Disponibile dal 20 aprile 2021 Nudes, tratta dall'omonimo format norvegese, è la nuova serie in 10 episodi di Bim Produzione e Rai Fiction dedicata agli adolescenti, che si pone il difficile obiettivo di parlare di un argomento tanto complesso quanto preoccupante: il revenge porn. Distribuita in esclusiva sulla piattaforma streaming RaiPlay, questa serie antologica raccoglie le storie di tre teenager che si ritrovano a dover fare i conti con la divulgazione online di proprie immagini private, proprio lì, in quel web dove tutto scorre veloce ma che nulla dimentica. Tre ragazzi travolti dalla nudità finita online e dalle sue conseguenze, in un vortice di responsabilità individuali, in un'alternanza di vittime e carnefici che mostra tutte le insidie dei social, il loro potenziale, così come il loro possibile utilizzo come arma per ledere qualcuno nell'intimo, esporlo nudo al pubblico ludibrio. Abbiamo preso parte all'incontro stampa al quale hanno partecipato la regista Laura Lucchetti e gli attori Nicolas Maupas, Fotinì Peluso e Anna Agio e il produttore Riccardo Russo, per scoprire le difficoltà nel trattare un tema così delicato e del processo di adattamento dalla serie norvegese.
Le insidie dell'adattamento
Come già accennato Nudes è stata prodotta grazie all'adattamento di un'opera norvegese che in patria ha riscosso un grande successo. Riccardo Russo, produttore di Bim, ha così parlato delle scelte attuate per rendere questo prodotto più idoneo ad un pubblico Italiano: "Nel nostro adattamento ci sono delle linee narrative che nell'originale non ci sono, ovviamente pensate con gli autori, per arricchire la psicologia dei personaggi. È un remake ma anche un prodotto che vive di luce propria rispetto alla serie originale." Anche la regista Laura Luchetti, nel rispondere alle diverse domande, ha approfondito questo aspetto della realizzazione: "L'interpretazione l'ho fatta con il mio sguardo, l'unico che possiedo" e ha poi aggiunto: "la serie è stata approcciata con una grande intensità su più livelli: emotivo, di responsabilità e di lavoro. È stato un grande lavoro di ricerca e di casistiche. Quando ci sono eventi tragici, un tentato suicidio ad esempio, quella è solo la punta dell'iceberg, prima ci sono tante piccole espropriazioni, l'appropriazione indebita di una vita ha il suo culmine con il revenge porn. Studiando i casi, ci si rende conto che sono molto simili tra loro, per gli adolescenti il comune denominatore è una diseducazione ai sentimenti. Poi c'è quel mezzo velocissimo che è il clic che segna il punto di non ritorno."
Il lavoro con gli interpreti
Sempre la regista ha raccontato come è stato preparare i giovani interpreti a ruoli così complessi: "Con i ragazzi abbiamo provato un modo di comunicare semplice e molto umano, in modo da trovare in loro emozioni forti e vere che io non facevo altro che seguire, da vicino, senza giudicarli mai. Abbiamo tanto lavorato sull'interiorità dei ragazzi per renderli sicuri di cosa portavano in scena e sono molto felice del lavoro fatto con i miei attori." Nicolas Maupas raccontando del suo personaggio, Vittorio, ha parlato anche della sua preparazione: "I punti deboli di Vittorio sono, appunto, la diseducazione. Viene da un contesto sociale benestante che gli permette di scampare spesso i rimproveri e questo non gli ha consentito di conoscere i lati più oscuri della sua personalità. La sua debolezza è il non essere in grado di gestire la sua emotività e i social diventano l'arma del delitto. È stato un lavoro estremamente interessante sia come attore che come persona. La regista ci ha concesso vere e proprie stanze dove potevamo lavorare su noi stessi, sulla rabbia. Mi ha fatto crescere come attore e come persona."
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Ada e Sofia due adolescenti comuni
L'aspetto che più sconvolge della serie è che i protagonisti delle tre vicende principali sono adolescenti comuni che si ritrovano a dover far i conti con situazioni più grandi di loro, schiacciati dal peso delle proprie azioni e del giudizio altrui, nonché da una violazione che li colpisce nell'intimo. Fotinì Peluso ha raccontato così la sua Sofia: "È più piccola di come sono io ora. Con la regista siamo andate a ripescare una certa spensieratezza e le mie debolezze di allora sono diverse da quelle che ho adesso. Il punto debole di Sofia è che non è mai esente da colpe, ma essendo troppo presa da se stessa non si rende conto di non prestare attenzione ad alcune componenti del gruppo e questo danneggia anche le persone intorno a lei. Crea una bolla intorno a sé. La relazione con Giovanni diviene qualcosa di sacro che viene poi dissacrato da quello che succede." Anche Anna Agio ha parlato del suo personaggio e lo ha fatto in modo tenero, quasi fosse un'amica più piccola: "Ada ha 14 anni, è più giovane rispetto agli altri due protagonisti, lei non si sente molto pronta, vorrebbe restare nel nido dell'infanzia e prova a seguire il gruppo. Guidata dalla sua insicurezza si ritrova ad affacciarsi al buco nero del revenge porn. Subendo una grande metamorfosi, riuscirà a diventare più forte. Questa esperienza mi ha arricchito e se un giorno incontrassi Ada per strada l'abbraccerei."