C'è solo un uomo in tutta l'America che può cantare, ballare, recitare, doppiare e, non per ultimo, presentare. Il suo nome, ovviamente, è Neil Patrick Harris, artista dal talento eclettico e dalle molte curiosità che ha dimostrato a tutta Hollywood, e non solo, la possibilità di dichiararsi gay e continuare a mietere successi. Indubbiamente i ristretti e moralisti anni cinquanta sono passati. Oggi non necessariamente si ha bisogno di una moglie fantoccio, come venne organizzato per Rock Hudson, ma a fare veramente la differenza nel caso di Harris è l'incredibile propensione artistica e la sua voglia di essere se stesso a dispetto dell'opinione altri. Così, grazie ad una brillante ironia che non disdegna di mostrare nei suoi frequenti tweet, l'attore, scelto anche da Fincher per L'amore bugiardo - Gone Girl, si prepara a vestire lo smoking da padrone di casa per la notte degli Oscar, prevista per il prossimo 22 marzo.
L'attore raccoglie il testimone di Ellen DeGeneres, un altro personaggio che ne sa qualche cosa in fatto di ironia dissacrante e libertà personale. A questo punto, il biondo Harris riuscirà a sfoggiare tutto il fascino da conquistatore di Barney Stinson per sedurre una platea tanto esigente e oscurare l'ormai celebre "selfie da Oscar"? Indubbiamente l'attore ha molti assi nella sua manica e non dubitiamo che saprà usarli a suo vantaggio e al momento giusto, senza lasciarsi condizionare dalla tradizionalismo della cerimonia.
Da Doogie Howser a How I met Your Mother
La televisione, almeno quella a stelle e strisce, ha avuto spesso un ruolo decisivo per più di un attore. Basti ricordare il caso esemplare del Dottor Ross George Clooney, che in E.R. trovò la vetrina giusta per diventare un sex symbol all'età di 36 anni, o per la vivace Jennifer Aniston impegnata con i suoi Friends newyorkesi. Per Harris, però, ha avuto un valore ancora più grande visto che a questa deve il suo primo grande successo, alla tenera età di quindici anni, e la consacrazione, oseremo dire definitiva. È così che il figlio di Sheila e Ron Harris, due stimati avvocati, nel 1989 diventa un dottore nonostante sia poco più che adolescente. Si tratta, ovviamente della serie tv Doogie Howser, M.D., andata in onda sulla ABC fino al 1993 per un totale di quattro stagioni e che ha valso a Harris tre Young Artist Award, un People's Choice Award e una nomination ai Golden Globe. Insomma, quello che si può definire tranquillamente come un inizio promettente, tenendo conto anche della sua prima apparizione cinematografica in Il grande cuore di Clara accanto a Whoopi Goldberg, anche questa evidenziata da un'altra nomination ai Golden Globe. Da quel momento, grazie alla popolarità guadagnata a soli sedici anni, appare in un episodio de I Simpson, porta il Dr. Doogie Howser nel mondo di Pappa e Ciccia, conosce La signora in giallo e, per finire, partecipa a a Starship Troopers - Fanteria dello spazio.
Questo ed altro, compresa una capatina in quel di Broadway, fino a quando non è entrata nella sua vita artistica la serie campione di audience della CBS How I Met Your Mother e il personaggio del ricco e sciupafemmine Barney Stinson. Grazie a lui Harris dà vita alla cosiddetta "Sindrome di Fonzie", secondo la quale un personaggio secondario acquista maggior visibilità rispetto alla voce narrante o al protagonista principale. Così, dopo aver conosciuto Ted nei bagni del McLaren's Pub e avergli impartito tre consigli fondamentali, eliminare il pizzetto che non si intona con la giacca, comprare una giacca e non pensare al matrimonio prima dei trent'anni, si guadagna la ribalta con l'ironia sferzante di un personaggio, immaturo ed egocentrico ma incredibilmente irresistibile. E non è certo un caso che proprio Barney sia il protagonista dell'evoluzione caratteriale più evidente concretizzata nel suo imprevedibile amore per Robin con successivo matrimonio.
