Con questa recensione di Murder Mystery ci addentriamo nella seconda fase dell'accordo firmato quattro anni or sono da Netflix e Adam Sandler: segnato da incassi sempre più deludenti al cinema (eccezion fatta per il franchise animato di Hotel Transylvania, dove presta la voce a Dracula in inglese), e consapevole del fatto che la sua filmografia gode di maggiore popolarità sulla piattaforma di streaming, il celebre comico americano ha accettato di scrivere, produrre e interpretare quattro lungometraggi per il servizio, accompagnato dai suoi collaboratori abituali davanti e dietro la macchina da presa. L'accordo è poi stato esteso, includendo nel pacchetto The Meyerowitz Stories che Netflix ha acquistato durante la post-produzione, e poi rinnovato, aggiungendo ulteriori film e uno speciale di stand-up, dove Sandler esibisce una maturità artistica sul piano puramente comico che solitamente manca nei suoi ruoli di finzione.
Un giallo ironico ambientato anche in Italia
Non è stato un percorso interamente felice, quello netflixiano di Adam Sandler, anche se c'è stata un'evoluzione da The Ridiculous 6, western parodistico volutamente e gratuitamente offensivo, a The Week Of, commedia matrimoniale con un minimo di intelligenza in più e una vera voglia di esplorare le dinamiche tra i personaggi principali. E poi c'è Murder Mystery, un tassello anomalo del puzzle dato che non nasce specificamente come progetto sandleriano: il copione di James Vanderbilt (Zodiac) ha infatti attraversato diverse fasi, di cui una in mano alla Disney, e c'è stato un periodo in cui il ruolo principale femminile, qui affidato a Jennifer Aniston, doveva essere di Charlize Theron (rimasta a bordo come produttrice esecutiva). Pertanto questo giallo autoironico, dall'ambientazione squisitamente europea (Italia compresa, tra Lago di Como e aeroporto di Malpensa), è arrivato nelle mani di Sandler come film relativamente "normale" al quale lui doveva solo apportare la propria verve comica in quanto interprete.
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Nozze e omicidi
Non ci sono i soliti noti della filmografia del protagonista, eccezion fatta per Jennifer Aniston con cui ha già recitato nove anni fa. I due sono marito e moglie, residenti a New York: lei fa la parrucchiera, lui il poliziotto. Dopo anni di sogni infranti, lui le regala, per l'anniversario di matrimonio, la vacanza europea che lei ha sempre voluto. Le cose non vanno però secondo i piani: sul volo fanno la conoscenza del nobile inglese Charles Cavendish (Luke Evans), che li invita sullo yacht di suo zio Malcolm Quince (Terence Stamp). La trama di Murder Mystery si infittisce quando questi muore in circostanze misteriose, in seguito a una disputa legata al suo testamento, i due coniugi americani sono costretti a fuggire, incolpati di un omicidio che non hanno commesso, e devono scoprire l'identità del vero colpevole. Ma quello non è l'unico segreto in grado di creare problemi: Nick (Sandler) non ha ottenuto la promozione che insegue da tempo, e non ha ancora avuto il coraggio di confessarlo alla moglie.
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Jennifer Aniston e Adam Sandler, alchimia... e mystery
Il film vuole essere due cose contemporaneamente: da un lato una decostruzione leggera del mystery, elemento messo in evidenza fin dall'inizio quando Nick e Audrey commentano alcuni luoghi comuni del genere, e dall'altro una commedia romantica che gioca interamente sull'alchimia tra i due interpreti principali, al netto di eventuali scivoloni di scrittura. E su quel versante il secondo round tra Adam Sandler e Jennifer Aniston è un discreto successo, basandosi sulle convenzioni tradizionali delle risate all'insegna dell'amore e non su ciò che è solito fare il creatore di Billy Madison e Un tipo imprevedibile, tra vocine, crisi di rabbia e un atteggiamento generale da bamboccione.
Tra i due attori l'intesa è impeccabile, mentre lo stesso non si può dire dell'interazione tra le due componenti del lungometraggio, dove la parte gialla è penalizzata da una regia approssimativa che non sa sfruttare tutti gli elementi a disposizione (inclusi gli attori più adatti al tono scanzonato dell'operazione, che escono di scena troppo presto o, nel caso del divo francese Dany Boon, non sono a loro agio con le gag in inglese). È un prodotto letteralmente spaccato in due, che è riuscito a distinguersi nell'anonimato generale dell'offerta di Netflix solo grazie a una spinta pubblicitaria che la piattaforma riserva solo a determinati titoli. Il vero mistero, in tal senso, è cosa ci abbiano visto i fan di Sandler dato che non siamo nel suo territorio abituale.
Conclusioni
Giunti al termine di questa recensione di Murder Mystery, ci si interroga sul grande successo di un film che procede su due binari e deraglia in uno dei due casi. Divertentissimo quando si concentra sulla dinamica di coppia tra Adam Sandler e Jennifer Aniston, il secondo lungometraggio di Kyle Newacheck si ritrova a corto di mordente quando vuole mettere alla berlina la struttura del classico giallo a enigma.
Perché ci piace
- Jennifer Aniston e Adam Sandler sono esilaranti insieme.
- Le location europee contribuiscono al fascino visivo della storia.
Cosa non va
- La messa alla berlina del giallo comincia a girare a vuoto a metà film.
- Il cast di contorno è usato in maniera discontinua.