Notte di mezza estate, la recensione: dalla Norvegia il Midsommar formato melò

La recensione di Notte di Mezza estate: la serie norvegese ambientata nel giorno di Midsommar tratta - senza incidere - una crisi coniugale. In streaming su Netflix.

Notte di mezza estate, la recensione: dalla Norvegia il Midsommar formato melò

Nella recensione di Notte di mezza estate descriveremo come il racconto di una famiglia possa scivolare via fluido in pochi episodi seppur lasciando addosso la sensazione di aver trattato tutto e niente. Perché la serie Netflix parte dai preparativi per la festa del Midsommar che la capofamiglia Carina (Pernilla August) vuole a tutti i costi festeggiare alla maniera svedese, boicottando invece la versione norvegese, troppo noiosa. Non ne capisce il senso, il marito Johannes (Dennis Storhøi) visto che quello sarà anche il giorno in cui, riunita la famiglia, comunicheranno a tutti un segreto che li riguarda. Lunga 5 episode brevi da 30 minuti, scopriamo non solo questo fantomatico messaggio da comunicare a reti unificate ma anche tutti i protagonisti di questa famiglia allargata che comprende le due figlie della coppia, una delle quali, Hanne (Amalia Holm) è sul punto di sposarsi con Darius (Peiman Azizpour), i genitori e il fratello di quest'ultimo, lo zio Håkan (Christopher Wollter), fratello di Carina e scapolo incallito che si accompagna alla ventisettenne Sara (Fanny Klefelt), la figlia di Johannes, Petronella, sorellastra di Hanne e Helena e infine due ospiti inaspettati, l'ex di Hanne e sua madre.

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Notte di mezza estate, dalla Norvegia una serie Netflix

Piccoli grandi drammi familiari si avvicendano in Notte di Mezza Estate con un aplomb particolarmente scandinavo a dimostrazione che, paese che vai, approcci diversi che trovi. La premessa è quasi simile a un A casa tutti bene di Muccino ma lo svolgimento ricorda più Chesapeake shore ed al massimo Parenthood che gli estremismi e la passionalità della famiglia all'italiana. Notte di Mezza Estate entra ed esce dalla vita e la testa dello spettatore con troppa facilità e rimane impresso nella mente giusto il tempo di quel click in più che alimenta l'algoritmo.

Troppi personaggi per una miniserie

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Notte di mezza estate: foto di famiglia!

Quando sembra che finalmente si sia pronti per pranzare alla tavolata sotto il sole leggero del giugno norvegese, Carina annuncia che gli ospiti non sono 11 ma 13 in barba alla superstizione, perché ha invitato senza preavviso, né permesso, anche l'ex storico della figlia Hanne e sua madre. Non osa trascurare quasi nessuno dei suoi personaggi, il creatore Per-Olav Sørensen, e dunque, c'è almeno un flashback per quasi ognuno di loro, spiegando i loro background. È facile capire come soli 5 episodi di mezz'ora non bastino a soddisfare la curiosità, e salvo un intreccio di situazioni che riesce a raggruppare almeno il blocco delle sorelle, Notte di mezza estate mette in campo, in ordine, una storia di adulterio, quella di un amore non corrisposto, una malattia terminale, un figlio inaspettato in arrivo, una crisi coniugale. Troppo per una miniserie.

Chesapeake Shore norvegese

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Il Midsommar secondo la serie Netflix

Come detto, se non fosse per la lingua norvegese e le aringhe ingurgitate in quantità industriale, vista da lontano la super famiglia al completo di Carina e Johannes potrebbe confondersi con quella statunitense di Chesapeake Shores, ambientata sulle coste del Maryland. Il cinema scandinavo ci ha sempre abituato ad emozioni meno patinate e più dirette ma evidentemente qui la mancanza di tempo ha fatto la differenza sulla serialità norvegese e il risultato sono situazioni risolte in una superficialità ancora maggiore di quella a cui prodotti in stile Hallmark da cartolina come Chesapeake Shores, appunto, ci hanno abituato. Eccezion fatta per il modo in cui la macchina da presa si sofferma sui due padroni di casa, indugiando sulla riflessione del tempo che passa e il tentativo di digerire che, le cose, da quel momento in poi, non saranno più le stesse, Notte di mezza estate salta da una situazione all'altra senza crederci troppo e senza nessun contatto vero con la realtà. Lo citiamo nuovamente per tenere il punto: poteva essere un A casa tutti bene in salsa norvegese, con tutto il pathos che ne sarebbe derivato e invece è una dimenticabile commedia corale.

Una seconda vita dopo i 60

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Pernilla August, da Star Wara a Notte di mezza estate

Forse la serie avrebbe dovuto effettivamente puntare tutto sulle donne, a cominciare dal personaggio di Carina, interpretata da Pernilla August, unico volto familiare anche al pubblico scevro della cinematografia del nord Europa. L'attrice che ha fatto il suo debutto sul grande schermo nel leggendario Fanny e Alexander di Ingmar Bergman, tra i suoi ruoli più famosi vanta quello di Shmi Skywalker, la madre di Anakin Skywalker in Star Wars: Episodio I - La minaccia fantasma e S_tar Wars: Episodio II - L'attacco dei cloni_. La crisi di Carina, che a 60 anni non vuole arrendersi ad altri 30 di una vita mite solo dedita ad eventuali nipoti ed è pronta a lasciare marito e famiglia per giocarsi una seconda possibilità è il territorio sfortunatamente non esplorato abbastanza dalla serie a favore di dinamiche prevedibili ed evitabili. Allo stesso modo, il lato oscuro di Hanne che, pur avendo un quasi marito perfetto, cerca la trasgressione e si sente inadeguata al futuro che l'aspetta, era l'altro percorso incerto che sarebbe stato bello approfondire, sacrificato invece alla mercé di cliché narrativi.

Conclusioni

Concludiamo questa recensione di Notte di Mezza Estate segnalando che questa miniserie pecca del non aver voluto approfondire la storia del suo personaggio più interessante, quello della capofamiglia Carina interpretata dalla più internazionale nel cast, la Pernilla August di Star Wars. I 5 episodi di cui si compone lo show creato da Per-Olav Sørensen provano a spiegare le vite di tutti i personaggi di questa festa di Midsommer, pena conoscere superficialmente tutti ma nessuno veramente.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
4.5/5

Perché ci piace

  • Tratta un tema importante come quello delle seconde possibilità, in tarda età
  • Ci riconcilia con la parte ludica delle feste di mezza estate
  • Ha un cast valido soprattutto per Pernilla August, Amalia Holm e Dennis Storhøi.

Cosa non va

  • I personaggi sono troppi da conoscere in 5 episodi.
  • Vuole raccontar tutto di tutti i personaggi trascurando quelli veramente interessanti.
  • Risolve alcuni dilemmi con superficialità e tratta tutto in maniera patinata e convenzionale.