Due settimane ad ammirare le gesta di atleti straordinari. Diciassette giorni in cui il mondo si ferma a guardare il più bello spettacolo sportivo di sempre. Eppure, a noi amanti del cinema, tutto questo non basta. I Giochi Olimpici 2016 di Rio de Janeiro sono appena iniziati e, ancora prima che la fiaccola fosse accesa, eravamo già lì a rievocare le partite più belle giocate sul grande schermo, i personaggi vestiti da atleti, le imprese da pelle d'oca. Così, ci siamo autoproclamati giudici imparziali e, armati di taccuino, paletta e cinefilia, abbiamo consegno medaglie di bronzo, argento e oro ai migliori film sportivi. Disciplina per disciplina. Ma prima di continuare la nostra assegnazione ufficiale, facciamo un gioco nel gioco e ripensiamo ai film dedicati proprio alle stesse Olimpiadi, crocevia di storie e vissuti dissonanti.
Molto probabilmente la prima scena che ci torna in mente (e risuona nelle orecchie) è quella dell'evocativo Momenti di gloria, con quella corsa diretta verso la storia del cinema. Ma le Olimpiadi sono state anche il palcoscenico per tanti biopic, come i due sul mezzofondista Prefontaine (Prefontaine e No Limits), il recente Race - Il colore della vittoria e il deludente Unbroken. Abbiamo riso con le Olimpiadi invernali di Cool Runnings - Quattro sottozero, quelle aziendali di Fantozzi subisce ancora e quelle assurde di Asterix alle Olimpiadi. E poi vissuto l'altro lato della medaglia: il dolore, l'odio, l'assassinio di undici atleti israeliani alle Olimpiadi di Monaco 1972 raccontati con tatto dal Munich di Steven Spielberg. Però, prima di risalire sui nostri podi, vogliamo rievocare soprattutto grandi sorrisi (non cinematografici ma televisivi), ripesando alle strampalate Olimpiadi dei Monty Python, tra false partenze e commentatori esilaranti. E in questo caso davvero non c'è gara.
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1. Pugilato
"Danzo come una farfalla e pungo come un'ape". "Porto dolore, molto dolore". "Duro essere neri. Siete mai stati neri? Io lo sono stato una volta. Quando ero povero". Sembrano tre citazioni tratte da film, ma non lo sono. Sono semplici dichiarazioni di tre grandi pugili (Alì, Tyson e Holmes), parole evocative, dure, che sanno di fatica vera, di vite passate a combattere, fuori o dentro al ring. La boxe è il peso massimo degli sport cinematografici, quello capace di vincere più Premi Oscar e di regalarci le pellicole artisticamente più valide e ispirate, bagnate di sudore e sangue. La lotta come metafora dell'esistenza e storie vere dal grande valore drammatico ci mettono alle corde, costringendoci a lasciare fuori dal podio pellicole eccellenti come Hurricane e The Fighter, colossi come Lassù qualcuno mi ama e Stasera ho vinto anch'io, senza dimenticare Ali, Cinderella man - Una ragione per lottare e Il campione. Pensate che stiamo dando soltanto un bronzo allo straziante capolavoro Million Dollar Baby e un argento a quel meraviglioso e amabile "perdente" di Rocky Balboa. L'oro brilla sul petto imbolsito di Jake LaMotta, uno dei più grandi antieroi mai raccontati.
Bronzo: Million Dollar Baby (2004)
Argento: Rocky (1976)
Oro: Toro Scatenato (1980)
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2. Equitazione
Unico sport caratterizzato da un rapporto simbiotico tra essere umano e animale, l'equitazione scomoda una relazione inedita, un legame che il cinema non poteva farsi sfuggire. Il cavallo come amico, come anima gemella, come complice di imprese e sfide, in epoche spesso ostili ai buoni sentimenti. In sella, però, salgono spesso buonismo e retorica, così, al di là delle eccezioni comiche come il classico Un giorno alle corse e Febbre da cavallo (entrambi film sull'ippica), troviamo il favolistico Dreamer - La strada per la vittoria, il disneyano Un anno da ricordare e il più celebre Seabiscuit - Un mito senza tempo. Il lato più alto del podio lo riserviamo all'avventuroso Oceano di Fuoco - Hidalgo e all'emozionante War Horse. Non sono proprio film d'equitazione ma, suvvia, non abbiate i paraocchi.