Un uomo da palcoscenico
Come abbiamo già accennato, Harris non si è certo limitato a frequentare la televisione o il cinema, ma ha dimostrato di essere un vero e proprio animale da palcoscenico mettendosi alla prova con spettacoli a Broadway e iniziando la sua carriera di presentatore. Così, dopo aver recitato con Madonna e Rupert Everett in Sai che c'è di nuovo?, aver dato vita ad una parodia di se stesso in American Trip - il primo viaggio non si scorda mai ed aver prestato la voce a Peter Parker in Spider-Man: The New Animated Series, su di lui si accendono le luci della ribalta grazie al personaggio di Mark Cohen nel musical Rent, per il quale si aggiudica il Drama League Award, e a quello di Emcee in Cabaret. A queste esperienze, seguono altri spettacoli di successo, ma nel 2009 Harris inizia un'altra inaspettata carriera; ossia entra ufficialmente nel mondo della presentazione televisiva. Al suo attivo ha la 63ª edizione dei Tony Awards, la 61ª edizione degli Emmy Awards, la 7ª edizione dei TV Land Awards, un episodio del Saturday Night Live ed è inoltre giudice ospite alle selezioni della 9ª stagione di American Idol tenutesi a Dallas in Texas. Questo è il curriculum che lo ha portato, quasi di diritto, sul palcoscenico del Dolby Theatre. La sua prima volta, però, risale al 2010, anno in cui apre a sorpresa l'82ª cerimonia degli Oscar per poi cedere spazio ai legittimi padroni di casa Steve Martin e Alec Baldwin. Ma come reagisce un performer si questo calibro di fronte alla scelta dell'Academy? Da una parte si dimostra gratitudine per poter seguire le orme di personaggi come Johnny Carson, Billy Crystal e Ellen DeGeneres, mentre dall'altra si festeggia in perfetto stile Harris, ossia pubblicando un video sul suo profilo Twitter un video che lo riprende al telefono mentre esclama "Sono Dentro". E a seguire un cartello con la scritta "Oscar Host". Quando si dice un presentatore social.
Come ho conosciuto David
Molti potrebbero obiettare che la vita privata si definisce tale per un motivo ben preciso, ossia perché non necessita di essere pubblicizzata. È logico che per una star televisiva e cinematografica il discorso può cambiare, soprattutto se, come nel caso di Harris, questa contribuisce a definire e completare il suo ritratto. Per questo motivo non può essere certo messo da parte il suo rapporto con il compagno David Burtka e il loro rapporto, diventato per molti il simbolo di una libertà e di una naturalezza che, ad essere onesti, sembra essere ancora lontana dalla normalità. E' il 2006 quando Neil Patrick Harris dichiara la sua omosessualità rischiando, secondo alcuni, di mettere in pericolo la sua carriera. Però, nonostante i pronostici peggiori nulla accade, anzi, del tutto inaspettatamente la sua carriera sembra essere baciata dalla fortuna. "La cosa più gratificante di quel momento è stato l'assordante silenzio del pubblico americano di fronte alla notizia - ricorda Harris - in realtà tutti stavano pensando tra se e se che non gliene poteva importare proprio nulla."
Così, libero da qualsiasi presunzione di bisessualità, una sera a casa di amici incontra David con cui finisce per costruire una famiglia. "La prima volta che ci siamo visti eravamo stati invitati da un'amica a vedere American Idol - racconta Harris - ma io non potevo staccare gli occhi di dosso a David. Da quel momento ho cercato di esserci ogni volta che c'era anche lui nella speranza che le stelle ci fossero propizie." Da quel momento sono passati molti anni in cui i due sono diventati genitori, grazie ad una madre surrogata, di Harper Grace e Gideon Scott con successivo matrimonio celebrato in Umbria a settembre del 2014. Però, nonostante le dichiarazioni d'amore e le nozze attese a lungo Harris ci tiene a rimanere con i piedi per terra. "Non voglio dipingere il nostro rapporto come la più bella famiglia che si sia mai vista sulla faccia della terra. Ciò che definisce una relazione è il lavoro che fai per mantenerla ed è in continua evoluzione."