David è un architetto americano che si è recentemente trasferito a Londra per un'importante opportunità lavorativa presso una grossa compagnia. L'uomo è riuscito anche a far colpo su Charlotte, la figlia del suo capo, con la quale ha appena festeggiato tre mesi di fidanzamento, pur tra alti e bassi. Ora, in occasione dell'arrivo del Natale, David è alle prese con una corsa contro il tempo al fine di trovare il regalo perfetto per la compagna, nella speranza al contempo di far colpo su cotanto genitore.
Come vi raccontiamo nella recensione di Natale a Londra, mentre si trova in giro per grandi magazzini intento a fare shopping, David si imbatte in Anji, una personal shopper di origini indiane, la quale si offre di dargli una mano nella ricerca del dono ideale. Inizialmente il protagonista rifiuta la gentile proposta ma, messo alle strette e con il tempo agli sgoccioli, decide infine di rivolgersi proprio a lei per quell'affannosa missione. Fianco a fianco, i due scopriranno ben presto di provare qualcosa l'uno per l'altra.
A Natale puoi...
Natale si avvicina sempre di più e come ovvio le emittenti fanno a gara per trasmettere titoli a tema. Produzione televisiva battente il marchio Hallmark - e in molti qua avranno già drizzato le antenne, non certo in senso positivo - questa nuova love-story avente luogo durante il periodo della feste è come dice già l'adattamento nostrano ambientata nella capitale inglese, considerata dalla protagonista femminile come "la città che ha inventato il Natale". Fin da subito ci troviamo catapultati nelle sue strade illuminate e festose, con gli autobus rossi a due piani, il Tamigi e il Big Ben in bella mostra in più occasioni. Un contesto ambientale ad ogni modo poco sfruttato da una regia prettamente scolastica e incolore, tipica di questo genere di prodotti che d'altronde non covano già in partenza grosse ambizioni di sorta.
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Una strada già percorsa
Ecco così che l'ora e mezza, scarsa, di visione si appoggia ai canonici cliché nella gestione di una vicenda romantica che segue le più ovvie banalità. Dal personaggio maschile che scopre di essere impegnato in una relazione infelice a quello femminile che ha paura di aprirsi veramente a quell'amore arrivato così all'improvviso, le figure principali sono schiave di modelli fissi e lo stesso si può dire per le numerose pedine di contorno, tutte tratteggiate su altrettanti stereotipi. Non mancano naturalmente le ridondanti canzoncine a tema, che in quest'occasione potrebbero portare a noia anche agli elfi di Santa Claus, e l'atmosfera natalizia viene chiaramente sottolineata in tutte le sequenze in interno, tra balli eleganti e magazzini lussuosi, e in esterno, con tanto di rocambolesca fuga degli innamorati in divenire da un improbabile agente di polizia per un'involontaria "marachella".
L'amore all'improvviso
Che le cose tra David e la figlia del boss non vadano per il verso giusto d'altronde il pubblico lo capisce già dai primi minuti, quando alle domande sul film preferito e sul giorno del compleanno non sa rispondere o dà risposte errate: "un matrimonio che non s'ha da fare" per propiziarne invece un altro nel più classico dei lieti epiloghi. Ad accompagnare il relativo target di riferimento in quest'odissea sentimentale piatta e prevedibile, priva di effettivi colpi di scena, ci pensano i due protagonisti, freschi e simpatici per rendere almeno amabili i loro rispettivi alter-ego: Will Kemp e Reshma Shetty sono affascinanti e complementari al punto giusto per rendere meno noiosa la ciclicità del racconto.
Conclusioni
Lui brillante architetto americano, con una brillante carriera davanti e fidanzato quanto mai provvidenzialmente con la figlia del capo; lei frizzante professional shopper di origini indiane, che lavora nel pub di famiglia. L'incontro tra i due sarà inaspettato e ricco di sorprese, in una corsa contro il tempo per trovare il regalo perfetto, che farà loro scoprire il vero amore. Come vi abbiamo raccontato nella recensione di Natale a Londra ci troviamo davanti a una commedia romantica a sfondo natalizio che ci trasporta nella capitale inglese, con qualche sprazzo da cartolina che accompagna la love-story in divenire tra i due complementari protagonisti. Un racconto ricco di stereotipi e figlio dell'approccio tipico delle produzioni televisive a marchio Hallmark, dedicato esclusivamente a un preciso target di pubblico.
Perché ci piace
- Emozioni facili e lieto fine per il principale target di riferimento.
- Protagonisti simpatici.
Cosa non va
- Sceneggiatura inconsistente.
- Personaggi schiavi di stereotipi e cliché.
- Il fascino di Londra è mal sfruttato dall'anonima regia.