Bronzo: Seabiscuit (2003)
Argento: Hidalgo - Oceano di fuoco (2004)
Oro: War Horse (2011)
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3. Hockey
Nell'afa brasiliana l'hockey su ghiaccio è pura utopia, per cui in quel di Rio godremo soltanto dell'hockey su prato. Eppure il disco nero (il puck), al cinema, ha solcato soltanto il celebre campo bianco, mosso dalla grande passione statunitense per questo sport. Sono nati così tantissimi film che, soprattutto negli anni Novanta, si assomigliavano tanto. Si distinguono dalla massa Goon (grazie ad un protagonista ben caratterizzato), Colpo secco (per la rivincita guidata da Paul Newman) e Miracle, con un grande mister di nome Kurt Russell. Nota di merito per la partita vista l'anno scorso in Inside Out. È stato solo un attimo, ma abbastanza importante per farci venire in mente una biglia gialla.
Bronzo: Goon (2011)
Argento: Colpo secco (1977)
Oro: Miracle (2004)
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4. Tiro con l'arco
Qui c'è l'imbarazzo della scelta, perché arco e frecce sono parte integrante della nostra storia e del nostro mito. Dalle prove dell'Iliade alle miriadi di personaggi realmente esistiti, dotati di quest'arma dove intelligenza e la concentrazione contano più della forza bruta. Il grande schermo è stato preso di mira da Rambo, dai Na'vì di Avatar, dalla principessa inquieta di Ribelle - The Brave, dall'inetto di The Weather Man - l'uomo delle previsioni e dallo spavaldo Hawk-Eye del Marvel Cinematic Universe. Favorito dall'eco del suo stesso mito, l'oro lo diamo volentieri al Principe dei Ladri (lo regalerà sicuramente a qualche sfortunato), seguito dalle scoccate di Katniss e dalle acrobazie di Legolas. Lui ha girato ben cinque film ma "comunque vale per uno".
Bronzo: Hunger Games (2012)
Argento: Il signore degli anelli - Il ritorno del re (2003)
Oro: Robin Hood principe dei ladri (1991)
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5. Lotta
In questo caso adottiamo una "licenza poetica" e parliamo di lotta in senso molto lato, senza rispettare le regole della disciplina olimpica. Parliamo di film particolarmente cupi, in cui la violenza sembra l'unica certezza all'interno di vite difficili, vissute da personaggi borderline. L'unica regola è non averne, anche se Tyler Durden di Fight Club ci dice il contrario. Ma se il cult di David Fincher lo citiamo per il suo valore simbolico sul tema "lotta", il duello familiare di Warrior, la straziante storia di The Wrestler e la maniacale storia vera del bellissimo Foxcatcher - Una storia americana declinano il verbo "lottare" in modo amaro e intenso.
Bronzo: Warrior (2011)
Argento: The Wrestler (2008)
Oro: Foxcatcher (2015)
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6. Lancio del peso
Lo avete capito che stiamo anche giocando, vero? Perché trovare film dedicati al vero lancio del peso è davvero ardua impresa. Però, se focalizziamo la nostra attenzione sul popolato mondo dei cinecomics, troviamo dei veri e propri maestri capaci di scagliare oggetti verso distanze siderali. Partiamo dal moderno discobolo Steve Rogers, con il suo fedele scudo circolare in vibranio in grado di difendere e di offendere all'occorrenza, e proseguiamo con un diplomatico ex aequo tra Hulk e Superman che nel corso delle loro varie apparizioni hanno lanciato qualsiasi cosa il più lontano possibile. Ora vi starete chiedendo: "Chi potrebbe mai superare Bruce Banner e Clark Kent?". Ma Thor, naturalmente. Il dio di Asgard che innalza verso il cielo l'epico Mjolnir. Perché essere forti è una cosa, ma essere degni è decisamente un'altra.
