Di stelle e di numeri, di fortune e di sogni. In mezzo, l'attualità fortissima di Eduardo De Filippo che, nella miglior tradizione partenopea, ha stabilito la metrica del dramma vestito da commedia, rivolgendosi direttamente ad una platea larghissima. Così, se l'attualità è ancora preponderante, la Rai prosegue (con fortuna, visto lo share) il suo ciclo dedicato ad Eduardo con la Collection De Filippo, una vetrina di film tv che trasportano al meglio il senso teatrale del drammaturgo napoletano, rivenendone le riflessioni e le comicità, facendosi ovviamente riflesso contemporaneo. Dopo gli ottimi Natale in casa Cupiello e Sabato, domenica e lunedì di Edoardo De Angelis, oltre a Napoli milionaria! diretto però da Luca Miniero (tutti disponibili su Rai Play) e Filumena Marturano di Francesco Amato, ecco anche Non ti pago, trasposizione firmata ancora da De Angelis e prodotta da Picomedia e Rai Fiction.
E, nemmeno a dirlo, il tema si allaccia in parte a quello già anticipato in Napoli Milionaria! (qui la recensione). Un'anticipazione tipica di Eduardo, adiacente al senso di cambiamento: se la tragedia è in agguato, De Filippo ha osservato meglio di chiunque altro i mutamenti italiani, che sarebbero arrivati con il Dopo Guerra. Se il film di De Angelis è ambientato negli Anni 50, invece che nel 1940 (anno in cui la commedia venne messa in scena per la prima volta), è perché ciò che raccontava De Filippo, nel pieno del Secondo Conflitto, si sarebbe effettivamente radicato vent'anni dopo: la famiglia che cambia, e che ambisce ad una ricchezza immediata e smaccatamente borghese.
Non ti pago, la trama: cosa vedremo nel film con Sergio Castellitto
Ma cosa vedremo in Non ti pago? La sceneggiatura, su soggetto di De Filippo, è scritta da Massimo Gaudioso insieme ad Edoardo De Angelis, e ha per protagonista Ferdinando Quagliuolo (interpretato da Sergio Castellitto), marito ben poco empatico, e accanito giocatore, che ha ereditato un banco lotto dal padre appena morto. Ferdinando, sposato con Concetta (Maria Pia Calzone) e papà di Stella (Pina Turco), passa il tempo ad escogitare trucchi e modi per trovare i numeri vincenti. Come? Di notte, insieme al fidato servitore Aglietiello (Giovanni Ludeno), scruta le stelle e le nuvole, speranzoso di ottenere la combinazione giusta da giocare. Se la verità sta in cielo, la fortuna è terrena. Non quella di Ferdinando, ma quella di Mario Bertolini (Gianluca Di Gennaro), 'impiegato di Quagliuolo innamorato di Stella, nonché fortunato vincitore di una quaterna. Chi gli ha dato i numeri vincenti? Don Saverio, il defunto padre di Ferdinando, apparendogli in sogno. Quagliuolo, iracondo, farà di tutto pur di ottenere il remunerativo biglietto. I soldi, secondo lui, gli spettano di diritto!
Il viaggio di Eduardo De Filippo
A proposito di Non ti pago, Edoardo De Angelis ha spiegato, nel corso di diverse interviste (il film è stato girato nel 2021), che "De Filippo è riuscito ad unire il dolore con la gioia. Le sue rappresentazioni sono tragiche, ma lo spettatore coglie la potenza del messaggio attraverso la risata". A leggere la trama, notissima, di Non ti pago, si rintraccia quindi il netto cambiamento italiano esploso con il boom economico: un benessere in un certo senso individuale, capace di vivere nello spazio ristretto di una sola generazione, senza aver la premura di spartire quella ricchezza, poi esaurita, alle generazioni future. Tra l'altro, Non ti pago, che ha debuttato l'8 dicembre del 1940 al Teatro Quirino di Roma, è stata la prima opera capace di legittimare la grandezza di Eduardo come autore, facendo drizzare le antenne alla critica di spessore (tra tutti, Ennio Flaiano).
Successivamente, tra anatemi, inquietudini, umanità fragile e stravolgimenti sociali ed economici, Non ti pago ha fatto il giro dei teatri (anche internazionali) venendo invece portato al cinema per la prima volta già nel 1942, nella pellicola di Carlo Ludovico Bragaglia. Un viaggio lungo ottantacinque anni, e ora impreziosito da un film televisivo che non rinuncia alla grande tradizione cinematografica italiana: basti pensare alla fotografia curata da Agostino Vertucci, alle musiche di un maestro come Enzo Avitabile o ai costumi di un premio Oscar come Massimo Cantini Parrini.