In un clima natalizio, pacifico e forse un po' buonista, si è tenuta stamattina la presentazione del nuovo cine-panettone ("senza la vergogna di definirli tali", precisa Luigi De Laurentis) della Filmauro. Lillo e Greg, nuovamente diretti da Volfango De Biasi, al suo terzo film di Natale, sono i frontrunner del cast composto da Paolo Ruffini, Eleonora Giovanardi, gli Arteteca (della scuderia di Made in Sud) e i geniali Nino Frassica e Ninetto Davoli.
L'azione si sposta a Londra (ricostruita a Roma) dove i cani della Regina d'Inghilterra diventano il pretesto per la parodia del genere action ma non mancano momenti di romanticismo e ricchissime citazioni (dall'omaggio a Rocky a quello alla formata da coppia Bud Spencer e Terence Hill). Immancabili anche le polemiche legate alla solita uscita di massa dei film di Natale che impediscono a ciascun film di ritagliarsi una fetta di pubblico importante. Il più polemico è Aurelio De Laurentis che incita gli esercenti ad essere più selettivi e critica l'iniziativa del CinemaDays.
"Abbiamo notato che meno del 15% è un pubblico nuovo. Il resto è solo lo spettatore furbo che approfitta della promozione", sottolinea lanciando la possibilità di iniziative più volte a coinvolgere il pubblico giovane sempre più confinato allo schermo di un pc.
Tra concorrenza e nuove proposte
Qual è la vostra proposta di quest'anno?
Aurelio De Laurentis: Abbiamo lasciato un certo tipo di commedia cinque anni fa. Con questi nuovi compagni di lavoro abbiamo imboccato una strada diversa perché è cambiato il cinema e lo spettatore. Ormai i videogame e la rete hanno preso il posto della sala. Come presidente di un club di calcio mi chiedo se arriveremo al punto in cui lo spettatore si annoierà persino di seguire la partita per i 90 minuti canonici.
La concorrenza natalizia nelle sale non aiuta...
Il film di Natale rimane un evento. Ho sentito che anche Checco Zalone sta pensando di uscire a Natale. Mi sono chiesto più volte se non fosse necessario cambiare collocazione visto l'affollamento natalizio. Non si può impedire agli altri di uscire, vorrei che gli esercenti fossero più selettivi o che adottassero l'abitudine americana di vedere tutti i film prima di programmarli per collocarli nel momento della stagione più appropriato.
Come descriverebbe il team di comici che ha assemblato per questo nuovo film?
Sono molto soddisfatto. Non c'è niente di più bello che lavorare con uomini sereni e generosi. La coralità con loro nasce spontanea.
Nuove idee e vecchi omaggi
Che cosa differenzia la vostra proposta da quella degli altri due film italiani in sala in questi giorni?
Volfango De Biasi: Questo è il mio quinto film, il terzo di Natale. Dopo il successo dell'anno scorso abbiamo cercato di osare un po' di più con una struttura forte. La mia idea di film di Natale è un film che ti prende e che vuoi rivedere. Le mie figlie sanno già le battute a memoria e questo mi basta. Mi sono molto divertito sul set con una squadra vincente che spero di aver fatto giocare bene.
C'è anche un chiaro omaggio ai film di Bud Spencer e Terence Hill...
Lillo: Da bambino andare a vedere i loro film era una festa. Mi diverte rappresentare la violenza in chiave comica.
Nino Frassica: Il titolo originale del film era Natale a Londra: Dio salvi la regia perché credo che fosse difficile da gestire. Ho sempre il vizio di improvvisare ma credo di non aver dato problemi tanto. Questo è un buon film perché accontenta il pubblico del cine-panettone e quello più esterofilo.
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Stereotipi e trasformismo
Paolo, come si è trovato a dover trasformarsi indossando dei baffi?
Paolo Ruffini: Ho accettato l'idea con entusiasmo perché mi ricordava Ratatouille per il ruolo di cuoco imbranato. Sono affezionato alla parte del coglioncello che continuano a propormi nonostante io abbia ormai 40 anni. Sono felice di questa esperienza perché lavorare con la Filmauro significa muoversi in un ambiente famigliare. Il film è una vera e propria favola di Natale con un impianto da commedia all'italiana e un mood internazionale. Un film che non ti fa solo ridere, ma ti fa sognare.
Siamo una squadra fortissimi
In vista dell'attesissima sfida calcistica tra Napoli e Real Madrid, potete dire di sentirvi i Cristiano Ronaldo del cinema?
Nino Frassica: Io di calcio non me ne intendo. Ho giocato una sola partita. Se Ronaldo è una cosa buona, la ringrazio del complimento. Sono diventato tifoso del Napoli solo per far contento Aurelio.
Lillo: Ho sempre odiato il calcio perché da bambino venivo sempre scelto per ultimo. Questa frustrazione ha sempre frenato lo sviluppo di una passione convinta per questo sport. Una cosa posso dirla con certezza: con questo film vanno a goal tutti!