Bronzo: Captain America: il primo vendicatore (2011)
Argento: L'uomo d'acciaio (2013)
Oro: Thor (2011)
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7. Vela
L'uomo e il mare. Altro tema atavico, affascinante, affrontato da scrittori e poeti ispirati dall'uomo posto dinanzi all'infinito, ad una forza attraente eppure letale. Ecco, il cinema, quando si parla di vela, si è soffermato soprattutto sulla seconda parte, ovvero sui pericoli mortiferi di onde e tempeste, su personaggi assediati sulle loro traballanti imbarcazioni. Al di là del più classico Wind - Più forte del vento, è impossibile dimenticare il fradicio Kevin Costner che si dimena per mari nel flop Waterworld e le due storie, ben più profonde ed estreme, di In solitario e All Is Lost - Tutto è perduto. Con François Cluzet e Robert Redford capitani di se stessi.
Bronzo: Waterworld (1995)
Argento: In solitario (2013)
Oro: All is lost (2013)
8. Sport acquatici
Il cinema sembra allergico al cloro. Per questo abbiamo unito in un unico paragrafo i vari sport praticati in vasca, perché nonostante le Olimpiadi ci confermino che nuoto, tuffi e pallanuoto siano tra le discipline più attese e seguite, il grande schermo non si è mai bagnato più di tanto. Apre il podio la commedia giapponese Water Boys, storia vera di un gruppo di liceali impegnati nel nuoto sincronizzato, seguito da Una bracciata per la vittoria, altro biopic elevato dalla performance di Geoffrey Rush. Ma a fare da portabandiera ci pensa proprio il cinema italiano che attraverso tanti film d'autore ha spesso parlato di sport acquatici. Il recente Cloro, il sofferto Sarahsarà e il valido debutto alla regia di Kim Rossi Stuart con Anche libero va bene sono lì a ricordarcelo. Ma l'oro spetta a lui, all'uomo delle amnesie, dei dubbi, della nostalgia: va a Michele Apicella e alla sua allegorica partita a pallanuoto di Palombella rossa. Perché le parole non saranno mai meno importanti di una medaglia.
Bronzo: Water Boys (2001)
Argento: Una bracciata per la vittoria (2003)
Oro: Palombella Rossa (1989)
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9. Rugby
Dopo una vecchia parentesi risalente agli anni Venti (si trattava di rugby a 15), il pallone ovale ritorna per la prima volta alle Olimpiadi proprio in quel di Rio (giocato a 7). Il cinema sportivo, sempre influenzato dall'industria statunitense, ha prediletto pellicole dedicate al football americano, per cui il rugby ha sempre avuto meno visibilità. E allora rispolveriamo con piacere una bellissima opera prima italiana come Il terzo tempo e il grande classico Io sono un campione, prima di rendere onore all'ennesima, toccante opera di Clint Eastwood. Nel suo Invictus i leader politici guidano i popoli e i capitani le squadre, perché lo sport diventa un veicolo per andare molto al di là del campo da gioco.
Bronzo: Il terzo tempo (2013)
Argento: Io sono un campione (1963)
Oro: Invictus (2009)
10. Dodgeball
Si, avete letto bene: dodgeball. E questo paragrafo vale come una petizione per portare questa geniale evoluzione di "palla prigioniera" alle prossime Olimpiadi. Disciplina giovane, assai diffusa negli Stati Uniti e in Cina, da poco è anche approdata in Italia dove a breve partirà il primo campionato vero e proprio. Scopo del gioco? Colpire l'avversario con una palla e di conseguenza cercare di evitare o bloccare gli attacchi avversari. Ma questo non è sport facile da spiegare. Bisogna vederlo, gustarlo, magari attraverso l'appassionante storia della Pinco Pallino Joe vista in Palle al balzo. Guilty pleasure fondamentale con uno straordinario Ben Stiller nei panni di un villain fissato per il fitness. Allora, caro dodgeball, ci vediamo a Tokyo nel 2020.
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