"Quando butti giù il microfono devi essere inattaccabile". Lo dice Fabri Fibra, qui in veste di maestro Jedi, a un giovane padawan del rap in un intenso momento di del nuovo rap show di Netflix, Nuova Scena - Rhythm + Flow Italia. Lo show, partito il 19 febbraio con i primi 4 episodi, e poi entrato nel vivo della competizione con gli episodi 5, 6 e 7. E non abbiamo usato l'espressione 'maestro Jedi' a caso: mai come prima, mai come in altri talent, i giudici in scena, Fabi Fibra, Geolier e Rose Villain, sembrano essere qui non solo per giudicare, ma soprattutto per addestrare i nuovi rapper, consigliarli, guidarli. Soprattutto, tirare fuori la loro vera essenza, al di là delle pose, delle imitazioni.
In quella frase, "quando butti giù il microfono devi essere inattaccabile", c'è tutto il senso della musica rap, e dell'essere rapper oggi. Ci deve essere l'atteggiamento, perché, più di ogni altro performer, un rapper deve essere sicuro di sé, deve essere spavaldo, non abbassare mai la testa. Fa parte del gioco. E serve essere particolari: in un mondo che ormai di rapper è pieno, a fare la differenza è il timbro della voce, la personalità, la verità. Dire qualcosa di vero. Tutto questo, in Nuova Scena, arriva in modo molto chiaro. E funziona. Per usare un termine che in questo ambiente si usa molto, Nuova Scena... spacca. È un grande show, che cambia le regole del talent: ha storie, volti, e ritmo, grande ritmo. E ci dice molto del rap, un genere che esiste da più di 40 anni, ma che in molti, forse, non hanno ancora capito.
I nuovi episodi di Nuova scena: la battle, i videoclip, la semifinale
Dopo il casting molto particolare, e le prime audizioni che abbiamo visto nelle prime puntate, l'episodio 5, che ha come ospite speciale Fred De Palma, vede i 10 concorrenti rimasti in gara affrontarsi in rap battle 1 vs 1 a eliminazione diretta, dove solo il rapper più abile e provocatorio potrà passare alla fase successiva. Nell'episodio 6, che ha come special guest la regista videomaker Martina Pastori, i cinque concorrenti rimasti hanno l'occasione di produrre un videoclip originale su un proprio inedito, che sarà disponibile su Spotify. La semifinale, nell'episodio 7, vede salire sul palco di Nuova Scena delle star come Guè, Madame, Marracash e Noyz Narcos, che verranno affiancate dai quattro semifinalisti in featuring dedicati su alcuni dei loro brani più iconici: Cookies N' Cream, Tu mi hai capito, Pagliaccio, Attica. La finale (episodio 8), in cui vedremo i tre artisti più meritevoli presentare il proprio brano originale per vincere 100.000 euro, è invece disponibile da lunedì 4 marzo.
La grammatica dei talent
Nuova scena, definito il rap show di Netflix, è a tutti gli effetti un talent. Anche se, rispetto ai classici spettacoli di questo tipo, le puntate non sono settimanali, ma rilasciate a gruppi di 4, come nello stile della piattaforma. Ci sono le audizioni, le storie personali che vengono fuori, le prime sfide e le prime eliminazioni. Troviamo la suspense e quei momenti di attesa, con la musica drammatica che li sottolinea. E ci sono i responsi dei giudici e quel gioco di inganni, quei momenti in cui sembra arrivare un no e, invece, è un sì. Come a X Factor, si parte in modo semplice si arriva su palchi sempre più grandi, sempre più luminosi, sempre più ambiziosi.
Il rap? Nasce nelle strade
Ma le similitudini con X Factor finiscono qui. Il rap nasce nelle strade, lo sappiamo. E la prima grande intuizione di Nuova Scena è quella di partire da lì. Al contrario delle audizioni di X Factor che iniziano già su un palco, con le storie dei concorrenti ridotte a un paio di battute con i giudici, quelle dello show Netflix partono dalle strade. Da Roma, Napoli e Milano, e da alcuni luoghi iconici. Ma le storie dei concorrenti non si limitano a quei momenti. Le telecamere arrivano anche nei luoghi natali dei rapper, nei loro quartieri, nelle loro case, nelle loro camerette. Tutto questo dà un punto di partenza più intenso allo show, e ci fa entrare meglio nelle storie.
