Non c'è due senza tre
La Seconda Guerra Mondiale è ormai conclusa e i coniugi Evelyn e Rick O'Connell si sono ritirati a vita privata e tranquilla nella loro splendida e lussuosa dimora. Ma per due come loro è impossibile resistere al brivido dell'avventura ed ecco che di lì a poco si ritroveranno ad aiutare il figlio Alex, studioso di archeologia come da tradizione familiare, nel tentativo di placare le ire funeste di un'antica mummia orientale, quella dell'imperatore cinese Han, condannato 2000 anni prima per questioni d'onore e d'amore a vivere imprigionato insieme al suo esercito tra la vita e la morte in statue di terracotta. Dopo esser stati sepolti per migliaia di anni, sia l'imperatore che il suo esercito vengono risvegliati dal giovane Alex, da tempo alla ricerca di una scoperta che finalmente offuschi l'ingombrante figura paterna. Richiamati dalle autorità per una missione apparentemente innocua, i coniugi O'Connell accetteranno di recarsi a Shanghai per restituire ai cinesi l'Occhio di Shangri-La. Non sanno però che sarà proprio quell'oggetto meraviglioso a risvegliare definitivamente l'imperatore dal suo sonno e a spingerlo nuovamente alla ricerca della fonte della vita eterna. Solo loro sono in grado di fermare il suo folle progetto di potere sul mondo...
Dopo gli incassi stratosferici dei primi due episodi (a voler essere precisi sono tre con il prequel Il Re Scorpione) sarebbe stato quanto meno inusuale non concedersi un terzo tempo. Hanno atteso sette anni (anche se dai risultati non sembra proprio un film dei più 'meditati') ma alla fine ecco servito un nuovo episodio della saga mummiesca, che per la verità di nuovo ha ben poco, ma che riesce
comunque ad intrattenere senza annoiare. Si registra un cambio della guardia alla regia (Stephen Sommers diventa produttore e subentra il Rob Cohen di Fast and Furious e xXx), qualche importante new entry nel cast (Maria Bello prende il posto della Weisz al fianco di Brendan Fraser e dall'oriente con furore arrivano in gruppo Jet Li, Isabella Leong e Michelle Yeoh). Nulla di nuovo sul fronte occidentale quindi, qualcosa di interessante arriva dal fronte orientale. La squadra di realizzatori, che rimane più o meno invariata, ripropone al pubblico lo stesso mix vincente di umorismo e spettacolarità propinato qualche anno fa, portato un po' più all'eccesso: l'umorismo si tramuta in qualche occasione in parodia, l'azione e il ritmo raggiungono picchi impensabili, torna qualche fantasiosa venatura horror e il calderone di effetti speciali (talvolta visibilmente raffazzonati) e ambientazioni si fa ancor più variegato per tentare di raggiungere davvero tutti i gusti. In qualche occasione si ha la sensazione di assistere ad una brutta copia di Indiana Jones, ad un'avventura banale e senz'anima, ad una storia frenetica che non lascia spazio di azione ed evoluzione ai suoi personaggi schiacciandoli nella artificiosità del contesto. Certo è che le 'mutazioni' dell'imperatore (interpretato da un irriconoscibile Jet Li) sono quanto di più straordinario si sia mai visto su uno schermo. Difficile digerire tutto questo per chi non è predisposto verso un certo tipo di intrattenimento, ma chi ha amato i primi due capitoli non rimarrà di certo deluso. Se siete alla ricerca di un film per famiglie leggero, godibile e divertente, di quelli da guardare strafogandosi di popcorn senza il minimo impegno mentale allora La Mummia - La tomba dell'Imperatore Dragone è quel che fa per voi. Altrimenti tenetevene alla larga.Movieplayer.it
3.0/5