Claire Valens era solo una ragazzina quando ha perso la sua famiglia in un drammatico incendio, avvenuto per delle falle nella sicurezza del palazzo dove abitavano, e ha deciso di vendicarsi in prima persona, dando fuoco all'edificio in cui alloggiava il proprietario dell'immobile, ritenuto da lei il principale colpevole. Una condanna breve al riformatorio data la minore età e ora Claire si è ricostruita una vita, finendo per essere assunta in un'importante società che fa capo al carismatico uomo d'affari Scott Crane. Come vi raccontiamo nella recensione di Ondata calda, nel frattempo Claire ha stretto una relazione passionale con la bella Eve, ignara di chi la sua nuova amante sia in realtà. Una sera la protagonista viene invitata ad una festa organizzata da Crane e scopre lì che Eve è la moglie dell'uomo. Sconvolta dalla rivelazione e dalla fitta rete di bugie, pensa di chiudere lì ogni rapporto con Eve, ma un evento imprevisto rischia di metterla in una posizione scomoda e il suo passato non proprio limpido potrebbe giocarle un brutto tiro.
Temperatura media
Che l'estate appena trascorsa sia stata tra le più calde di sempre è una notizia rimbalzata su tg e giornali soltanto qualche settimana fa e proprio queste condizioni ambientali estreme, frutto di quel cambiamento climatico che sembra ormai trovarsi ad un punto di non ritorno, preparano l'incipit di questa produzione low-budget firmata da Ernie Barbarash. Un nome non nuovo quello di Barbarash agli appassionati dei b-movie e degli action-thriller, giacché in passato ha diretto un trittico di film con protagonista Jean-Claude Van Damme, ovvero Assassination Games (2011), Six Bullets (2012) e Pound of Flesh (2015). In quest'occasione il regista si allinea ad un intreccio erotico che punta molte delle sue carte sulla presunta alchimia tra le due belle protagoniste, interpretate da Kat Graham e Merritt Patterson.
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Una storia poco credibile
Questo "almeno sulla carta", giacché alla resa dei conti il sesso tanto promesso da trailer e locandina si risolve in un paio di sequenze all'acqua di rose, mai capaci di provocare il minimo sussulto e prive di quel fascino morboso che avrebbe dovuto dare la giusta intensità alle dinamiche tra i rispettivi personaggi. Tanto che sia quando si trovano l'una tra le braccia dell'altra sia quando si affrontano ai lati opposti della barricata, la credibilità del loro tumultuoso legame è ai minimi storici. Si cerca di costruire un background quantomeno motivante alla presa di certe decisioni, ma come si scoprirà nelle fasi finali è in realtà l'ennesimo exploit narrativo di una sceneggiatura costruita esclusivamente su improbabili colpi di scena, che danno il via ad un turbinio di vendette su vendette che nega qualsiasi verosimiglianza: Barbarash d'altronde non è Bryan Singer e Ondata calda non è ovviamente I soliti sospetti.
Gioco di donna
Ma anche senza stare a scomodare modelli altissimi l'operazione dimostra palesi ingenuità, non solo come già sostenuto a livello narrativo ma anche di mera messa in scena: il ritmo è incostante e la presenza di numerosi flashback che scavano nella tragica adolescenza di Claire non fanno altro che appesantire inutilmente i cento minuti di visione. Frasi fatte à gogo, sul genere "l'amore è più caldo del fuoco" e così via, sterili dinamiche da home invasion e un po' di sesso puntellato qua e là non riescono a variare l'inconsistenza di una base portante troppo povera e priva di idee originali per risultare appagante al punto giusto. Tutte le figure coinvolte sembrano pedine di un diabolico gioco e i fili che le uniscono risultano tesi e fragili, pronti a spezzarsi alla prima incongruenza: non è un caso che Ondata calda - titolo giustificato dal clima bollente, ma solo quello meteorologico - già dopo la prima mezzora viri su un'escalation dell'assurdo, dritto per la propria strada senza un occhio di riguardo per lo spettatore.
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Conclusioni
Il livello qualitativo della messa in scena è quello dei classici prodotti per la televisione d'Oltreoceano, sulla scia dei film televisivi Lifetime per intenderci. Dove l'operazione pecca maggiormente non è però nella pur modesta messa in scena, bensì in una narrazione arzigogolata e ricca di macroscopiche forzature che formano un puzzle poco appassionante. Come vi abbiamo raccontato nella recensione di Ondata calda, il suggerito erotismo è sprecato in un paio di sequenze annacquate e la cat-fight, più morale che fisica, tra le due figure femminili al centro del racconto si svuota ben presto di ritmo e tensione, fino a quell'epilogo che chiude il cerchio all'insegna dell'assurdo.
Perché ci piace
- La storia nelle sue vorticose diramazioni può a tratti sorprendere, ma per apprezzarla un minimo bisogna accettarne l'inverosimiglianza.
Cosa non va
- Una sceneggiatura improbabile che sfiora più volte l'assurdo nei numerosi colpi di scena.
- Un cast poco carismatico alle prese con personaggi anonimi e in balia degli eventi.
- Una messa in scena priva di mordente.