Debutta in anteprima assoluta Non pensarci - La serie, la nuova fiction televisiva prodotta da Pupkin, ITC Movie e Wilder per Fox Channels e La7. Con la regia di Gianni Zanasi (che aveva diretto anche l'omonimo film) e Lucio Pellegrini (I Liceali), la serie è un ritratto divertente e surreale di una famiglia costantemente sull'orlo di una crisi di nervi, i Nardini, un tempo facoltosi imprenditori nel campo della fabbricazione di ciliegie sotto spirito ed oggi ad un passo dalla bancarotta.
Dopo aver conquistato pubblico e critica alle Giornate degli Autori della Mostra del Cinema di Venezia 2007, i Nardini sbarcano ora sugli schermi televisivi (saranno in onda su Fox dal 18 Maggio e da gennaio su La 7) perché hanno ancora molto da raccontare.
Il cast del film, che ritroviamo quasi al completo, non ha esitato ad aderire al progetto per tornare a rivestire i panni degli irresistibili personaggi; ci sono quindi Stefano (Valerio Mastandrea), il secondogenito, che ha lasciato da anni la famiglia per tentare la carriera di musicista rock, Alberto (Giuseppe Battiston), il primogenito nonché diretto erede della fabbrica e Michela (Anita Caprioli), la quale ha rifiutato una prestigiosa cattedra all'estero per restare in provincia a lavorare con i delfini del parco acquatico. Assieme a loro ci sono la moglie di Alberto Giulia (Anna Ferzetti), la madre Silvana (Gisella Burinato) costantemente sotto effetto di psicofarmaci e l'amica Marta (Luciana Littizzetto) che l'aiuta a combattere la depressione incipiente. La situazione sembra precipitare quando i figli ricevono una notizia inaspettata: il padre Walter (Teco Celio) ha avuto un infarto. In un crescendo di situazioni surreali i Nardini faranno di tutto per salvare la ditta di ciliegie.
Durante la seconda giornata del Telefilm Festival 2009 il cinema Apollo ha avuto il piacere di ospitare i tre attori che interpretano i figli di casa Nardini, oltre ai registi Gianni Zanasi e Lucio Pellegrini. Stefania Carini, esperta di televisione e scrittrice del libro Il testo espanso, ha presenziato il dibattito successivo alla visione del pilot Beautiful People, ponendo domande agl'invitati ed aiutando quindi ad approfondire i temi che Non pensarci vuole raccontare.
Si sta verificando, nell'ultimo periodo, una tendenza da parte della televisione a pescare dal cinema, come è già accaduto con Quo vadis, baby? e Romanzo Criminale, questo perché la serie ha la possibilità di prendere il materiale narrativo di un film ed espanderlo. Come avete espanso i Nardini?
Gianni Zanasi: In realtà a noi il tutto ci è risultato essere più contratto perché avevamo a disposizione solo venticinque minuti di tempo per condensare la vicende, ma possiamo dire che, nella serie, i personaggi sono più liberi di agire.
Lucio Pellegrini: Avendo a disposizione un certo numero di episodi i personaggi possono interagire maggiormente tra loro.
Come sono i personaggi?
Anita Caprioli: Non pensarci vuole sottolineare l'inadeguatezza di queste figure che, alla fine, riescono a suscitare tenerezza in chi li guarda. I tre fratelli, diversamente da quello che si crede, sono molto simili tra loro.Giuseppe Battiston: Il discorso è stato ripreso da dov'era rimasto e si assisterà ad una crisi, ad un vero disfacimento progressivo dei personaggi.
Valerio Mastandrea: Abbiamo avuto la possibilità di approfondire. Eravamo tutti molto consapevoli di chi fossero i Nardini e quindi la serie è venuta fuori come una cosa automatica. Stefano Nardini è un modello riscontrabile in molti uomini che ci circondano; viene mostrato il rovescio della medaglia: ognuno è l'opposto di quello che crede di essere.
Dunque la crisi dei personaggi è il vero motore della serie...
Gianni Zanasi: Assistiamo al classico meccanismo di essere chi non si crede perciò la crisi è spontanea.
L'idea della ciliegia è interessante: la golosità che si scontra con la realtà vissuta dai personaggi!
Lucio Pellegrini: E' vero, inoltre la ciliegia dà un tocco vintage.
La narrazione e la recitazione sono più surreali rispetto al film?
Anita Caprioli: Del film sono stati estesi alcuni elementi però gli ambiti famigliari, nella serie, appaiono ancora più assurdi.
Lucio Pellegrini: Abbiamo mantenuto un livello alto di commedia, addolcito dai flashback che mostrano i tre ragazzi da piccoli.Non pensarci sembra essere un family drama diverso da quelli che, al momento, vengono trasmessi in televisione (I Cesaroni primo tra tutti)...
Lucio Pellegrini: Non è mai stato creato nulla di simile per cui l'idea di una serie di questo tipo ci è sembrata innovativa!
Ci saranno dei nuovi personaggi, ad esempio Luciana Littizzetto, i quali introdurranno nuove linee narrative.
Gianni Zanasi: Oltre a Luciana c'è anche l'antagonista Francesco (Paolo Sassanelli), il direttore squalo con un'affezione morbosa verso la fabbrica Nardini.
Come è stato fare il remake di sé stessi?
Valerio Mastandrea: Io non l'ho trovato un vero e proprio remake ma un approfondimento.
Anita Caprioli: Sono state sviluppate drammaturgicamente cose diverse, possibilità di vivere ogni volta una nuova esperienza.
Quanto tempo è passato, a livello narrativo, tra il film e la serie? Avete usato materiale precedentemente scartato dal film?
Gianni Zanasi: Sono passati circa due anni e mezzo e non abbiamo riciclato materiali visivi, forse può essere capitato con la sceneggiatura: scrivendo mi venivano in mente alcune cose che avevo scartato e quindi le utilizzavo per la serie, però non è una vera forma di riciclo.
Per gli attori c'è stata differenza tra girare per il cinema e farlo per la tv?
Anita Caprioli: C'è una differenza di scrittura e di budget a disposizione ma l'ambizione di Non pensarci era quella di portare una qualità alta in televisione.
Quali sono le caratteristiche del vostro personaggio che avete più o meno apprezzato?
Valerio Mastandrea: Quando si affrontano personaggi con una certa comicità è difficile trovare dei difetti. Stefano crede di essere diverso invece è forse il più normale della famiglia. A me questo contemporaneamente piace e non piace.Anita Caprioli: Michela è una ragazza impulsiva, apprezzo questo suo lato.
Giuseppe Battiston: Non ci sono elementi che non mi piacciono di Alberto, anzi, lo ammiro e vorrei che m'insegnasse a stare al mondo!