Il volto preraffaellita di Carolina Sala arriva subito, nella prima scena di Noi anni luce, il film di Tiziano Russo in uscita al cinema il 27 luglio. Ed è subito un piacere rivedere uno dei volti più belli del nostro cinema. Gli occhi sono vispi, luminosi, i famosi capelli ricci sono raccolti, il fisico minuto è avvolto da una tuta sportiva. Elsa, la protagonista del film, è un'atleta, fa canottaggio, e proprio durante una gara accade qualcosa che le cambia la vita. E proprio quei capelli saranno la chiave del film, della storia, e della sua interpretazione, coraggiosa e intensa.
Come vi racconteremo nella recensione di Noi anni luce, il film è una commedia romantica con ostacolo, un genere ben preciso che arriva dagli Stati Uniti (e infatti è un remake di un'opera americana). Il risultato è un film perfettamente a target, che si muove in un filone consolidato ma ha una sua originalità, ha le sue sorprese. E attori (protagonisti e non) in ottima forma. Carolina Sala su tutti.
Elsa alla ricerca dell'uomo che può salvarle la vita
Elsa (Carolina Sala), ha 17 anni. Ha una madre molto protettiva che la adora (Caterina Guzzanti), deve fare l'ultimo anno di liceo e poi iscriversi a ingegneria. È anche una sportiva, pratica il canottaggio. Proprio durante una gara, all'improvviso, si sente male e viene ricoverata. Così scopre di essere affetta da leucemia. Per guarire ha bisogno di un trapianto di midollo, e il solo a poterglielo donare è suo padre. Però ha lasciato la madre prima ancora che Elsa nascesse, e lei non lo ha mai conosciuto. Così parte per un viaggio alla ricerca dell'uomo che può salvarle la vita. Ad accompagnarla c'è Edo (Rocco Fasano), un ragazzo conosciuto in ospedale affetto dalla stessa malattia di Elsa.
Caterina Guzzanti a Giffoni 2023: "Con Lillo quando ci incontriamo ci annusiamo come cani!"
Sulla scia di Colpa delle stelle e A un metro da te
Come abbiamo scritto sopra, Noi anni luce è un film che si muove lungo uno schema consolidato, su binari sicuri, per poi deragliare. E prendere strade inattese. Noi anni luce è una rom com con ostacolo, con la malattia come "villain" a dividere, ma in fondo anche a unire, due ragazzi. Un (sotto)genere codificato e preciso, che gli americani fanno da tempo e che noi, in Italia, facciamo bene a rifare, visto che film di questo tipo vengono bene anche a noi. E che, soprattutto, hanno un target, un loro pubblico. Noi anni luce arriva sulla scia di opere come Colpa delle stelle e A un metro da te, ma anche di un film italiano, come Sul più bello, che aveva cambiato le regole del genere, puntando sull'ironia e il ribaltamento del punto di vista. Anche Noi anni luce prova a cambiare le regole del gioco, ma in modo diverso.
Storia d'amore, road movie, romanzo di formazione
Noi anni luce, in realtà, è più film in uno. C'è la malattia che divide e unisce i due protagonisti, ma c'è anche una storia d'amore che non decolla subito e per un po' resta in bilico tra amicizia e qualcosa di più. In questo senso Rocco Fasano, volto particolarissimo ed espressivo, è bravissimo a rendere un personaggio che si muove tra amicizia e seduzione. C'è il road movie, in cui i due ragazzi si conoscono, e conoscono anche altre persone che saranno importanti per loro. C'è la ricerca del padre, e quindi il romanzo di formazione. E ci sono alcune sorprese, a livello narrativo, che rendono la visione più emozionante, oltre all'emozione che scaturisce dal tema del film. Noi anni luce riprende in modo efficace gli stilemi di alcuni film americani: guardate, ad esempio, la sequenza in spiaggia, tra controluce e ralenti. Ma Tiziano Russo (che arriva da Skam Italia e di teen drama se ne intende) sceglie spesso di mettere la macchina da presa dove non è scontato sia: vedi alcune riprese con i soggetti distesi, presi dall'alto, o di lato, ad altezza terreno.
Vetro, Carolina Sala: "È stata un'esperienza totalizzante e, dopo il lockdown, quasi catartica"
Carolina Sala, una prova coraggiosa
E torniamo da dove eravamo partiti, da Carolina Sala e dai suoi proverbiali capelli ricci, il suo elemento distintivo. Quei capelli che in Vetro diventavano la chiave della regia e dello stile del film, per come raccoglievano su di sé la luce e i colori e diventavano l'immagine portante del film. Qui, per le necessità della storia, per il ruolo in cui l'attrice si immerge, vengono eliminati dopo pochi minuti di film. I capelli corti, le sopracciglia attenuate, un pallore e un volto emaciato, anche grazie al trucco, fanno entrare Carolina Sala in un nuovo personaggio, in cui è perfettamente credibile. E non è facile rinunciare alla propria immagine per entrare in un personaggio. E anche per questo la prova dell'attrice è coraggiosa.
Il senso di Carolina Sala per la luce
Da Fedeltà a Vetro fino a questo Noi anni luce, Carolina Sala non ha sbagliato un colpo. Anche senza quei capelli lunghi e ricci su cui si posava la luce in questo film è incredibilmente luminosa. Qui, in particolare, tutta l'attenzione è sugli occhi, che in più di una sequenza brillano, ogni volta di colori diversi. Che sia il neon delle luci notturne, o il sole durante una giornata estiva, l'espressività dell'attrice e il modo di riprenderla di regia e direzione della fotografia fanno risaltare quella parte di volto che si dice sia lo specchio dell'anima. In ogni film in cui l'abbiamo vista Carolina Sala è illuminata alla perfezione. E questo ci fa pensare che molto probabilmente questa è anche una sua dote. Quella di attrarre la luce, di catturarla e rifrangerla ogni volta in colori nuovi. Come se fosse un prisma, o un cristallo prezioso.
Conclusioni
Coma vi raccontiamo nella recensione di Noi anni luce, il film è una commedia romantica con ostacolo, un genere ben preciso che arriva dagli Stati Uniti. Il risultato è un film perfettamente a target, che si muove in un filone consolidato ma ha una sua originalità, ha le sue sorprese. E attori (protagonisti e non) in ottima forma. Carolina Sala su tutti.
Perché ci piace
- La prova di Carolina Sala, volto nuovo del nostro cinema, coraggiosa e mimetica.
- Il senso per il teen drama di Tiziano Russo, che usa gli stilemi del genere, ma crea un film originale.
- Le svolte narrative che rendono il film ancora più emozionante.
- Le interpretazioni degli attori, dal protagonista Rocco Fasano e Caterina Guzzanti e Fabio Troiano.
Cosa non va
- Nonostante il film provi a innovare sul genere, a qualcuno potrà sembrare una storia già vista.