Jack Carson ha seguito le orme paterne ed è ora al comando di un team di vigili del fuoco paracadutisti, che opera in una remota zona boschiva della California. Carson, il cui genitore è morto proprio durante lo svolgimento del suo lavoro, è un uomo integerrimo e coraggioso, ma spesso il suo orgoglio l'ha reso protagonista di diverse disavventure. Negli ultimi tempi parte della sua squadra lo ha abbandonato, e al momento si ritrova con un personale ridotto. I soli tre rimasti a coadiuvarlo sono Mark Rogers, Rodrigo Torres e il corpulento e taciturno Ascia.
Come vi raccontiamo nella recensione di Non si scherza col fuoco, una nuova missione attende ora Jack e i suoi uomini, ovvero il salvataggio di emergenza di tre fratelli: l'adolescente Brynne, Will di dieci anni e la piccola Zoey. Salvataggio che riesce alla perfezione, con tanto di riprese ad hoc che giungono fino al commissario capo Richards, prossimo ad andare in pensione e alla ricerca di un sostituto. Ruolo molto ambito da Carson, il quale però si trova ora a prendersi cura dei tre consanguinei in concomitanza con la tempesta che sta devastando la zona. A dargli una mano la preziosa collaborazione della dottoressa Amy Hicks, un'ambientalista che ha segretamente una cotta, ricambiata, per lui.
A fiamma bassa
Il problema principale di operazioni realizzate con lo stampino come Non si scherza col fuoco è nella loro eccessiva prevedibilità, nel ripercorrere per l'ennesima volta un sentiero già tracciato innumerevoli volte - e in maniera migliore - da altri con soltanto minime variazioni al plot base, ormai risaputo e scontato nelle sue presunte evoluzioni. E d'altronde nell'ora e mezzo di visione tutto va ampiamente come previsto, con retorica, sentimentalismo, love-story e lieto fine rivolti spudoratamente a quel pubblico di famiglie che non a caso ha risposto discretamente, almeno in patria, al botteghino. Non che il film sia totalmente disprezzabile e una manciata di risate qua e là fanno anche capolino, ma la varietà di situazioni che si presentano all'interno del racconto non ha nulla di originale: dall'inondazione di schiuma al cambio del pannolino, dalla biciclettina rosa sulla quale il protagonista si impegna in uno spericolato inseguimento alle papere sullo scorrere dei titoli di coda, sembra di assistere a un banale copia / incolla dei vari cliché del filone.
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Un giorno per caso
Citazioni ad Apocalypse Now (1979), personaggi disegnati su uno stereotipo ormai archetipico - basti osservare il rapporto tra il rude e gigantesco Ascia e la piccola Zoey, modellato sull'incontro del leggendario Frankenstein (1931) di James Whale - scontri generazionali sulle passioni musicali (con Johnny Cash costretto a lasciare spazio ai moderni BTS) e quel pizzico di sano machismo action ad alto tasso di testosterone che non poteva non essere sfruttato data la scelta del main character, interpretato da un John Cena ormai a suo agio in ruoli leggeri. Proprio il cast, che vanta in altri ruoli chiave attori come John Leguizano, Judy Greer e Brianna Hildebrand, riesce con la sua simpatia a rendere leggermente più interessanti dei personaggi altrimenti sin troppo standardizzati, schiavi di logiche narrative impersonali e castranti.
Quello scatenato trio
Certo queste piccole pesti che sconquassano la caserma dei pompieri finiscono per riciclare un topos quanto mai abusato nel tentativo di ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo. E quando i quattro coraggiosi vigili del fuoco si recano a un negozio di giocattoli per far man bassa di acquisti da regalare ai tre monelli, torna alla mente la verve consumistica di Arnold Schwarzenegger in un grande scult degli anni Novanta come Una promessa è una promessa (1996). Gag e battute si susseguono ad alto ritmo ma raramente vanno a segno e l'impressione è quella di trovarsi di fronte a un'operazione approssimativa costruita in fretta e furia nella gestione di algoritmi e scopiazzature, mai in grado di risultare convincente anche nei momenti apparentemente più divertenti, sempre figli di un approccio superficiale al genere.
Conclusioni
Una squadra di coraggiosi, ma pasticcioni, pompieri paracadutisti si ritrova dopo un salvataggio di emergenza a prendersi cura di tre fratelli di età variabile - dalla primogenita adolescente a una bambina di quattro anni - in attesa che le condizioni meteo gli permettano di ricongiungersi ai genitori. Nella caserma ne accadranno di tutti i colori, tra verità nascoste e love-story in divenire... Come vi abbiamo raccontato nella recensione di Non si scherza col fuoco, ci troviamo davanti a una commedia per famiglie che ricicla senza particolare inventiva uno schema base classico, con gag e battute viste e riviste qui proposte con variazioni minime quando non nulle. La generale simpatia del cast capitanato da John Cena offre qualche sporadico momento di divertimento, ma l'ora e mezzo di visione è troppo velleitaria e banale per risultare anche interessante.
Perché ci piace
- Un cast simpatico ed eterogeneo...
Cosa non va
- ...alle prese con personaggi privi di spessore.
- Sceneggiatura banale e ricolma, volontariamente o meno, di stereotipi.
- Stilisticamente anonimo.