Nello sconfinato oceano degli anime di genere isekai, che negli ultimi anni è arrivato a contare decine, anzi centinaia di titoli, ce ne sono alcuni che sono riusciti a farsi notare, sia nel bene, con titoli ben realizzati e con storie interessanti, che nel male, con trovate discutibili e evidenti problemi di caratterizzazione dei personaggi.
Uno solo, però, è riuscito nella difficile impresa di essere ascrivibile a entrambe le categorie: ovvero un titolo dalle grandi potenzialità e ottimamente realizzato che, al tempo stesso, ha fatto storcere il naso a molti spettatori per alcune scelte... opinabili.
Eccovi quindi la nostra recensione di Mushoku Tensei - Jobless Reincarnation, anime tratto da una lunga serie di light novel, e che trovate in streaming su Crunchyroll.
Un hikikomori in un altro mondo
Rudus Greyrat nasce in una bella casa in campagna, in un mondo dalle tinte fantasy, figlio di due famosi avventurieri. Ma quello che nessuno sa è che Rudeus è la reincarnazione di un uomo del nostro mondo, un disperato che, sottoposto a bullismo e vessazioni, si era progressivamente chiuso in sé stesso, diventando un vero e proprio NEET (acronimo per Not in Education, Employment or Training, a indicare quelle persone che, ormai, non fanno nulla se non vegetare nelle loro camere, persi dietro le loro passioni adolescenziali o da nerd).
Ormai completamente depresso, l'uomo ha un ultimo sussulto quando cerca di salvare dei ragazzi per strada, finendo per essere investito e morire. La sua anima, però, viene salvata da un misterioso essere chiamato "Dio-Umano", che gli concede una seconda vita in un mondo dominato dalla spada e dalla magia.
Rudeus cresce conservando i ricordi e la personalità della sua vita precedente, quindi (inclusi gli atteggiamenti da maniaco pervertito...), ma fermamente deciso a non sprecare anche questa nuova opportunità e a vivere la sua nuova esistenza nel modo migliore possibile.
Addestrato fin da piccolo alla magia, per la quale dimostra un innato talento, Rudeus si troverà coinvolto in avventure sempre più pericolose, mentre stringerà profondi legami di amicizia e affetto con numerosi individui.
Ma, a quanto pare, l'enigmatico Dio-Umano ha un piano preciso per Rudeus, sottoponendolo di volta in volta a scelte che condizioneranno non solo la sua esistenza, ma anche il destino delle persone a lui care.
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La bellezza della magia
Mushoku Tensei nasce come serie di romanzi illustrati creata da Rifujin no Magonote e illustrata da Shirotaka, lunga ben 26 volumi e recentemente annunciata anche per il mercato italiano per l'etichetta Dokusho.
Alle light novel si sono rapidamente affiancati un manga, edito in Italia da Panini Comics, e una serie animata, arrivata alla seconda stagione (con la prima divisa in due cour principali) e interamente disponibile in streaming su Crunchyroll, con tanto di doppiaggio italiano.
L'anime può contare su uno staff tecnico di primissimo piano, con la direzione di Manabu Okamoto, il character design di Kazutaka Sugiyama e uno stuolo davvero impressionante di animatori e e Art Director.
E il risultato è, innegabilmente, sontuoso: esteticamente, Mushoku Tensei - Jobless Reincarnation è una delle serie meglio realizzate degli ultimi anni, con animazioni fluide e dinamiche e scenografie che restituiscono in pieno la ricchezza e la varietà delle ambientazioni, pur con qualche (comprensibile) occasionale calo di qualità.
Molto belle anche le musiche di accompagnamento, curate da Yoshiaki Fujisawa (piccola curiosità: caso più unico che raro, la serie non ha una opening, ma solo delle ending).
Anche il world building del "nuovo mondo" in cui Rudeus vive lascia trasparire una grande complessità e una struttura variegata e intrigante, con tantissime ambientazioni diverse, popoli diversi che convivono o combattono ferocemente gli uni con gli altri, e una storia che prende corpo lentamente, tra eventi misteriosi, potenti incantesimi e complotti orditi da dei e mortali.
Sembrerebbe tutto bellissimo, quindi il problema dov'è?
Un protagonista imbarazzante
Al contrario di quello che avviene nella maggior parte degli Isekai, il protagonista di Jobless Reincarnation non si "separa" dalla sua vecchia identità. Letteralmente, "dentro" è ancora un uomo di 34 anni con tutti i traumi, le problematiche caratteriali e comportamentali che lo avevano spinto a isolarsi dal resto del mondo e a dedicarsi ai tipici, e vagamente inquietanti, hobby da nerd inteso nella peggiore accezione del termine: statuine di ragazze discinte, video erotici, nessuna attitudine sociale e così via.
La voce interiore di Rudeus e la sua stessa "anima" sono molto diverse dal ragazzino biondo che vedono gli altri.
E questo, in svariati momenti, è un grosso problema.
Spesso Rudeus ha comportamenti da autentico pervertito (con un fetish per la biancheria intima femminile), con tanto di atteggiamenti lascivi e focalizzati unicamente al soddisfacimento delle sue voglie.
Intendiamoci: non è certo la prima volta che in un anime il protagonista maschile è costantemente, per così dire, "su di giri". Basti citare Ataru Moroboshi di Uruseyatsura-Lamù, o Ryo Saeba in City Hunter. Né è la prima volta che si indugia in fan service sulle grazie delle protagoniste femminili, anche (troppo?) giovani.
Qui però la questione è un po' diversa: per quanto l'aspetto di Rudeus sia quello di un ragazzino, la sua vera natura è quella di un 35enne. Vederlo quindi annusare le mutandine della sua insegnante di magia, o provare attrazione fisica per delle ragazzine appena adolescenti può essere, quanto meno, fastidioso, se non proprio disturbante.
Inoltre l'autore della storia non si fa alcun problema ad ambientare fantasie e allusioni sessuali chiaramente morbose nel contesto fantasy, cercando di dare giustificazione alla sessualizzazione di personaggi che sono esteticamente poco più che bambine (ma sono di una razza longeva, che matura solo dopo i 150 anni!, sic) o addirittura imparentate con il protagonista.
Insomma: il problema maggiore di Mushoku Tensei è che, spesso, la storia smette di seguire la trama principale, che sarebbe anche interessante, e diventa semplicemente (e tragicamente) la proiezione di un individuo frustrato e con diversi problemi, anche abbastanza seri, sfogati in un mondo fantastico in cui, idealmente, giustificare, malamente, pruriti, pulsioni e perversioni di vario genere.
Un gran peccato, perché questo fattore sovrasta completamente quello che di buono si era visto nella serie, esasperando la negatività del protagonista e rallentando lo sviluppo della storia.
Conclusioni
Se non ci fosse il problema del protagonista, la recensione di Mushoku Tensei - Jobless Reincarnation finirebbe con un voto sicuramente più alto. Purtroppo un'ottima realizzazione tecnica e una storia potenzialmente interessante non salvano la serie dal senso di fastidio (o addirittura disgusto) che si prova nel vedere un uomo adulto, complessato e un po' pervertito "travestito" da ragazzino in un mondo fantasy.
Perché ci piace
- Animazioni e disegni sono di ottimo livello.
- L'ambientazione è complessa e molto varia.
Cosa non va
- La storia procede troppo lentamente.
- Soprattutto, il disagio che provoca il protagonista.