L'importanza dei luoghi: Napoli, Roma e Milano
I luoghi, in Nuova scena, hanno un'importanza fondamentale. "Questa è Secondigliano, è periferia, ma in fondo Napoli è periferia. Se nasci in periferia sogni di andare in centro. Se nasci in centro cosa sogni?" dice Geolier. Ogni giudice è legato a una città: Geolier a Napoli, Fabri Fibra a Roma, Rose Villain a Milano. E ogni città ha i suoi posti caratteristici. A Napoli ecco le Vele di Scampia, luogo cinematografico all'ennesima potenza, e lo sarebbe anche senza Gomorra, e piazza Ciro Esposito. E poi lo Stadio Diego Armando Maradona e il Duel, il primo club dove Geolier si è esibito. A Roma c'è il Circolo degli Artisti, o quello che ne rimane, il gazometro, altro luogo altamente cinematografico, e la Scalea del Tamburino, o scala 126, simbolo del movimento dei cantautori locali. A Milano c'è la zona della Stazione Centrale, quella dei grattacieli, le Colonne di San Lorenzo. E poi i Magazzini Generali e il Fabrique, che sono i punti d'arrivo, dove va in scena lo show. Questo partire dalla strada per arrivare al palco è una narrazione forte e riuscita.
Nuova scena ha una marcia in più: è secco, duro, ritmato, veloce
La grammatica di base è quella del talent, dicevamo. Ma il risultato è diverso. Sarà Netflix, sarà che il rap è diverso dal pop, ma Nuova scena ha una marcia in più: è secco, duro, ritmato, veloce. È montato al meglio, con una continua dialettica tra palco e strada, tra le vite precedenti dei rapper e le nuove vite che stanno per cominciare. Il montaggio è riuscito anche grazie ai giusti cliffhanger tra un episodio e l'altro. Se siamo abituati a vedere X Factor diviso in fasi come audizioni, bootcamp, home visit e live, qui le carte sono ovviamente rimescolate.
Ci sono le prime audizioni in strada e quelle successive sul palco, con il pubblico. Ma poi ci sono delle novità divertenti e decisive. C'è quella sorta di esame di riparazione che è il cypher, il freestyle di gruppo: una canzone con più rapper, in cui ognuno deve completare le strofe degli altri, e ognuno ha pochissimo tempo per scrivere le proprie bars. E poi c'è la battle di freestyle, la sfida a due, il dissing. Che non è semplicemente un ballottaggio, è una sfida nel senso che i due devono insultarsi, sfregiarsi, attaccarso. È una tradizione che in America è legata al rap. Ricordate Eminem in 8 Mile? Ecco, si tratta di questo. E chi rimane in vita dopo questa sfida deve cimentarsi in un videoclip, un altro segno che non si scherza, che questo talent show è orientato al mercato.
Fabri Fibra, Rose Villain e Geolier
A proposito di film, ricordate poi Flashdance? La scena dell'audizione finale, in cui Baby cade, chiede di ricominciare e ce la fa? Accade spesso anche qui che i concorrenti sbaglino e chiedano di ricominciare. Segno che il rap è musica complessa. Scrivere e memorizzare decine e decine di parole e di rime, spararle fuori a ritmi vertiginosi è qualcosa che solo chi ha talento può fare. Questo resta, e viene fuori da Nuova scena. Come resteranno i giudici. Quel chiedere sempre di più di Geolier, la profondità dello sguardo e i sorrisi sinceri di Fibra, la dolcezza di Rose Villain. È ancora una volta Fabri Fibra, il saggio, che in poche parole ci dice perché il rap oggi funziona e qual è il suo senso. "Chi vincerà è qualcuno che ha una forte esigenza di dire delle cose" spiega all'inizio dello show. E poi, rivolgendosi a un concorrente."Devi dire quella cosa che, quando la dici, non l'ha detta nessuno". Ecco, la chiave per essere un rapper, oggi, è proprio questa.