Con la recensione del terzo episodio di Obi-Wan Kenobi si entra nel vivo di quello che dovrebbe essere il fulcro drammatico della miniserie e si ritorna con la mente all'Investor Day della Disney alla fine del 2020. In quel contesto, infatti, fu svelato per la prima volta che avremmo assistito nello show al ritorno in scena di Hayden Christensen nei panni di Anakin Skywalker/Darth Vader, anche per le scene in cui indossa l'armatura (mentre la voce, come sempre, è di James Earl Jones, con Luca Ward come nuovo doppiatore ufficiale nella versione italiana). Un annuncio che fece impazzire i fan, i quali col passare del tempo hanno rivalutato la trilogia prequel e la performance di Christensen, particolarmente preso in giro per la famigerata battuta sulla sabbia nell'Episodio II. E così, ha generato un entusiasmo non indifferente la scena finale del secondo episodio della miniserie, dove Obi-Wan percepisce l'ex-amico che credeva morto e quest'ultimo, presumibilmente allertato dal contatto psichico di Kenobi, si sveglia nella famigerata vasca che lo mantiene in vita quando non è dentro l'armatura.
L'apprendista colpisce ancora
Nel terzo episodio di Obi-Wan Kenobi il buon Ben è in fuga con Leia, e i due si nascondono su un pianeta minerario nella speranza di non essere rintracciati dall'Impero. Solo che, oltre all'Inquisitrice che non demorde, la loro presenza nei paraggi è nota anche a Vader, il quale da tempo attende la rivincita dopo essere stato abbandonato in fin di vita su Mustafar. Ben continua a invocare l'aiuto spirituale di Qui-Gon Jinn, ma è tormentato dalle parole di Yoda e dello stesso Anakin, ormai roso non solo dal Lato Oscuro della Forza ma anche dai vari innesti cibernetici che hanno quasi completamente debellato la sua umanità. E così, quando arriva il momento di accendere le spade laser, il dubbio non riguarda solo ciò che rimane di Anakin, ma anche ciò che resta di Obi-Wan, del cavaliere Jedi di un tempo, dopo una decina d'anni di disconnessione dalla Forza...
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Ciò che diventiamo
"Che cosa sei diventato?", chiede Ben quando si ritrova davanti il suo vecchio apprendista, ora votato al male. "Sono ciò che tu mi hai reso", risponde Vader. Una frase che in realtà è applicabile a entrambi i duellanti: Anakin è stato fisicamente mutilato dal suo maestro, facilitando la sua trasformazione definitiva in macchina omicida al servizio di Palpatine. Kenobi, dal canto suo, è stato segnato nell'anima dal tradimento del suo amico, che per certi versi era il fratello che lui non ha potuto avere (come svelato in questo episodio, Obi-Wan è stato portato via dalla sua famiglia, come da consuetudine per chi è particolarmente sensibile alla Forza, in età talmente tenera che ha solo vaghi ricordi dei genitori e di un possibile fratello minore). Come nel Batman di Tim Burton, è un circolo vizioso tra due rivali che si sono creati a vicenda, ed è molto apprezzabile in tale ottica la scelta di virare verso l'horror nella parte finale di questo capitolo, con i due che si affrontano nell'ombra e il respiro di Vader che diventa quasi come la musica de Lo squalo, un segnale di pericolo imminente che squarcia un altrimenti insostenibile silenzio.
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Ma è anche, forse, un dialogo che si può avere tra il pubblico e la Lucasfilm, con lo spettatore abituato esclusivamente a storie in qualche modo legate alla Skywalker Saga e lo studio che, notando reazioni entusiastiche a operazioni che puntano sulla nostalgia pura (vedi il Luke Skywalker posticcio in The Mandalorian e The Book of Boba Fett), esibisce una certa riluttanza nel reinventarsi dopo aver già portato a termine la saga principale. Ne è un esempio lampante anche questo show che, al netto della scelta di raccontare le gesta di Obi-Wan tra gli Episodi III e IV, non era per forza costretto a riciclare su scala così vasta elementi e personaggi già noti. Forse i prossimi tre episodi ci smentiranno, con qualcosa di davvero sorprendente, ma la sensazione è che, paradossalmente, qualcosa di così popolare come il franchise lucasiano stia andando in una direzione dove, prima o poi, diventerà qualcosa che interessa solo a pochi eletti, ai fan duri e puri. E la galassia lontana lontana, anziché espandersi, continua a farsi sempre più piccola.
Conclusioni
Chiudiamo la recensione del terzo episodio di Obi-Wan Kenobi, che si concentra, in modo efficace ma anche prevedibile, sul conflitto tra Ben e il suo vecchio apprendista.
Perché ci piace
- Hayden Christensen e James Earl Jones uniscono le forze in modo potente per ridare vita a Darth Vader.
- I giochi cromatici in ottica quasi horror nella parte finale dell'episodio sono molto intriganti.
Cosa non va
- La scrittura rimane molto votata al fan service, e non sempre nel migliore dei modi.