Ventiquattro giorni di tempo per trovare un fidanzato da portare al Cenone di Natale. In mezzo, avventure, disavventure, risate e una bella dose di emozioni, che si mischiano ovviamente all'atmosfera natalizia. Su Netflix trovate Odio il Natale, serie in sei episodi con protagonista Pilar Fogliati che interpreta la trentenne Gianna. Un buon lavoro, tanti amici ma la costante sensazione di sentirsi fuori tempo e fuori posto, quando poi a Natale tutta la famiglia la vorrebbe accompagnata.
Quella dei trent'anni è un'età particolare, come ci racconta la stessa Pilar nella nostra video intervista, "Trentanni, un'età piena di significati. Sei giovane ma non così tanto, hai delle certezze, dei no da dover dire. È il giro di boa. Hai incertezze ma conosci i tuoi limiti. È un equilibrio difficile da mantenere. E mai come ora mi sento una millennials!".
Odio il Natale: il trailer della serie natalizia con Pilar Fogliati (VIDEO)
La video intervista a Pialr Fogliati, Marco Rossetti, Nicolas Maupas
A proposito di generazioni, Odio il Natale si può considerare una serie generazionale, nel punto in cui i co-protagonisti sono di età differenti. Il confronto costante tra Gianna e la sua famiglia detta il ritmo, unito poi ai molti appuntamenti che la ragazza prova a concludere per trovare il ragazzo perfetto. Tra loro anche Marco Rossetti e Nicolas Maupas, che ci hanno raccontato quanto si sentano effettivamente vicini alla loro età. "Mi sento vicino alla mia generazione", dice Rossetti, "Ma lontano dalla tecnologia". Maupas, invece, ci dice che "Parlo con i miei coetanei, siamo una generazione che può fare tanto, che può lottare. Eppure abbiamo la terra che ci crolla sotto i piedi, abbiamo un rapporto particolare con l'emotività e l'empatia, e la ricerchiamo nell'arte. Siamo caotici ma con grande potenziale".
Odio il Natale: la serie natalizia con Pilar Fogliati, su Netflix dal 7 dicembre
Niente smartphone a cena
Odio il Natale ci mostra anche quanto sia importante ritrovare una certa connessione personale, magari lontano dai social. "Ormai abbiamo sdoganato che quello che vediamo sui social non sia reale", racconta Pilar Fogliati, "Io però continuo a cascarci, nonostante la narrazione di Instagram sia concentrata sul lato giusto. Forse perché abbiamo ancora bisogno di sognare, di essere rassicurati". Condivisione che, a Natale, dovrebbe essere la regola "Amo ancora il Natale, tanto. È un momento di ritrovo, anche se mi riduco all'ultimo per i regali. È un momento in cui dobbiamo fermarci, e il fattore social prescinde da questo periodo natalizio. Il social mi spaventa solo se utilizzato male", spiega Marco Rossetti. "C'è questa cosa di ostentare il Natale, mostriamo l'Albero, il cenone... Però è più bello se a fine pranzo parli per smaltire i carboidrati invece che stare sullo smartphone", conclude Nicolas Maupas.