La risoluzione finale dell'indagine che anima Omicidio a Easttown arriva nel settimo e ultimo episodio della miniserie. Come anticipa la recensione di Omicidio a Easttown, in realtà sono due le linee di indagine portate avanti nel corso di una serie ricca di colpi di scena che punta a intrattenere lo spettatore con un'intrigante variazione della detective story. Kate Winslet, cuore e anima della miniserie con la sua interpretazione immersiva della poliziotta Mare Sheehan, è il filo conduttore della vicenda, come ribadisce la recensione del finale di Omicidio a Easttown. È lei a portare avanti la doppia indagine, ufficialmente e ufficiosamente, e naturalmente sarà lei a risolvere entrambi i casi.
La prima indagine, anticipata fin dalle prime scene dell'episodio introduttivo, ce l'eravamo lasciata alle spalle già nell'episodio 5. Si trattava, per l'appunto, della sparizione di una ragazza madre che si prostituiva, figlia di una compagna della squadra di basket del liceo di cui Mare era la stella. Dopo oltre un anno, la ragazza sembrava sparita nel nulla e Mare era stata accusata di non aver fatto abbastanza per risolvere il caso. A questo cold case si aggiunge il ritrovamento del cadavere di Erin McMenamin, un'altra ragazza madre di Easttown lontana parente di Lori (Julianne Nicholson), la migliore amica di Mare. Nel corso della miniserie in onda su Sky e NOW le indagini dei due casi sembrano intrecciarsi fino a condurre Mare, che nel frattempo è stata sospesa dal servizio per una grave violazione del regolamento, e il suo giovane collega Colin Zabel (Evan Peters) a casa di un sospettato che si rivelerà essere il rapitore di Katie, la giovane donna scomparsa da un anno, e di un'altra giovane prostituta. Dopo un violento confronto a fuoco. Mare sopravvive e salva le due prigioniere. La stessa fortuna non tocca al personaggio di Colin, a cui diciamo addio quando mancano ancora due episodi alla fine, mentre resta aperto un unico filo narrativo giallo, quello legato all'omicidio di Erin.
Tra un colpo di scena e l'altro, il finale non è noto
Attenzione! Consigliamo ai gentili lettori che non vogliono conoscere spoiler sul finale di Omicidio a Easttown, di non proseguire nella lettura di questo articolo.
L'episodio finale di Omicidio a Easttown, intitolato Sacramento, si apre riallacciandosi al climax su cui si era concluso il sesto episodio. Dopo una serie di colpi di scena, la sottile drammaturgia di Brad Ingelsby, nativo della regione della Pennsylvania in cui la miniserie è ambientata, ha condotto il pubblico a convincersi che l'omicida di Erin sia Billy Ross, cugino del padre della ragazza nonché suo amante. Con il fratello maggiore John, marito di Lori, Billy si reca al fiume a pescare per l'ultima volta prima di essere accompagnato a costituirsi. Mentre Mare prova a raggiungerli inoltrandosi nel bosco, c'è spazio per un altro colpo di scena mozzafiato piazzato nel drammatico confronto tra fratelli. Dopo una lite apprendiamo che l'amante di Erin, e suo carnefice, non sarebbe Billy bensì lo stesso John, che si infila la pistola in bocca minacciando il suicidio prima che Mare lo fermi e lo consegni alla giustizia. Caso chiuso dopo soli dieci minuti dall'inizio dell'episodio? Ovviamente no.
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Il settimo episodio di Omicidio a Easttown si prende tutto il tempo necessario per dipanare la matassa costruendo adeguatamente alibi, mosse e motivazioni. A differenza di molti prodotti tipici del genere, non vi sono incongruenze né buchi di sceneggiatura che lasciano lo spettatore con tante domande irrisolte. O meglio, le domande nella testa del pubblico ci restano anche stavolta, ma più che su eventuali incongruenze della storia vertono sulla natura umana magnificamente indagata da Brad Ingelsby e dal cast con il vigoroso contributo del regista Craig Zobel. Quando la vera identità del killer verrà svelata, il pubblico scoprirà che non sempre crimini di questo tipo sono dettati da sadismo o sete di violenza, ma spesso e volentieri all'origine dell'orrore vi sono il caso o le umane debolezze.
