le sue capacità predittive per scoprire il colpevole.
- Affascinante l'esplorazione della Torino demoniaca e notturna in un viaggio alla scoperta delle location iconiche del corpus argentiano...
Cosa non va
- ...anche se non mancano le ingenuità nella scrittura, in particolare in certi dialoghi.
- Le interpretazioni non sono sono sempre all'altezza, nei momenti meno riusciti vengono a galla i limiti della produzione.