Night Teeth, la recensione: a spasso con i vampiri su Netflix

La recensione di Night Teeth, action dalle tinte horror disponibile su Netflix che cerca di reinventare la mitologia dei vampiri.

Night Teeth 4
Night Teeth: un momento del film

Con la recensione di Night Teeth torniamo su Netflix e più precisamente nei meandri del catalogo che, nel mese di ottobre, si riempiono di titoli in qualche modo legati al genere horror. In questo caso la componente strettamente da brivido è ridotta al minimo, poiché come è la prassi da alcuni anni (basti pensare al franchise di Underworld) i vampiri sono diventati terreno fertile per l'applicazione del filtro action. È quello che accade nel film di Adam Randall, che arriva a riempire l'archivio della piattaforma di streaming con una storia a base di complotti secolari e bizzarri episodi notturni, in quello che sulla carta potrebbe essere il primo capitolo di un universo espanso (gli accenni mitologici si prestano a ulteriori approfondimenti). Se sarà effettivamente così lo deciderà il famoso algoritmo, tipicamente propenso a dare una posizione di rilievo a questo tipo di produzioni.

Two Girls, One Driver

Night Teeth 3
Night Teeth: una scena del film

Night Teeth è ambientato in un universo dove umani e vampiri coesistono pacificamente da centinaia di anni, grazie a tre regole a cui i succhiasangue devono obbedire: non devono farsi scoprire; non possono nutrirsi di chi non è consenziente; e non possono accedere senza permesso a una determinata zona di Los Angeles, dove ai tempi ci fu una battaglia brutale fra le due fazioni. Alcuni vampiri altolocati non vogliono più stare al gioco, e così inizia una lotta a distanza fra Victor (Alfie Allen), e Jay (Raul Castillo), quest'ultimo un membro del consiglio segreto che monitora il rispetto della tregua. Suo fratello Benny (Jorge Lendeborg Jr.), un autista freelance, lo sostituisce per un incarico notturno: portare in giro Blaire (Debby Ryan) e Zoe (Lucy Fry) mentre queste visitano diversi locali losangelini. Benny, però, non è al corrente dell'esistenza dei vampiri quando accetta il lavoro, e quando scopre la verità si ritrova, suo malgrado, al centro di una lotta che potrebbe mettere a repentaglio il mondo intero, soprattutto alla luce della scoperta che le sue due clienti non sono sempre attente al rispetto delle tre condizioni di cui sopra...

Underworld: Blood Wars, quando un franchise non vuole morire

Se questo è un vampiro

Night Teeth 1
Night Teeth: un'immagine del film

In apertura di articolo abbiamo menzionato Underworld e i suoi vari seguiti, e il film di Adam Randall segue il loro esempio con una voce narrante che introduce il contesto "storico" all'interno di una prima sequenza action - un inseguimento automobilistico - che dovrebbe dare il tono al resto dell'operazione. Lo fa, ma non nel modo che ci aspetteremmo: tra il timbro monotono e svogliato della voce e il montaggio che sacrifica il ritmo, l'incipit dà vita a un mondo esangue, privo di energia, e così rimane per quasi l'intera durata della pellicola, al netto dell'impegno di gran parte del cast (con l'eccezione di Allen, sprecato nei panni del vampiro cattivo) e di alcune sequenze che puntano sul divertimento e rinunciano all'eccessiva seriosità (vedi il cameo di Megan Fox, attrice sottovalutata che qui ha l'unico difetto di apparire troppo poco). Ma sono poche, sparute gocce di emoglobina cinematografica in quello che altrimenti è un miscuglio che con il sangue ha poco da spartire, tra spiegoni insipidi, uccisioni a dir poco anemiche e momenti action che per la maggior parte risultano non pervenuti. Forse basterà per distrarre l'utente medio di Netflix che vuole solo spegnere il cervello per un paio d'ore, ma dato il periodo dell'anno in cui il film debutta sul servizio non era irrazionale aspettarsi qualcosa di più rispetto a una premessa/promessa intrigante che non va da nessuna parte.

Conclusioni

Arriviamo in chiusura di recensione di Night Teeth sottolineando quanto si tratti dell'ennesima aggiunta senza arte né parte al catalogo Netflix, che propone reinvenzioni di genere ma in realtà procede lungo un binario fiacco e fin troppo familiare, sprecando una premessa molto interessante.

Movieplayer.it
2.0/5
Voto medio
3.6/5

Perché ci piace

  • L'idea di base è carina.
  • Gli attori si impegnano al massimo.
  • Alcune battute strappano un sorriso.

Cosa non va

  • La componente action è carente e mette in mostra le falle di scrittura.
  • Alfie Allen non convince nei panni del cattivo.