Giustizia (non) è fatta
La casualità è anche all'origine dell'illuminazione che guida Mare nell'intuire l'identità del vero assassino. Ma alla base della risoluzione del caso c'è ancora una volta il radicamento del personaggio di Kate Winslet nella sua comunità. In un'indagine che vede coinvolte intere famiglie, amici e conoscenti, un detective estraneo alla comunità come Colin Zabel non sarebbe probabilmente riuscito ad assicurare alla giustizia il vero colpevole, lasciando che a pagare la pena fosse il capro espiatorio John Ross. Ma tra momenti di concitazione come la sequenza iniziale nel letto del fiume o la scoperta del killer c'è spazio per lunghe pause riflessive, necessarie per illustrare il punto di arrivo dell'evoluzione del personaggio di Mare dopo le esperienze vissute.
L'andamento ciclico di Omicidio a Easttown riporta Mare a casa del vicino, ormai vedovo, dove l'avevamo incontrata all'inizio del primo episodio. L'anziano le confessa di avere la testa confusa da quando la moglie è morta tanto da perdere e poi ritrovare alcuni oggetti di valore come la pistola che tiene nascosta nel capanno degli attrezzi. In una comunità in cui tutti sembrano conoscere abitudini e vizi altrui, Mare intuisce la possibile identità di colui che ha sottratto (e poi rimesso a posto) l'arma del delitto e cerca conferma nella telecamera di sorveglianza installata dal vicino. È un colpo al cuore scoprire che l'assassino è il taciturno Ryan Ross, figlio adolescente di John e Lori. La scelta di un killer casuale, un ragazzino che stava solo cercando di spaventare l'amante del padre per proteggere la sua famiglia, non soddisfa la sete di giustizia dello spettatore, ma lo spinge a uno scarto di riflessione ulteriore. Tanto più che, in un gesto di estremo amore, il padre e la madre do Ryan si sono sacrificati per proteggere il ragazzino a ogni costo.
Gli abitanti di Easttown ci sembra ormai di conoscerli
La conclusione di Omicidio a Easttown rifugge i toni trionfalistici del genere poliziesco e riafferma la grande empatia del personaggio interpretato da Kate Winslet che, in un momento del finale in cui le parole sono superflue, consolerà con la sua presenza silenziosa l'amica Lori nonostante quest'ultima le abbia mentito per tutto il tempo dell'indagine. L'episodio si concede anche il tempo per tirare le fila del privato di Mare che, dopo una dichiarata ostilità nei confronti della fidanzata dell'ex marito, parteciperà al loro matrimonio accompagnata da Richard, il bel professore interpretato da Guy Pearce, che continua a starle accanto nonostante le asperità del suo carattere. E mentre Siobhan (Angourie Rice) parte finalmente per il college di fronte alla commozione della madre Mare e di sua nonna, anche Richard abbandona Easttown per accettare un nuovo incarico lasciando lo spettatore intento a chiedersi se la sua relazione con Mare avrà un futuro o se resterà solo una piacevole pagina nel libro delle loro vite.
Ma a mettere un punto fermo nella storia personale di Mare (almeno per il momento, visto che già si comincia a parlare di un'ipotetica seconda stagione di Omicidio a Easttown) è l'ultimissima sequenza, quando Mare, ormai sola nella grande casa di famiglia, dimostra di aver finalmente imparato ad affrontare il trauma del suicidio del figlio salendo da sola nella soffitta in cui non metteva piede da quando aveva ritrovato il suo cadavere appeso a una trave. Questo è il culmine di un percorso durato sette episodi che ci ha permesso di conoscere uno dei personaggio più veri e coinvolgenti apparsi sul piccolo schermo. Il tutto in una detective story più interessata a esplorare la solidarietà umana e l'elaborazione del lutto che a limitarsi a una banale indagine poliziesca. Scelta che avrebbe reso la serie HBO uno show come tanti altri.
Conclusioni
La recensione del finale di Omicidio a Easttown conferma le grandi qualità della serie firmata da Brad Ingelsby che, insieme al regista Craig Zobel, plasma su Kate Winslet il personaggio di una donna americana di mezza età, agente di polizia, segnata dalla vita e perfettamente calata nella sua piccola comunità. Il finale conferma la tensione e la varietà nei colpi di scena mettendo ulteriormente in luce le doti dello show.
Perché ci piace
- Kate Winslet ci regala un'altra strepitosa performance, ciliegina sulla torta di un cast in stato di grazia.
- La scrittura di Brad Ingelsby, cresciuto nella regione in cui è ambientato lo show, brilla per acume, profondità e attenzione ai dettagli.
- Grazie allo spessore umano dei personaggi, alla fine della serie vorremmo saperne di più di loro e delle loro storie.
Cosa non va
- Di fronte a tale ricchezza la trama crime passa spesso in secondo piano.
- Le svolte legate alla risoluzione dell'omicidio sono un po' macchinose.